
5 settembre 2020
Nonostante le restrizioni dettate per contenere l’emergenza del Coronavirus, il jazz italiano non si ferma: e molti promoter hanno dimostrato ancora una volta coraggio, competenza e passione, mettendo in scena una serie di programmi di qualità.
Per valorizzare l’intraprendenza dei promoter jazz italiani, JAZZIT ha censito tutti gli eventi promossi su scala nazionale tra giugno e settembre e ha inaugurato la realizzazione dell’inchiesta ’L’estate del jazz ai tempi del Coronavirus’.
Ringraziamo quindi Antonio Giua, in qualità di direttore artistico dell’International Nora Jazz Festival, per aver risposto al nostro invito.
INTERNATIONAL NORA JAZZ FESTIVAL 2020
Date > 1 – 13 agosto
Luogo > Teatro romano di Nola – Pula (CA)
Web > www.norajazz.it
Come, quando e perché avete deciso di promuovere l’evento anche questa estate?
L’Associazione Enti Locali per lo Spettacolo nel mese di marzo ha annunciato all’amministrazione locale di essere interessata a una possibile partenza con un diverso allestimento, che simboleggiasse la grande volontà di ripresa da parte di artisti, addetti ai lavori e di tutti coloro che ruotano attorno agli eventi musicali e culturali dell’isola. Quindi uno spirito e un desiderio di ripartenza, che pochi mesi fa hanno portato Nora Jazz ad aderire con slancio alla prestigiosa rete festivaliera di “JIP – Jazz Italian Platform”, associazione che riunisce diverse organizzazioni diffuse in tutta Italia, con l’intento di sviluppare importanti iniziative dal punto di vista dell’educazione musicale, della promozione e della comunicazione del territorio.
Come lo avete ripensato e che cosa è cambiato, sotto il profilo artistico, produttivo e organizzativo?
Nel mese di marzo i responsabili del festival hanno pensato a come riorganizzare l’evento con diversa modalità di svolgimento, considerando alcune limitazioni dovute all’emergenza sanitaria da Covid 19, tra le quali una nuova posizione del palco, sempre nell’area archeologica, un minor numero di posti e poltrone disponibili. È stato inoltre deciso di rivedere il cartellone degli spettacoli, già definito nel mese di dicembre 2019, e abbiamo rinviato alla prossima edizione 2021 alcuni degli artisti in programma, soprattutto quelli di provenienza americana. La nuova prospettiva tecnica, seppur economicamente penalizzante, ha convinto così l’associazione ad annunciare a fine aprile che l’evento si sarebbe tenuto, e con il medesimo calendario di sempre (1-13 agosto).
Come hanno reagito gli artisti e il vostro pubblico alla notizia dell’edizione 2020?
A fine marzo, tramite le rispettive agenzie, sono stati contattati gli artisti del nuovo cartellone rivisto e corretto, che hanno dato entusiastica adesione alla proposta di ingaggio, testimoniando – a detta loro – che fossimo uno dei primi festival europei che stesse programmando per il 2020. Anche gli operatori impegnati nel festival, sia le maestranze tecniche che quelle del settore ricettivo e dei trasporti, hanno accolto con entusiasmo il coraggio che abbiamo avuto per determinare una celere ripresa delle attività. La comunicazione al pubblico avviata a maggio ha dato subito risultati positivi, con la prenotazione e l’acquisto dei biglietti, garantendo in breve tempo, già in prevendita, il sold out per tutti gli spettacoli in programma.
Cosa vi lascerà, in eredità futura, questa edizione? Che cosa vi porterete addosso negli anni futuri?
L’eredità di un’esperienza come questa rafforza la consapevolezza che eventi quali il festival di Nora vivano e si nutriscano dell’emozione e dello stupore che si rinnovano ogni volta: grandi artisti che si esibiscono in un luogo di straordinaria bellezza quale il Teatro Romano di Nora che, grazie a un pubblico sempre più attento e qualificato, diventa luogo di sperimentazione espressiva.