
5 agosto 2017
Soriansky meets… JazzIt Fest #5 – Feltre 2017
Un angolo con delle tende di velluto nero, un divano Chesterfield trovato all’ingresso di Palazzo Guarnieri; il tempo di sistemare le luci, decidere insieme a Simona (Scalas) come organizzare il set, e il progetto Soriansky Meets è pronto per incontrare gli artisti presenti alla quinta edizione del JazzIt Fest. Quest’anno abbiamo percorso più di 500Km, ma Feltre è un gioiello, luogo perfetto per creare un polo creativo e di aggregazione per decine e decine di artisti e di operatori del settore.
Non abbiamo programmi, niente di predefinito. La sfida, come sempre, è di riuscire a costruire un momento di intimità, un gioco dove chi è fotografato diventi parte attiva e propositiva e offra una immagine inedita e al contempo non convenzionale. Il tempo è tiranno, non è facile in più o meno mezz’ora riuscire a “scardinare” l’apparenza precostituita che tutti abbiamo di noi stessi. Poi ovviamente trovi chi è un attore nato, o ha una faccia che tanto basta, ma alla fine dei tre giorni tutti mi hanno dato qualcosa, e forse qualcosa hanno ricevuto. Qualcuno si scoprirà in una prospettiva inusuale, altri si com-piaceranno o si dis-piaceranno.
Ma nessuno troverà queste immagini statiche o inespressive. Perché nello sguardo, nella postura, ognuno di loro, per un momento, ha lasciato cadere il velo del pudore e si è mostrato.
Grazie dunque a chi è venuto e ha lasciato un segno del suo passaggio. Questo è stato Soriansky Meets JazzIt Fest.
Ringrazio Luciano per la disponibilità, Fiammetta per avermi seguito e supportato, Simona, Annapaola e Paolo per essere stati i miei angeli custodi. E tutti coloro che ho incontrato.
Di Paolo Soriani
Enrico è arrivato con un gruppo di persone vocianti e la scena si è subito riempita di sorrisi. La sua carica contagiosa, il suo modo di creare subito un contatto con chi ha intorno è evidente anche nelle foto. Nessuna posa, nessun imbarazzo: il suo volto dice tutto. Dopo una serie di scatti a piano medio il suo volto mi ha conquistato. La luce sul suo viso danza e scrive la storia di un uomo e della sua musica. Bellezza e semplicità.