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L’Estate del jazz ai tempi del Coronavirus – Summer Live Tones

L’Estate del jazz ai tempi del Coronavirus – Summer Live Tones

14 agosto 2020

Nonostante le restrizioni dettate per contenere l’emergenza del Coronavirus, il jazz italiano non si ferma: e molti promoter hanno dimostrato ancora una volta coraggio, competenza e passione, mettendo in scena una serie di programmi di qualità.

Per valorizzare l’intraprendenza dei promoter jazz italiani, JAZZIT ha censito tutti gli eventi promossi su scala nazionale tra giugno e settembre e ha inaugurato la realizzazione dell’inchiesta ’L’estate del jazz ai tempi del Coronavirus’.

Ringraziamo quindi Alberto Bruno, in qualità di direttore artistico di Summer Live Tones, per aver risposto al nostro invito.

SUMMER LIVE TONES 2020

Date > 23 luglio – 1 agosto

Luogo > Napoli

Come, quando e perché avete deciso di promuovere l’evento anche questa estate?

Abbiamo ricevuto la richiesta da parte del Ravello Creative Lab srl di diventare partner di un Bando Poc 14/20 della Regione Campania, ed abbiamo così ottenuto l’approvazione del progetto per organizzare quattro concerti di musica jazz.

Come lo avete ripensato e che cosa è cambiato, sotto il profilo artistico, produttivo e organizzativo?

Nel nostro caso siamo stati incaricati di occuparci della progettualità e della direzione artistica degli eventi, e quindi siamo stati esonerati dall’organizzazione tecnica, ma ovviamente poi, per spirito collaborativo nei confronti dell’impresa Ravello Lab, abbiamo valutato anche l’aspetto organizzativo e promozionale; per quanto riguarda quindi l’organizzazione dei concerti, causa Covid, abbiamo dovuto rispettare tutte le disposizioni nazionali, regionali e comunali del momento, cosa non semplice rispetto alle edizioni degli altri anni.

Come hanno reagito gli artisti e il vostro pubblico alla notizia dell’edizione 2020?

Ovviamente fino alla metà di giugno non pensavamo di poter organizzare la nostra nona edizione, ma l’attesa alla fine ci ha premiato, e la notizia che il festival si sarebbe fatto è stata accolta benissimo sia dagli artisti coinvolti, anche perché venivano da un periodo nero e di difficoltà economica e lavorativa, sia dal pubblico, che desiderava poter riprendere a riascoltare i concerti dal vivo.

Cosa vi lascerà, in eredità futura, questa edizione? Che cosa vi porterete addosso negli anni futuri?

Il Covid-19 lascia in noi promoter e in tutto il comparto dello spettacolo l’angoscia del non poter organizzare musica e spettacoli dal vivo, ma la passione ci ha fatto comunque andare avanti sempre speranzosi e produttivi, anche pensando a tutte le alternative possibili, e ora vorremmo solo che quanto accaduto diventasse unicamente un brutto ricordo del 2020.