
20 agosto 2020
Nonostante le restrizioni dettate per contenere l’emergenza del Coronavirus, il jazz italiano non si ferma: e molti promoter hanno dimostrato ancora una volta coraggio, competenza e passione, mettendo in scena una serie di programmi di qualità.
Per valorizzare l’intraprendenza dei promoter jazz italiani, JAZZIT ha censito tutti gli eventi promossi su scala nazionale tra giugno e settembre e ha inaugurato la realizzazione dell’inchiesta ’L’estate del jazz ai tempi del Coronavirus’.
Ringraziamo quindi Antonio Ribatti, in qualità di direttore artistico dell’AH-UM Jazz Festival, per aver risposto al nostro invito.
AH-UM JAZZ FESTIVAL 2020
Date > tutto l’anno
Luogo > Milano e provincia
Web > www.ah-um.it
Come, quando e perché avete deciso di promuovere l’evento anche questa estate?
Il concerto “Come Together: Monday Orchestra Plays The Beatles” è stato prodotto successivamente alla conferma dell’interesse, da parte del Comune di Milano, a inserirlo nel palinsesto della rassegna “Estate Sforzesca 2020”, per festeggiare i vent’anni di attività di AH-UM e i cinquantacinque anni dal primo concerto in Italia, a Milano, della storica band inglese. La rassegna di quattro date, realizzate a Paderno Dugnano, è stata commissionata da ‘Controluce’, già referente dell’amministrazione comunale per l’organizzazione degli eventi compresi nell’Estate Padernese 2020 (cinema, cabaret, attività per bambini, musica, etc.).
Come lo avete ripensato e che cosa è cambiato, sotto il profilo artistico, produttivo e organizzativo?
In entrambi i casi la direzione artistica ha privilegiato progetti pensati per un pubblico trasversale e non specializzato.
Come hanno reagito gli artisti e il vostro pubblico alla notizia dell’edizione 2020?
Molto positivamente! Così come importante e sincero è stato il supporto morale dato al momento della sospensione delle attività e all’annuncio dell’interruzione degli eventi imposta dal lockdown (l’ultimo concerto si è tenuto il 20 febbraio 2020). Le cinque date organizzate, di fatto, hanno registrato una partecipazione al di sopra di ogni aspettativa, con ben quattro sold out (nonostante fosse obbligatoria la prenotazione e vista la possibilità data dai luoghi – Lago di Parco Nord – abbiamo consentito al pubblico di partecipare anche all’ultimo momento, con un consistente incremento della partecipazione). Ovviamente gli artisti hanno reagito con grande soddisfazione, specialmente quelli invitati al festival. Per diversi di essi peraltro la data di AH-UM ha rappresentato la prima esibizione pubblica dopo il lockdown.
Cosa vi lascerà, in eredità futura, questa edizione? Che cosa vi porterete addosso negli anni futuri?
Questa edizione ha confermato – come già da qualche anno – la trasformazione del festival in una stagione che si sviluppa durante tutto l’anno solare e itinerante, coinvolgendo luoghi diversi, a Milano e provincia e non solo (nel 2020 si sono tenuti concerti a Milano, Settimo Milanese, Villasanta, Paderno Dugnano, etc.). Altre serate che non si sono potute organizzare a causa del Covid-19 (giacché prevedevano assembramento e proposte per un alto numero di partecipanti), includevano anche la realizzazione di iniziative di valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale, di turismo di vicinato e marketing territoriale, anche attraverso percorsi enogastronomici, con consumo di prodotti a km 0, e l’inclusione di tematiche attuali a basso impatto ambientale come plastic free, uso di energie rinnovabili, etc. In futuro prevediamo di accentuare ulteriormente quanto perseguito in questi ultimi anni, ovvero agire nell’ambito della progettazione culturale e musicale, producendo esperienze creative e performance innovative, capaci di generare valore e caratterizzate da una forte connotazione etica, socialmente responsabile e sostenibile dal punto di vista ambientale, con l’obiettivo di svolgere un importante ruolo di sviluppatori di sinergie tra artisti, pubblico, operatori del settore e istituzioni.