
30 luglio 2020
Nonostante le restrizioni dettate per contenere l’emergenza del Coronavirus, il jazz italiano non si ferma: e molti promoter hanno dimostrato ancora una volta coraggio, competenza e passione, mettendo in scena una serie di programmi di qualità.
Per valorizzare l’intraprendenza dei promoter jazz italiani, JAZZIT ha censito tutti gli eventi promossi su scala nazionale tra giugno e settembre e ha inaugurato la realizzazione dell’inchiesta ’L’estate del jazz ai tempi del Coronavirus’.
Ringraziamo quindi Riccardo Coratelli, in qualità di direttore artistico dell’OltreTromba Jazz Festival, per aver risposto al nostro invito.
OLTRETROMBA JAZZ FESTIVAL 2020
Date > 2 agosto
Luogo > Melpignano, LE
Web > www.oltretrombajazzclub.com
Come, quando e perché avete deciso di promuovere l’evento anche questa estate?
Lo abbiamo deciso come risposta positiva a un evento così catastrofico che ha messo a dura prova l’intera popolazione mondiale. Non appena abbiamo avuto un positivo riscontro dalle comunicazioni del Governo, abbiamo preso la decisione di andare avanti anche questa estate, perché la musica e il jazz in particolare non possono fermarsi e devono continuare a portare un flusso di energia positiva verso il pubblico appassionato.
Come lo avete ripensato e che cosa è cambiato, sotto il profilo artistico, produttivo e organizzativo?
Sotto il profilo artistico lo abbiamo ripensato proponendo gruppi più ridotti, come il trio e il quartetto, evitando formazioni più allargate e big band, come abbiamo fatto in passato, proprio per rispettare le norme del distanziamento sociale. Dal punto di vista produttivo abbiamo cercato di mantenere alta la qualità artistica, cercando di economizzare sulle spese generali. Mentre dal punto di vista organizzativo abbiamo previsto la prenotazione dei biglietti tramite canali online per tutti i concerti, compresi quelli a ingresso gratuito, per i quali è comunque necessaria la prenotazione, con l’obiettivo di mettere in atto tutte le misure richieste per la sicurezza.
Come hanno reagito gli artisti e il vostro pubblico alla notizia dell’edizione 2020?
Gli artisti hanno reagito, come facilmente intuibile, molto positivamente per due ordini di motivi, e cioè dare libero sfogo alla loro creatività, la necessità di interagire con il pubblico e anche perché, dopo il periodo di fermo forzato, possono riprendere finalmente a trarre guadagno dal proprio lavoro. Il pubblico ha reagito entusiasticamente perché già da sette anni ci segue con dedizione e cresce a ogni evento sempre di più, ma soprattutto perché aveva il desiderio di tornare a nutrire anima e corpo con l’energia del jazz.
Cosa vi lascerà, in eredità futura, questa edizione? Che cosa vi porterete addosso negli anni futuri?
Questa edizione ci lascerà sicuramente come eredità futura un grande insegnamento, e cioè che nei momenti più difficili e bui bisogna sempre continuare ad alimentare l’arte e la cultura, come valori che possano portare benessere all’essere umano.