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L’Estate del jazz ai tempi del Coronavirus – Open Papyrus Jazz Festival

L’Estate del jazz ai tempi del Coronavirus – Open Papyrus Jazz Festival

18 agosto 2020

Nonostante le restrizioni dettate per contenere l’emergenza del Coronavirus, il jazz italiano non si ferma: e molti promoter hanno dimostrato ancora una volta coraggio, competenza e passione, mettendo in scena una serie di programmi di qualità.

Per valorizzare l’intraprendenza dei promoter jazz italiani, JAZZIT ha censito tutti gli eventi promossi su scala nazionale tra giugno e settembre e ha inaugurato la realizzazione dell’inchiesta ’L’estate del jazz ai tempi del Coronavirus’.

Ringraziamo quindi Massimo Barbiero, in qualità di direttore artistico dell’Open Papyrus Jazz Festival, per aver risposto al nostro invito.

OPEN PAPYRUS JAZZ FESTIVAL 2020

Date > dal 3 al 19 settembre

Luogo > Ivrea, TO

Web > www.music-studio.it

Come, quando e perché avete deciso di promuovere l’evento anche questa estate?

L’evento si svolge da quarant’anni a fine marzo, la pandemia ha fatto saltare tutto, a pubblicità partita, un danno enorme. Fortunatamente si è riusciti a recuperare questa quarantesima edizione per i primi di settembre. Pur avendo perso un importante pezzo di budget sulla promozione di marzo.

Come lo avete ripensato e che cosa è cambiato, sotto il profilo artistico, produttivo e organizzativo?

Tanto, distanziamenti, numeri ridotti e quindi meno incassi, e tutte le regole che ci obbligheranno a rivalutare ogni cosa, street band, danza e tutte quelle forme d’arte che prevedono il contatto.

Come hanno reagito gli artisti e il vostro pubblico alla notizia dell’edizione 2020?

Positivamente, il paese o il mondo è diviso in due, quelli che reagiscono e quelli che non vorrebbero ancora uscire. Nel mondo dello spettacolo, oltre alla necessità di lavorare, fortunatamente c’è un sano entusiasmo nell’aver compreso che non si può stare fermi.

Cosa vi lascerà, in eredità futura, questa edizione? Che cosa vi porterete addosso negli anni futuri?

Vedremo, intanto va portata a termine, ci sono state alcune collaborazioni nuove e importanti come quella con il Festival dell’Architettura e altre sinergie che non avevamo ancora preso in considerazione. Da soli, come diceva Berlinguer, non ci si salva. Speriamo che il mondo dello spettacolo impari questa di lezione.