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Trio ’97 @ The Village Vanguard<br/>Intervista a Fred Hersch

Trio ’97 @ The Village Vanguard
Intervista a Fred Hersch

 25 dicembre 2018

Fred Hersch Trio ’97 @ The Village Vanguard, pubblicato per la Palmetto Records, è un viaggio nella storia del pianista americano. Accompagnato da Drew Gress al contrabbasso e Tom Rainey alla batteria, in questo album ci si immerge nell’atmosfera della New York di fine anni ’90, con un giovane e  malato Hersch che, da leader, affronta il grande palco del club più longevo e prestigioso della scena newyorkese: il Village Vanguard. Tra standard noti e meno noti, sin dal lontano 1997 lo stile e la particolarità del pianismo di Hersch emergono in ogni brano, e il playing è impreziosito grazie al grande interplay con Gress e Rainey. Lo abbiamo intervistato.

Di Federica Di Bari

Riascoltando queste registrazioni al Village Vanguard, che giudizio daresti al te di allora? Cosa vorresti prendere dal te stesso del passato e cosa cambieresti?
Penso che questo album abbia una grande energia! L’ultimo album in trio che ho pubblicato prima di questo (Live in Europe del 2017) ha ugualmente una grande energia, ma diversa. In quegli anni suonavamo molti standard e meno brani originali; era un momento storico per me, finalmente avevo il mio gruppo al Village Vanguard e per me era un passo molto importante. Ma non cambierei molto; anche se allora la mia salute era più instabile, penso che questo sia uno dei miei migliori album in trio. Ho un buon giudizio del me di allora – anche se ovviamente spero di essere cresciuto.

Perché tra tutte le registrazioni hai scelto questa del 1997?
Perché è storica, e perché questo trio non aveva mai pubblicato un album dal vivo. Non penso che i nostri due lavori in studio mostrino la band nella sua luce migliore, come succede invece in questo live.

Qual è stato il criterio con il quale hai scelto i brani da inserire nel disco?
Tranne per Easy To Love, tutti gli altri brani erano già stati registrati per altri album, quindi ho basato la mia scelta su quanto mi piacevano le singole performance di ogni brano.

Cosa significa ancora oggi suonare al Village Vanguarde per Fred Hersch?
È un grande onore! Avere la mia foto ben visibile sui muri di quel club per me è meglio che ricevere un Grammy! Ho tre settimane l’anno per fare tutto quello che voglio e questo per me è grandioso.

Cosa ti piace esplorare con il tuo linguaggio nelle tue composizioni?
Mi piace pensare che ogni mia composizione abbia la sua personalità e che sia divertente da suonare, oltre che indimenticabile. Spero di aver scritto tanti e diversi brani negli anni che abbiano queste caratteristiche.

Cosa vuol dire per te suonare jazz nel 2018?
È la cosa più divertente da fare. Cazzeggio e vengo pagato (I make shit up and get paid for it, NdR). Mi sembra un’ottima descrizione del lavoro!

 

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