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L’Estate del jazz ai tempi del Coronavirus – Mammut Jazz Fest

L’Estate del jazz ai tempi del Coronavirus – Mammut Jazz Fest

30 luglio 2020

Nonostante le restrizioni dettate per contenere l’emergenza del Coronavirus, il jazz italiano non si ferma: e molti promoter hanno dimostrato ancora una volta coraggio, competenza e passione, mettendo in scena una serie di programmi di qualità.

Per valorizzare l’intraprendenza dei promoter jazz italiani, JAZZIT ha censito tutti gli eventi promossi su scala nazionale tra giugno e settembre e ha inaugurato la realizzazione dell’inchiesta ’L’estate del jazz ai tempi del Coronavirus’.

Ringraziamo quindi l’Associazione Mammut, in qualità di organizzatrice del Mammut Jazz Fest, per aver risposto al nostro invito.

MAMMUT JAZZ FEST 2020

Date > 28 luglio – 4 settembre

Luogo > Provincia di Arezzo

Web > www.cortonajazz.org

Come, quando e perché avete deciso di promuovere l’evento anche questa estate?

Il nostro progetto “storico”, ovvero il Cortona Jazz Festival, che usualmente si svolge tra aprile e maggio, è stato cancellato a causa del Covid e così anche i suoi finanziamenti. A fine giugno però, quando abbiamo capito che qualcosa in ambito di eventi si potesse fare, ci siamo rimboccati le maniche e, attivando anche nuovi rapporti con le varie istituzioni del nostro territorio, siamo riusciti a tirare su un progetto ex-novo (Mammut Jazz Fest) con una programmazione di qualità, cercando di riconfermare molti dei musicisti che avrebbero dovuto suonare in primavera.

Come lo avete ripensato e che cosa è cambiato, sotto il profilo artistico, produttivo e organizzativo?

Come già detto il progetto è stato completamente rivoluzionato. Abbiamo infatti ripensato da zero a un nuovo format, con nuovi attori e nuove modalità. Sul piano artistico, abbiamo progettato un festival itinerante che attraversasse la Val di Chiana, passando per alcuni dei suoi borghi più belli e scegliendo le location più suggestive che fossero in grado di accogliere un concerto jazz con tutte le accortezze di distanziamento imposte dall’epidemia attuale. Sul piano organizzativo, ovviamente lo sforzo è maggiore, perché le restrizioni e i distanziamenti prevedono costi ed energie raddoppiate. Mentre sul piano produttivo, fortunatamente abbiamo incontrato amministrazioni illuminate e molto disponibili che ci hanno dato la possibilità di trovare le soluzioni più giuste per ogni problematica. Quindi un grosso ringraziamento va alle amministrazioni comunali di Civitella in Val di Chiana, Lucignano, Cortona e Castiglione del Lago, che sono a pieno titolo parte integrante di questa prima edizione del Mammut Jazz Fest.

Come hanno reagito gli artisti e il vostro pubblico alla notizia dell’edizione 2020?

Gli artisti coinvolti sono tutti entusiasti di poter riprendere a suonare e di poter di nuovo salire su un palco di fronte a un pubblico, seppur ridotto. Dall’altra parte, il pubblico sta rispondendo molto bene alla possibilità di tornare a godersi un bel concerto di musica jazz.

Cosa vi lascerà, in eredità futura, questa edizione? Che cosa vi porterete addosso negli anni futuri?

La grande lezione appresa in questi mesi è stata sicuramente che la collaborazione e il sostenersi a vicenda aiuta a superare qualsiasi ostacolo. Questa necessità di fare squadra, per il nostro progetto, si è fatta talmente impellente da convincerci ad abbandonare il vecchio format in favore del nuovo Mammut Jazz Fest, in cui tutti gli attori coinvolti, chi più chi meno, sono stati fondamentali per la progettazione e la realizzazione del festival!