20 aprile 2020
Abbiamo intervistato Nicolas Gilliet, direttore artistico del Jazz Cat Club di Ascona e direttore dell’agenzia NicOLAsound Concert Management, a proposito dell’attuale difficile momento per la musica.
Di Luca Vantusso; fotografie di Angela Bartolo del Team LKV.
Che cosa ha causato più problemi in questa situazione alla tua attività?
Purtroppo la cancellazione di tutti i concerti in previsione per l’estate e la totale impossibilità di prevedere un’apertura e normalizzazione delle cose. Ho dovuto disdire oltre 280 concerti, mentre alcuni sono stati cancellati direttamente dai musicisti perché sono saltate le loro tournée.
Quali sono i progetti per l’immediato futuro?
Per i concerti dal vivo l’attesa; bisogna capire quando si potranno di nuovo organizzare concerti in tutta sicurezza, e sarà fondamentale capire quando il singolo ritroverà la fiducia per ritornare in mezzo alla gente per ascoltare musica dal vivo. Questo vale per tutte le grandezze, da 20 a 5000 ascoltatori.
In alternativa mi concentro al momento sulla programmazione della mia radio (www.jazzgumboradio.com) e sto pianificano i lavori per il nuovo disco di Frank Salis che sarebbe dovuto uscire quest’estate, ma stiamo cambiando completamente la tempistica.
Come vedi la situazione italiana/svizzera per spettacoli e intrattenimento?
La situazione internazionale è dura. Tutti vogliono musica, la realizzano attualmente sui social e dai balconi, ma io mi riferisco al mercato dei concerti. Ci vorranno investitori (sponsor e enti pubblici) che non arriveranno subito quando si sbloccheranno le cose; ci vorrà, oltre la voglia di musica, anche la disponibilità a spendere soldi da parte del pubblico. Non vorrei però che il peso finanziario totale di un concerto finisca per ricadere interamente sul prezzo d’entrata e quindi sul privato, che è colui che ha già pagato troppo la situazione del lock down. Vedremo come si svilupperanno le cose.
Ci sono facilitazioni o aiuti che il governo sta mettendo in atto e che vi potranno aiutare?
Ci sono ma devono ancora concretizzarsi.
Quali sono secondo te le azioni da intraprendere per aiutare meglio il vostro settore ?
Al momento le azioni sono di sostegno per arrivare a pagare le bollette, mangiare e non dovere vivere questa situazione di chiusura con l’angoscia. La vera sfida è quella di rilanciare il settore quando si sbloccherà tutto. Non riesco a o immaginare musicisti che si buttano a suonare ovunque, magari gratuitamente, per far ripartire le cose. Purtroppo la cultura sarà l’ultima a tornare in gioco e ci vorrà sostegno importante per rilanciarla. La cultura è vita, è socializzazione, è opinione, gusto e sensazioni, tutti fattori che sono stati messi a dura prova dal Coronavirus.
Purtroppo non ho la bacchetta magica. Posso solo contare sulla mia passione e voglia di far bene.
Cosa puoi consigliare a chi ha un piccolo locale e si trova nella stessa situazione?
Di continuare a crederci, di continuare a profilarsi per la sua offerta specifica al pubblico e non rassegnarsi a diventare un locale qualunque che vende birra, vino,ecc., come purtroppo fa la maggiornaza.
Lo so, non è facile perché un locale che organizza musica di solito è quello che investe per avere un riscontro e per profilarsi. Al momento viene a mancare la disponibilità ad investire e bisogna rimboccarsi le maniche per recuperare tempo e quindi denaro persi.
Pensi che stante la grande crisi si riuscirà a fare in modo che il compartimento spettacolo sia più tutelato in futuro?
Spero. Magari non tutto il male viene per nuocere. Può essere che il virus ci porterà a riconsiderare le priorità e la sensibilità per le cose. Lo spero veramente. Negli ultimi anni ci siamo chiusi sempre di più, ascoltavamo sempre meno musica e se non era musica “in scatola” non veniva molto considerata. Si correva dietro al grande nome che attira pubblico, che fa i grandi numeri e porta i “like”… Spero che ricominceremo ad apprezzare le cose belle perché sono belle, emozionanti e diversificate, possibilmente senza il pregiudizio che contraddistingue oggi, troppo spesso, la scelta del pubblico.