
5 settembre 2020
Nonostante le restrizioni dettate per contenere l’emergenza del Coronavirus, il jazz italiano non si ferma: e molti promoter hanno dimostrato ancora una volta coraggio, competenza e passione, mettendo in scena una serie di programmi di qualità.
Per valorizzare l’intraprendenza dei promoter jazz italiani, JAZZIT ha censito tutti gli eventi promossi su scala nazionale tra giugno e settembre e ha inaugurato la realizzazione dell’inchiesta ’L’estate del jazz ai tempi del Coronavirus’.
Ringraziamo quindi Daniele Malvisi e Gianmarco Scaglia, in qualità di direttori artistici del Valdarno Jazz Festival, per aver risposto al nostro invito.
VALDARNO JAZZ FESTIVAL 2020
Date > luglio – agosto
Luogo > Valdarno aretino e fiorentino
Web > www.valdarnojazzfestival.com
Come, quando e perché avete deciso di promuovere l’evento anche questa estate?
Non appena sono state definite le normative riguardanti la sicurezza e i distanziamenti idonei agli spazi adibiti a eventi pubblici, in comune accordo con i Comuni che ospitano il nostro festival, abbiamo provveduto a realizzare una programmazione di concerti.
Come lo avete ripensato e che cosa è cambiato, sotto il profilo artistico, produttivo e organizzativo?
Ovviamente anche da un punto di vista strettamente legato alle scelte della direzione artistica, ci siamo dovuti attenere alle disposizioni anti Covid e abbiamo evitato di coinvolgere formazioni e gruppi che venissero da troppo lontano e fossero troppo numerosi. Ovviamente una situazione emergenziale come quella in cui siamo stati costretti a operare ha condizionato non poco la gestione di tutto il festival. Ci siamo trovati ad agire con service audio e luci che non erano i nostri, a gestire la comunicazione e la pubblicità in tempi strettissimi e ad operare in spazi che i vari Comuni avevano organizzato e messo a disposizione non solo per i nostri concerti, ma per una vasta serie di appuntamenti pubblici molto diversi tra di loro, sia per genere che per finalità.
Come hanno reagito gli artisti e il vostro pubblico alla notizia dell’edizione 2020?
Sia gli artisti che il pubblico hanno manifestato una grande partecipazione, come forse non si vedeva da anni, sicuramente anche dettata in parte dal lungo periodo di isolamento sociale al quale tutti quanti siamo stati sottoposti.
Cosa vi lascerà, in eredità futura, questa edizione? Che cosa vi porterete addosso negli anni futuri?
Come espresso nella domanda, tutto questo si proietterà in modo abbastanza tangibile nel nostro futuro, e vista la rapidità dei cambiamenti continui che ancora oggi dobbiamo affrontare, risulta molto difficile prevedere esiti e risvolti possibili. Di sicuro ci auguriamo di poter continuare a far vivere la nostra realtà artistica e culturale, ma siamo certi che senza un sostegno attivo da parte delle varie amministrazioni politiche e culturali del nostro territorio, sarà molto difficile poter dare continuità a questo lungo percorso.