
29 luglio 2020
Nonostante le restrizioni dettate per contenere l’emergenza del Coronavirus, il jazz italiano non si ferma: e molti promoter hanno dimostrato ancora una volta coraggio, competenza e passione, mettendo in scena una serie di programmi di qualità.
Per valorizzare l’intraprendenza dei promoter jazz italiani, JAZZIT ha censito tutti gli eventi promossi su scala nazionale tra giugno e settembre e ha inaugurato la realizzazione dell’inchiesta ’L’estate del jazz ai tempi del Coronavirus’.
Ringraziamo quindi Paolo Rubei, in qualità di direttore artistico di Jazz & Wine in Montalcino, per aver risposto al nostro invito.
JAZZ & WINE IN MONTALCINO 2020
Date > 30 luglio – 2 agosto
Luogo > Montalcino, SI
Web > www.jazzandwinemontalcino.weebly.com
Come, quando e perché avete deciso di promuovere l’evento anche questa estate?
L’idea di svolgere questa XXIII edizione non è mai venuta meno, anche nei momenti più difficili di questa pandemia, con il preciso intento di dare un forte segnale di fiducia e ottimismo, pur nel pieno rispetto di tutte le normative vigenti.
Come lo avete ripensato e che cosa è cambiato, sotto il profilo artistico, produttivo e organizzativo?
Il festival, anche e non solo per ovvi motivi di budget, è stato ridotto a circa la metà dei concerti – quattro anziché i soliti otto – proponendo, causa momentanea indisponibilità della Fortezza di Montalcino, una formula itinerante attraverso i luoghi più suggestivi del territorio ilcinese. Dal punto di vista artistico, viste le attuali restrizioni, è stata privilegiata una programmazione con artisti italiani, pur con alcune contaminazioni internazionali (Girotto, Mangalavite, De Sousa). Non c’è stata invece nessuna variazione di rilievo a livello organizzativo, se si esclude purtroppo la mancata partecipazione degli storici sponsor del festival.
Come hanno reagito gli artisti e il vostro pubblico alla notizia dell’edizione 2020?
Con grande felicità e con un pizzico di sorpresa. Al momento di questa intervista le prenotazioni sono ancora in corso e sono decisamente importanti, ben superiori alle aspettative. Così come importanti e motivanti sono gli attestati di stima e l’incitazione ad andare avanti.
Cosa vi lascerà, in eredità futura, questa edizione? Che cosa vi porterete addosso negli anni futuri?
Il più grande insegnamento è che i sogni vanno coltivati sempre, anche nei momenti di più grande difficoltà. E che, con la passione e la professionalità, si possono raggiungere i traguardi più ambiziosi, anche quando le difficoltà sembrano insormontabili.