Ultime News

L’Estate del jazz ai tempi del Coronavirus – Crossroads (jazz e altro in Emilia-Romagna)

L’Estate del jazz ai tempi del Coronavirus – Crossroads (jazz e altro in Emilia-Romagna)

28 luglio 2020

Nonostante le restrizioni dettate per contenere l’emergenza del Coronavirus, il jazz italiano non si ferma: e molti promoter hanno dimostrato ancora una volta coraggio, competenza e passione, mettendo in scena una serie di programmi di qualità.

Per valorizzare l’intraprendenza dei promoter jazz italiani, JAZZIT ha censito tutti gli eventi promossi su scala nazionale tra giugno e settembre e ha inaugurato la realizzazione dell’inchiesta ’L’estate del jazz ai tempi del Coronavirus’.

Ringraziamo quindi Sandra Costantini, in qualità di direttrice artistica di Crossroads (jazz e altro in Emilia-Romagna), per aver risposto al nostro invito.

CROSSROADS (JAZZ E ALTRO IN EMILIA-ROMAGNA) 2020

Date > 24 giugno – 19 dicembre

Luogo > 24 città piccole e grandi della regione Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini

Web > www.crossroads-it.org

Come, quando e perché avete deciso di promuovere l’evento anche questa estate?

Quando si è aperta la possibilità di programmare all’aperto, ci siamo attivati immediatamente e, sia pure in tempi strettissimi, abbiamo messo in piedi il nuovo calendario, individuando luoghi idonei e attrezzati. Volevamo assolutamente tornare agli eventi live, dopo mesi di clausura forzata e di iniziative di concerti in streaming dalle nostre pagine Facebook.

Come lo avete ripensato e che cosa è cambiato, sotto il profilo artistico, produttivo e organizzativo?

Abbiamo cercato di riproporre per quanto possibile i gruppi originariamente in programma. Laddove non ci siamo riusciti per difficoltà oggettive, la scelta è ricaduta su gruppi parimenti interessanti e soprattutto disponibili. Quindi sotto il profilo artistico nulla è cambiato. Dal punto di vista produttivo e organizzativo, tutto invece si è rivoluzionato: oltre a limiti, misure e burocrazie imposti dalla situazione di emergenza sanitaria, si deve essere pronti a far fronte a repentini cambiamenti, si ha a disposizione poco tempo per la promozione, per cui si sono dovute privilegiare modalità diverse, più agili e dirette, e abbandonare quelle tradizionali.

Come hanno reagito gli artisti e il vostro pubblico alla notizia dell’edizione 2020?

Con entusiasmo: dopo mesi di clausura forzata, gli uni non vedevano l’ora di tornare ad esibirsi, gli altri di partecipare a eventi dal vivo.

Cosa vi lascerà, in eredità futura, questa edizione? Che cosa vi porterete addosso negli anni futuri?

Il ricordo di un brutto sogno, anzi un vero incubo. Vedere andare in fumo, a poco a poco, il lavoro di mesi e mesi, continuando a coltivare una speranza sempre poi disillusa di tornare alla normalità… Fare e disfare in continuazione per ritrovarsi ogni volta allo stesso punto di partenza… Non è stato affatto piacevole e del tutto stressante. E la paura che tutto ciò possa accadere di nuovo non ci lascerà mai più in pace.