
5 settembre 2020
Nonostante le restrizioni dettate per contenere l’emergenza del Coronavirus, il jazz italiano non si ferma: e molti promoter hanno dimostrato ancora una volta coraggio, competenza e passione, mettendo in scena una serie di programmi di qualità.
Per valorizzare l’intraprendenza dei promoter jazz italiani, JAZZIT ha censito tutti gli eventi promossi su scala nazionale tra giugno e settembre e ha inaugurato la realizzazione dell’inchiesta ’L’estate del jazz ai tempi del Coronavirus’.
Ringraziamo quindi Giulio Stracciati, in qualità di direttore artistico del Volterra Jazz Festival, per aver risposto al nostro invito.
VOLTERRA JAZZ FESTIVAL 2020
Date > 14 – 22 agosto
Luogo > Volterra, PI
Web > www.volterrajazz.it
Come, quando e perché avete deciso di promuovere l’evento anche questa estate?
La possibilità di organizzare il festival anche in questo difficilissimo 2020 si è prospettata nel mese di giugno, quando la cosiddetta Fase 2 ha permesso un allentamento delle misure emergenziali. Pur avendo pochissimo tempo a disposizione, la macchina organizzativa si è messa subito in moto. Il festival è stato possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Volterra, il Consorzio Turistico, che ha fornito le attrezzature necessarie per l’accoglienza in sicurezza, la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, diverse associazioni amiche, che hanno messo a disposizione i propri volontari per il controllo delle misure anti Covid nell’area del festival, e alcuni importanti sponsor.
Come lo avete ripensato e che cosa è cambiato, sotto il profilo artistico, produttivo e organizzativo?
Il poco tempo a disposizione ha determinato una significativa contrazione degli eventi in programma. L’Associazione Volterra Jazz, tramite il direttore artistico, è riuscita a ottenere la partecipazione di diversi musicisti “amici”, che si sono resi immediatamente disponibili, nonostante la loro caratura internazionale. Il festival si è infine concluso con l’esibizione della Etruria Jazz Orchestra, formazione nata all’interno del Cepem – Centro Etrusco di Perfezionamento Musicale, la scuola di musica dell’Associazione Volterra Jazz.
Come hanno reagito gli artisti e il vostro pubblico alla notizia dell’edizione 2020?
Al momento dell’annuncio che il festival si sarebbe tenuto, l’Associazione Volterra Jazz è stata letteralmente assalita da proposte provenienti da tutta Italia e dall’estero. Il pubblico, alla presentazione degli eventi sui social, ha sin da subito gradito ed è stato reattivo nei confronti di ogni notizia pubblicata.
Cosa vi lascerà, in eredità futura, questa edizione? Che cosa vi porterete addosso negli anni futuri?
La solidarietà. Questa edizione ha messo in evidenza quanto un’associazione culturale come la nostra non possa fare a meno della collaborazione. Ad esempio l’orchestra ha potuto effettuare le prove necessarie per il concerto, in tutta sicurezza, nel Teatro Persio Flacco della città, messo a disposizione dall’Associazione Accademia dei Riuniti; il Consorzio Turistico ha sostenuto con la propria organizzazione la gestione logistica dell’evento; la Croce Rossa si è occupata dell’aspetto relativo alla sicurezza, controllando che non si formassero assembramenti e che il pubblico potesse raggiungere il proprio posto senza particolari criticità. L’Associazione Volterra Jazz ringrazia quindi tutte le associazioni amiche che hanno collaborato al festival e ricambierà sicuramente al momento opportuno.