
25 agosto 2020
Nonostante le restrizioni dettate per contenere l’emergenza del Coronavirus, il jazz italiano non si ferma: e molti promoter hanno dimostrato ancora una volta coraggio, competenza e passione, mettendo in scena una serie di programmi di qualità.
Per valorizzare l’intraprendenza dei promoter jazz italiani, JAZZIT ha censito tutti gli eventi promossi su scala nazionale tra giugno e settembre e ha inaugurato la realizzazione dell’inchiesta ’L’estate del jazz ai tempi del Coronavirus’.
Ringraziamo quindi Alfredo Iaia, in qualità di direttore artistico di Francavilla è Jazz, per aver risposto al nostro invito.
FRANCAVILLA È JAZZ 2020
Date > 3 – 4 – 5 settembre
Luogo > Francavilla Fontana, BR
Come, quando e perché avete deciso di promuovere l’evento anche questa estate?
Non è stata una decisione facile, ma la scelta di dare continuità all’evento, condivisa con il Sindaco e l’amministrazione comunale, è stata dettata dal fatto di non voler privare il territorio di un’iniziativa di grande qualità, che caratterizza e arricchisce culturalmente la nostra città.
Come lo avete ripensato e che cosa è cambiato, sotto il profilo artistico, produttivo e organizzativo?
Abbiamo dovuto, innanzitutto, individuare una location adeguata per rispettare il distanziamento e tutte le normative anti Covid, e nel contempo funzionale ad assicurare la valorizzazione del contesto. Abbiamo quindi scelto Piazza Giovanni XXIII, che coniuga entrambe le esigenze, con la splendida Basilica Pontificia minore SS Rosario che fa da sfondo ai concerti. Sul piano organizzativo, rispetto alla precedente edizione, abbiamo ridotto il numero dei concerti e concentrato il festival in tre serate, mantenendo però altissima la qualità della proposta artistica.
Come hanno reagito gli artisti e il vostro pubblico alla notizia dell’edizione 2020?
Il riscontro, sia da parte degli artisti che del pubblico, è stato entusiastico. Dopo il brutto periodo passato, e che in parte stiamo ancora vivendo, vi è la necessità di ripartire. E la musica, l’arte e la cultura sono certamente elementi essenziali per alimentare il nostro bisogno di normalità.
Cosa vi lascerà, in eredità futura, questa edizione? Che cosa vi porterete addosso negli anni futuri?
Ricorderemo certamente questo periodo buio, nella consapevolezza però di aver contribuito nel nostro piccolo, attraverso la grande musica, a lanciare un messaggio di bellezza e di cultura.