28 giugno 2019
“Tudo em bossa nova”, edito da Abeat Records, è la nuova fatica discografica di Francesca Leone. Ne abbiamo parlato, in una breve ma significativa chiacchierata, con la brava e raffinata cantante barese.
Di Fabio Caruso
“Tudo em bossa nova” è il tuo settimo disco in veste di leader. Come è stato concepito?
È un’idea che avevo in testa da un po’ di tempo, a partire dal mio desiderio di cantare alcuni brani che mi piacciono da sempre e a cui sono particolarmente legata per tante ragioni: rileggendoli, però, in chiave bossa nova
Dopo “Querida” del 2015, sei tornata a dedicare un intero album al tuo amore per la musica brasiliana.
Si, in questo caso alterno i miei due amori: il jazz e la bossa nova. In questo disco vengono suonati, oltre a brani di autori brasiliani, anche standard jazz americani, classici napoletani, canzoni italiane, francesi e cubane
Perchè in duo chitarra e voce?
Il duo è una formazione che mi piace molto e che io e Guido Di Leone proponiamo da tempo. È molto stimolante suonare in due, ci si sente più liberi e si crea un forte interplay.
Il disco ha una durata di quasi ottanta minuti e contiene ben ventisei tracce. Come mai questa scelta non del tutto “usuale”?
È stato davvero difficile selezionare la scaletta. Abbiamo registrato tutto in poche ore, ci siamo fatti trasportare dalla musica e ci piaceva tutto ciò che era venuto fuori. Per non avere l’onere di lasciare da parte qualcosa, abbiamo deciso di inserire nel disco tutte le tracce!
Kisses Through The Fingers e Bolsa nova sono stati composti da te e Guido Di Leone
Sono due brani a cui Guido e io siamo molto legati e che abbiamo già registrato in altri due miei dischi, “New Compositions” e “Com os violoes”: ci piaceva l’idea riproporli. Kisses Through The Fingers è un mio pensiero riportato su carta, su cui Guido ha scritto la musica. Per Bolsa nova è successo il contrario.
Nell’album hai inserito canzoni della tradizione napoletana, come ‘Na voce ‘na chitarra e Anema e core.
Ho scelto di inserire queste belle canzoni napoletane perché Anema e core è un classico splendido e poi mi riporta a “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria”, il meraviglioso disco del 1976 di Ornella Vanoni con Vinicius de Moraes e Toquinho. ‘Na voce ‘na chitarra è in realtà un brano scritto da un jazzista, Carlo Alberto Rossi, e trovo che sia ricco di pathos e comunicativa: sono parole “antiche” che toccano il cuore, quella semplicità che ora è sempre più rara.
Tre aggettivi per descrivere il tuo album?
Cool, soffice e pieno d’amore.
© Jazzit 2019