
20 agosto 2020
Nonostante le restrizioni dettate per contenere l’emergenza del Coronavirus, il jazz italiano non si ferma: e molti promoter hanno dimostrato ancora una volta coraggio, competenza e passione, mettendo in scena una serie di programmi di qualità.
Per valorizzare l’intraprendenza dei promoter jazz italiani, JAZZIT ha censito tutti gli eventi promossi su scala nazionale tra giugno e settembre e ha inaugurato la realizzazione dell’inchiesta ’L’estate del jazz ai tempi del Coronavirus’.
Ringraziamo quindi Lorenzo Tucci, in qualità di direttore artistico di Atessa in Jazz, per aver risposto al nostro invito.
ATESSA IN JAZZ 2020
Date > luglio
Luogo > Atessa, CH
Come, quando e perché avete deciso di promuovere l’evento anche questa estate?
Abbiamo deciso di organizzare l’evento anche quest’anno, perché ci sembrava giusto e doveroso dare continuità a un festival che dura da trent’anni, e nonostante le restrizioni che il virus ha comportato, fortunatamente c’è stata tanta affluenza di pubblico.
Come lo avete ripensato e che cosa è cambiato, sotto il profilo artistico, produttivo e organizzativo?
Non ci sono stati cambiamenti significativi, a parte qualche dettaglio irrilevante. Noi crediamo che si possa realizzare un bel festival, con artisti eccellenti, anche in condizioni difficoltose.
Come hanno reagito gli artisti e il vostro pubblico alla notizia dell’edizione 2020?
La reazione è stata molto positiva e di grande entusiasmo, sia da parte degli artisti che degli addetti ai lavori che, naturalmente, del pubblico.
Cosa vi lascerà, in eredità futura, questa edizione? Che cosa vi porterete addosso negli anni futuri?
Ci lascerà valori molto semplici: una scelta musicale sincera, artisti straordinari che meritano sempre e comunque di suonare, al di là dei problemi legati alle difficoltà contingenti. Il futuro sarà ottimo, a nostro avviso.