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Si festeggia il ventennale del Piacenza Jazz Fest

Si festeggia il ventennale del Piacenza Jazz Fest

Il Piacenza Jazz Fest compie quest’anno vent’anni, uno straordinario traguardo a cui il festival arriva con più di cinquecento concerti, moltiplicati per tanti più musicisti, infinite emozioni e musica di grandissimo valore.

E il Piacenza Jazz Club, l’associazione culturale che ha ideato e organizzato da sempre l’evento, festeggia questo ventennale con una progettualità sempre in fermento e lo sguardo rivolto al futuro, continuando a intessere nuove collaborazioni e a imbastire nuovi progetti.

Pubblicazioni, mostre, fino a un concerto prodotto in proprio, sono solo alcuni degli sforzi organizzativi più importanti, che vanno al di là del cartellone principale dei concerti – peraltro ricchissimo di grandi nomi – con l’attenzione a coinvolgere la più ampia porzione possibile di tessuto cittadino.

Un festival diffuso, in grado di arrivare capillarmente ben al di fuori del contesto tradizionale dei teatri e delle sale concerto, in mezzo alla gente, nelle scuole, per le strade, nei pub, nei centri commerciali, nel carcere, per portare il suo messaggio di festosa contaminazione e integrazione.

Vitale per il Piacenza Jazz Fest è la Fondazione di Piacenza e Vigevano, ente sostenitore fin dalla prima ora e main sponsor della manifestazione, che ha aderito fin da subito all’idea progettuale con grande partecipazione e attenzione.

Fondamentali per la buona riuscita del festival sono anche gli altri enti sostenitori, come la Regione Emilia-Romagna e il Ministero della Cultura, tramite il FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), e il Comune di Piacenza, tramite il patrocinio.

In questo anno particolare il festival potrà inoltre fare affidamento sulla Fondazione Donatella Ronconi – Enrica Prati, che ha aderito in particolare agli obiettivi legati al coinvolgimento del mondo della scuola, e Confindustria Piacenza. Non fanno inoltre mancare il loro sostegno alcune realtà private, che hanno deciso di investire in questo grande evento.

Per questo ventennale sono due le traiettorie principali che si intersecano scorrendo il programma dei main concert: i grandi nomi internazionali da un lato e dall’altro i musicisti italiani di alto lignaggio, quelli che hanno contribuito a creare la storia del jazz nel nostro Paese.

Per festeggiare in grande stile questo anniversario, il classico concerto di anteprima, domenica 19 febbraio alle ore 18.00, offerto alla città in occasione della presentazione del festival, vedrà protagonista Musica Nuda, l’affiatato duo formato dalla voce di Petra Magoni e dal contrabbasso di Ferruccio Spinetti, che celebra anch’esso i vent’anni di sodalizio. Quindi si tratterà di una doppia festa per l’anteprima del festival. Sarà intenso l’anno 2023 per il duo, iniziato con un singolo – Guardami – presentato a gennaio, che anticipa l’uscita di un nuovo album a marzo e di un lungo tour, “Musica Nuda 20”. Il progetto artistico prevede una riedizione dell’indimenticabile musica di Fabrizio De André. Sarà come fare un viaggio tra le sue celebri canzoni, che i due artisti hanno eseguito per la prima volta all’Agnata, che fu per molti anni la residenza in Sardegna del grande cantautore genovese. Come loro abitudine, lavorando per sottrazione, Spinetti e Magoni hanno trovato un equilibrio che, allontanandosi il più possibile dagli arrangiamenti classici, crea qualcosa di nuovo su cui imprimere il loro inconfondibile timbro, somma delle loro personalità. Musica Nuda si fonda su una perfetta alchimia, in cui contrabbasso e voce sono abituati da sempre a confrontarsi e a interagire in una ricerca continua intrapresa vent’anni fa e che, dopo ben 1.600 concerti, nove album in studio, quattro dischi live e un dvd, li porta a migliorare ogni volta il loro interplay.

Photo Credit To Giovanni Canitano

A inaugurare quindi questa speciale edizione del festival sarà una produzione propria, ovvero l’omaggio al Maestro Giuseppe Parmigiani, venuto a mancare lo scorso anno, con un concerto della sua Sugar Kitty Band, ricomposta proprio per questa speciale occasione, che non solo fu la prima big band di Piacenza, ma anche delle province limitrofe, e che fu da lui ideata e condotta. L’orchestra fu attiva per diversi anni, esibendosi regolarmente in festival e rassegne, oltre che nelle piazze e nei teatri della provincia di Piacenza. Valente musicista, compositore e arrangiatore, Giuseppe Parmigiani ha lasciato un segno indelebile non solo nel panorama della musica piacentina, ma nella scena musicale dell’alta Italia, un precursore che ha infuso in tanti suoi allievi e ammiratori l’amore in particolare per il jazz. Il concerto si terrà il 4 marzo alle 21:15 allo Spazio Rotative (via Benedettine, 66) e si intitolerà “Ciao, Maestro!”, un sentito omaggio e ricordo che ripercorrerà alcuni tra gli arrangiamenti più belli di Parmigiani.

Il programma della serata vuole essere anche un sunto della produzione di Parmigiani e verterà su brani nati dalla sua penna e da suoi arrangiamenti, che avevano dato origine a progetti discografici incisi dalla Sugar Kitty Band, come “T’al dig in Jazz – from Piacenza with love”, che attinge al repertorio popolare piacentino, “Classic in Jazz” dal repertorio classico e “Verdi’n Blue”, basato sulle più belle arie verdiane arrangiate per orchestra jazz.

La Sugar Kitty Band deve il suo nome al Maestro Parmigiani, che così la chiamò nel lontano 1982, anno della sua nascita. Restò attiva a fasi alterne fino al 2015, quando si esibì a Palazzo Farnese nel concerto “Verdi’n Blue”, per l’occasione con l’aggiunta di un’intera orchestra d’archi del Conservatorio Nicolini di Piacenza.

Oltre che valente clarinettista, sassofonista e polistrumentista (suonava egregiamente il flauto traverso e numerosi flauti in legno, destreggiandosi abilmente anche con la chitarra classica, il pianoforte, fino all’ocarina) Giuseppe Parmigiani eccelleva nella figura di arrangiatore. I suoi lavori in questo senso sono centinaia, la sua vera passione. Dalla big band (la sua preferita) ai duo, trio, quartetti dall’organico più svariato, fino a un brano arrangiato per sette ocarine. Come compositore lascia molti brani, di vari generi, dal jazz alla musica popolare, dalla canzone a brani scritti per il teatro; scrisse addirittura un’opera, “Margherita d’Austria”, purtroppo mai eseguita.

Come sempre il Piacenza Jazz Fest non si esaurisce con gli artisti del suo cartellone principale, ma propone molte altre occasioni di ascoltare musica, racchiuse sotto il cappello dell’Altro Festival. Domenica 5 marzo inizieranno così le prime attività collaterali, come il Jazz Breakfast, presso lo scenografico settimo piano del Grande Albergo Roma, dove il trio guidato dalla cantante Lara Ferrari, insieme a Renato Podestà alla chitarra e Daniele Tortora al contrabbasso, proporrà un repertorio basato sui grandi successi di Ella Fitzgerald.

Rientra nel festival anche una rassegna storica, il “Jazz al Centro – Aperitivo swing”, che porta formazioni davvero coinvolgenti negli spazi del Centro Commerciale “Gotico” la domenica pomeriggio durante il festival. La prima occasione vedrà protagonista la Milano Hot Jazz Orchestra, sette elementi per un gruppo che ha venticinque anni di storia e che è nato per ricreare l’atmosfera originale del jazz classico, come nei ruggenti anni Venti a Chicago e New Orleans.

Sul fronte internazionale si spazia dall’Europa agli USA. Quando si parla di musica afroamericana nel Vecchio Continente, uno dei primi nomi che si cita è senza dubbio Michel Portal, il compositore, sassofonista e clarinettista francese, in prima linea sin dalla fine degli anni Sessanta nel mescolare il linguaggio del jazz con elementi della cultura europea, sia colta che popolare. Michel Portal, che con i suoi 87 anni conserva uno spirito fresco e una vitalità assolutamente contagiosa, spicca per personalità, per estro e per essere sempre stato una delle figure meno riducibili a semplici schemi e appartenenze. Vanta sia un rimarchevole repertorio classico, sia contributi nella creazione della musica contemporanea, avendo partecipato al movimento delle avanguardie. Al festival si presenterà con un quintetto che ha introdotto nuova linfa creativa, grazie alla miscela di forti personalità provenienti da stili molto diversi, tra i quali anche Bruno Chevillon al contrabbasso.

Tutt’altro che stanco di tournée e di concerti in giro per il mondo, Michel Portal torna così a Piacenza, in quella stessa Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni (via E. Parmense, 67) che l’aveva già visto protagonista di un incredibile concerto qualche anno fa. Portal suonerà sabato 18 marzo alle 21:15 a capo del quintetto che ha certamente contribuito a infondergli nuova energia e con cui ha inciso l’album che fa da traccia essenziale al concerto, dal titolo “MP85” (come le sue iniziali e l’età in cui l’aveva registrato). Per entrare al meglio nella storia di Michel Portal e di tutto ciò che rappresenta per l’evoluzione del genere afroamericano nel Vecchio Continente, giovedì 16 alle 21.00 presso il Milestone Live Club (via E. Parmense, 27) si terrà, a ingresso libero, un approfondimento con ascolti guidati, tenuto dagli esperti Jody Borea e Claudio Casarola.

Per la serie Pagine di Jazz, sempre sabato 18 ma al mattino alle ore 11.00, verrà presentato, nel cortiletto della Libreria Fahrenheit (via Legnano, 4), alla presenza degli autori, il libro 365+1 giorni di Jazz, edito da Zecchini. Si tratta di un testo che giorno per giorno accompagna all’ascolto di brani più o meno noti, fornendo degli spunti preziosi adatti sia ai neofiti che agli esperti e cultori del jazz.

Domenica 19 marzo alle 17.30, terzo e ultimo appuntamento con il “Jazz al Centro – Aperitivo Swing”. A tenere un concerto nello spazio della piazzetta del Centro Commerciale “Gotico” saranno The McKeeney Sisters & The Hot Fellas, ovvero un trio che richiama i grandi gruppi vocali femminili degli anni Trenta e Quaranta, come Boswell Sisters, Andrews Sisters o il Trio Lescano e quel mondo, grazie a una scelta accurata di abiti, trucco e acconciature, dando vita a uno spettacolo elegante e divertente. Ad accompagnare le tre “sisters” Milena Macchini, Micaela Calvano e Clelia Giardina, saranno gli Hot Fellas, musicisti di prim’ordine della scena swing italiana: David Ambrosioni al clarinetto e sax, Francesco Moglia alla chitarra, Vito Zeno al contrabbasso e Marcello Colò alla batteria.

Dagli Stati Uniti quest’anno sono in arrivo due chitarristi di assoluta eccellenza, che con la loro storia musicale incarnano due differenti facce dell’America: l’energica atmosfera metropolitana da un lato e le grandi praterie dall’altro. Difatti c’è grande attesa attorno a Mike Stern (che terrà anche una masterclass a quindici, fortunati chitarristi), accompagnato da una super band di cinque elementi, in cui spicca il batterista Dennis Chambers, figura di riferimento tra i batteristi e molto rinomato per tecnica, velocità e groove, specialmente nell’ambito del funk e della fusion. Il concerto sarà un viaggio musicale attraverso l’eclettica e innovativa discografia di Stern. La sua costante sperimentazione tecnica e stilistica ne hanno fatto uno dei chitarristi contemporanei più influenti, come testimoniamo le cinque nomination ai Grammy Awards ricevute.

La speciale edizione del ventesimo anniversario del festival, chiuderà in grande stile con il ritorno di un chitarrista che è già leggenda: Bill Frisell. Il musicista, che con il suo lavoro ha cambiato il suono della musica americana – come recita il sottotitolo della sua recente biografia – sarà protagonista di un indimenticabile concerto, condividendo il palcoscenico di questo recente progetto con il contrabbassista Thomas Morgan. I due hanno entrambi collaborato all’interno di varie formazioni fin dagli anni Novanta e insieme hanno inciso due album per ECM, frutto di alcune registrazioni dal vivo al Village Vanguard di New York. In questi album, ma ancor più nelle loro esibizioni dal vivo, il duo trasmette tutta la forza magnetica del loro interplay, oltre a una buona dose di poesia, elemento da sempre caratteristico della musica di Frisell.

Una precisa volontà di questa edizione del ventennale del Piacenza Jazz Fest è quella di omaggiare il grande jazz italiano tramite la scelta di un terzetto di assoluti fuoriclasse, a cominciare dal sassofonista, compositore e docente Claudio Fasoli, che fin dai suoi esordi, negli anni Settanta nel Perigeo, insieme a Franco D’Andrea e Giovanni Tommaso e, a seguire, con i numerosi progetti di cui è stato leader e animatore, si è ritagliato un posto sul podio degli innovatori. Il Quartetto Samadhi, con cui si presenta al festival, è la situazione ideale per ascoltarlo in quanto garantisce forti emozioni sul piano dell’intensità espressiva, oltre all’imprevedibilità degli sviluppi tematici e improvvisativi. In veste di bandleader, Claudio Fasoli ha sempre privilegiato le collaborazioni virtuose con musicisti europei e americani che ne condividessero lo spirito. Il Quartetto Samadhi è un’ottima occasione per apprezzare il suo spessore artistico. Si tratta di una formazione con cui da diversi anni il musicista prosegue la sua ricerca compositiva, caratterizzata da complesse architetture armoniche e al contempo da un sound coinvolgente e da suggestive melodie. Se l’organico può apparire a prima vista tradizionale, il classico quartetto sax, pianoforte, contrabbasso e batteria, all’ascolto diventa immediatamente chiaro che si tratta di musica profondamente imprevedibile, con una forte impronta stilistica personale e riconoscibile. Il repertorio si basa tutto su recenti composizioni del leader che, tramite la sua musica, desidera comunicare un’ampia gamma di emozioni, coinvolgenti e vibranti. Ciò che anima il gruppo è una visione musicale allineata a spirito di freschezza e di ricerca.

Sabato 11 marzo, alle 21:15, al Milestone Live Club (via E. Parmense, 27), ci sarà così l’occasione ideale per ascoltarlo: insieme a lui, che suonerà sia il sax tenore che il soprano, si esibiranno Michelangelo Decorato al pianoforte, Andrea Lamacchia al contrabbasso e Marco Zanoli alla batteria. La serata in due set prevede inoltre che prima di Fasoli si esibisca il trio di Aldo Davide Di Caterino, il flautista barese che aveva vinto il primo premio (che, oltre a un compenso in denaro, prevede un ingaggio al festival successivo) lo scorso anno nella sezione Solisti del Concorso Nazionale “Chicco Bettinardi” per Giovani Talenti del Jazz italiano. Insieme a lui si esibiranno ospiti d’eccezione come il bassista Dario Deidda e il chitarrista Nando Di Modugno, per un progetto dal forte sapore etno-jazz.

Domenica 12 marzo, alle 17.30, per il secondo appuntamento con il “Jazz al Centro – Aperitivo swing”, si potrà ascoltare, l’Alkord Flamenco Jazz Quintet. Si tratta di una formazione originale che sottintende una supremazia degli strumenti a corda, con chitarra flamenca, violino, violoncello, contrabbasso e batteria. Una compagine multiforme che riesce a fondere su una tavolozza espressiva l’imprevedibilità dell’improvvisazione del jazz, del flamenco, del progressive rock e della musica classica contemporanea.

Venerdì 24 marzo alle ore 18.00 verrà inaugurata la mostra “Fotografare il Jazz Fest”, presso lo Spazio BFT (vicolo Edilizia, 25). La mostra, realizzata in collaborazione con il collettivo di fotografia creativa TIFF, raccoglie alcune immagini accuratamente selezionate tra gli scatti migliori di alcuni dei fotografi che hanno seguito nel tempo il Piacenza Jazz Fest: Angelo Bardini, Danilo Codazzi, Fausto Mazza, Pino Ninfa e Marco Rigamonti. L’inaugurazione non poteva che abbinarsi a un momento di musica, grazie alla fisarmonica del virtuoso Tiziano Chiapelli, in duo con il chitarrista Pino Bifano. La mostra sarà visitabile fino al 13 aprile, da martedì a sabato dalle 17:00 alle 19:00.

A unire le due anime, italiana e internazionale, del festival, sabato 25 marzo alle ore 21:15, ci penserà idealmente il duo di Enrico Rava, vera icona del jazz italiano, insieme a Fred Hersch, il pianista che ha fatto dell’innovazione il suo elemento distintivo. Un duo nuovo ma tutt’altro che acerbo, amore a prima vista nato al tempo giusto, come capita solo ai grandi amori, che ha trovato i due musicisti in uno stato di grazia. Infatti quello che sarebbe dovuto inizialmente essere un unico concerto è diventato anche un disco (“The Song Is You”, uscito lo scorso autunno per ECM), che si è trasformato poi in un tour. L’assoluta valenza della proposta, è testimoniata dall’interesse dell’emittente francese “Arte”, che riprenderà e trasmetterà addirittura in diretta il concerto.

Photo Credit To Roberto Cifarelli

Sempre sabato 25, alle ore 17:30, presso la Libreria Pagine (Galleria S. Donnino, 19) per la serie “Il Jazz da leggere”, sarà presentato il libro che Carola De Scipio ha dedicato al sassofonista Massimo Urbani, edito da Arcana, alla presenza della stessa autrice. La presentazione sarà arricchita inoltre da una performance del sassofonista Mattia Cigalini.

Domenica 26 marzo altra giornata in cui verranno proposti diversi appuntamenti interessanti. Il mattino si potrà partecipare al secondo appuntamento con il Jazz Breakfast, tra le 8:00 e le 10:30. Stavolta protagonista della parte musicale sarà la talentuosa cantante Stefania Rava, in trio con un repertorio di alcune tra le più belle love songs, mentre della gustosa parte culinaria si occuperà lo staff della “Veranda”, presso il Best Western Park Hotel (Strada Val Nure, 7), un modo speciale e alternativo per regalarsi una rilassata colazione internazionale sentendosi un po’ come in vacanza.

Al pomeriggio è in programma il primo approfondimento di questa ventesima edizione del festival dedicato al Music Inn, un locale che negli anni Settanta ha fatto la storia del genere nel nostro Paese, soprattutto grazie al suo creatore, il principe Pepito Pignatelli, che ha dedicato gran parte della sua vita a farlo crescere e a renderlo un luogo di riferimento, nonostante le avversità. Si partirà alle 16:30 al Milestone Live Club (via E. Parmense, 27) con la presentazione della sua biografia dal titolo Pepito, a cura del suo autore Marco Molendini. A seguire verrà proiettato il docufilm Music Inn – Arriva il Jazz a Roma, introdotto dalla stessa regista Carola De Scipio.

Il 28 marzo, alle 21:30, alla Sosteria (via Emilia Pavese, 85/A), salirà sul palco il Lua Nova Trio, un gruppo formatosi grazie ad affinità musicali approfondite nel corso di studi comuni al Conservatorio “Frescobaldi” di Ferrara, che unisce la voce di Sara Tinti, la chitarra di Claudio Francica e la batteria di Gianfilippo Invincibile. Come può far intuire la scelta del nome, il repertorio del trio si basa sulla musica brasiliana e sulle sue diverse declinazioni, dal repertorio degli afro-sambas, della bossa nova, della musica d’autore, fino a brani originali.

Quello di mercoledì 29 marzo alle 21.15 nella Basilica di S. Savino (via Giulio Alberoni, 35), che vedrà protagonista il flautista e sassofonista Gianni Azzali, è un triplice regalo. Un regalo che Azzali ha fatto a se stesso, scegliendo un luogo di grande atmosfera, con un’acustica perfetta per il tipo di programma che ha in mente, dopo vent’anni di successi e soddisfazioni vissuti in veste di direttore artistico del Piacenza Jazz Fest. Un regalo che la sua musica, fatta di flauti, sax soprano, un pizzico di effetti elettronici e tanta creatività, porterà a tutti coloro che andranno ad ascoltarlo. Ma soprattutto un regalo all’Associazione “L’albero di Joshua”, che si occupa di sostenere i progetti che la dottoressa Francesca Lipeti porta avanti in Kenya, a cui sarà devoluto l’intero ricavato dell’offerta che verrà elargita all’ingresso. Il musicista ha usato la lingua Swahili per il titolo di questa sua performance, “Peke yako”, che significa “da solo”.

Photo Credit To Angelo Bardini

Giovedì 30 marzo alle 21:30, al Dubliners Irish Pub (via San Siro, 24), appuntamento invece con il Blue Spheres 4ET, formato da Mauro Negri al sax alto e clarinetto, Michele Bianchi alla chitarra, Alex Carreri al basso elettrico e hollowbody e Michele Morari alla batteria.

Venerdì 31 marzo, alle 18.30 presso lo Spazio BFT (vicolo Edilizia, 25), avrà luogo una tavola rotonda con i fotografi Angelo Bardini, Gabriele Lugli, Pino Ninfa, Marco Rigamonti e Carlo Rossetti, intervistati dal giornalista del quotidiano Libertà Pietro Corvi dal titolo “Fotografare la musica”. L’incontro, che intende mettere a confronto diverse sensibilità fotografiche e di stile, sarà inoltre l’occasione per raccontare i concerti nei club e durante il festival dal punto di vista dei fotografi.

Sabato 1 aprile, alle 21.15 al Milestone Live Club (via E. Parmense, 27), andrà in scena Umberto Petrin in trio, che presenterà il suo ultimo progetto “Everybody Dance”, un lavoro che coniuga il jazz con la disco music, in particolare quella con un approccio più soul-funk, che lo ha fatto conoscere sotto un’altra luce, lontano dai cliché che lo vedono dipinto come un intellettuale compassato, un compositore la cui musica si nutre da sempre di filosofia, letteratura e arte. È un progetto musicale nuovo e decisamente diverso da quelli a cui Umberto Petrin ci ha abituato nella sua carriera, e per questo forse ancor più interessante. Si tratta di un omaggio a un genere, la dance, soprattutto quella più influenzata dal funky, che ha caratterizzato in maniera rilevante un periodo significativo della crescita personale di Petrin. Gli Chic in particolare, considerati da sempre i più geniali ed eclettici, sempre ricercati, ma al contempo capaci di trascinare tutte le persone in pista, rappresentano il meglio di quella fase e di quella cultura musicale. Il risultato è un mix strepitoso: una rielaborazione in chiave jazz di quella musica che suonava così nuova, lontana da tutti gli stereotipi. I pezzi più famosi, così rielaborati e contaminati da jazz e soul, diventano originali, oltre che più incisivi che mai. Al repertorio andranno ad aggiungersi anche brani dello stesso Petrin, incluso un tributo a David Bowie.

Prima del suo trio si esibirà la cantante che aveva vinto l’edizione 2022 del Concorso Nazionale “Chicco Bettinardi” per Giovani Talenti del Jazz italiano, Donatella Montinaro. Grazie alla motivazione e agli stimoli arrivati in seguito alla vittoria, la cantante si presenta in quintetto con tanti nuovi progetti, tra cui spicca il suo album di debutto, uscito da pochissimo sotto la direzione artistica dell’affermato contrabbassista americano Joe Sanders, dal titolo “Still We Dream”.

Domenica 2 aprile alle 12.30 la musica dei Malazùr, trio di gipsy-jazz, farà da piacevolissima colonna sonora al classico brunch del Dubliners Irish Pub (via San Siro, 24), che è una vera garanzia di gusto e qualità. Il gruppo dei Malazùr nasce nel 2019 per iniziativa di tre giovani: Stefano Goia (chitarra semiacustica), Paolo Bertazzoli (chitarra manouche) e Luca Negro (contrabbasso). Il repertorio spazia da Django Reinhardt e l’Hot Club de France, allo swing d’oltreoceano, dai ritmi sudamericani alla melodie della tradizione europea e molto altro ancora.

Sempre domenica, alle 17.30 al Milestone Live Club, si terrà un approfondimento su una figura mitica, soprattutto in terra emiliano-romagnola, come il “Re del Liscio” Secondo Casadei, indagata in particolare per il suo rapporto con il jazz. Sarà il critico e studioso Flavio Massarutto a fare un contro-racconto del jazz visto da una prospettiva diversa: quella del ballo. Dalle dance band alla vicenda di Secondo Casadei, si indagherà l’incontro tra il jazz e la società italiana. Una storia sorprendente tra balere di provincia, nuove tecnologie e cambiamenti del costume. Seguirà il concerto in solo del fisarmonicista Simone Zanchini, che all’opera di Casadei ha dedicato un fortunato disco dal titolo “Casadei secondo me”, un originale e sentito tributo al Maestro romagnolo.

Martedì 4 aprile, alle 21.00 presso il Milestone Live Club (via E. Parmense, 27), si terrà l’ultimo incontro del ciclo di approfondimenti con ascolti guidati che quest’anno accompagnano i concerti del festival, tenuto dagli esperti Jody Borea e Claudio Casarola, dal titolo “Jazz Experience: la chitarra jazz dopo Jimi Hendrix”.

Mercoledì 5 aprile alle 21.15 da non perdere anche l’ultimo concerto nei pub e nei circoli di città e provincia, che fanno musica dal vivo tutto l’anno. Stavolta toccherà al Circolo Amici del Po di Monticelli d’Ongina, dove si potrà ascoltare il Circus Quartet, un quartetto formato da musicisti con un curriculum d’eccezione che hanno trovato nelle loro radici jazz un territorio comune da esplorare, dopo tante diverse esperienze maturate nel tempo. A colpire nei live sono soprattutto l’energia e la passione che riescono a trasmettere, strabiliando e incantando il pubblico con tecnica virtuosistica, sonorità spiccate, toccante lirismo e una buona dose di swing. Nel corso della serata presenteranno il loro primo album con brani inediti, insieme a grandi classici, come Take the A Train di Duke Ellington o celebri pezzi di Horace SilverRoy Hargrove.

Il 6 aprile, al Teatro President, andrà in scena uno degli appuntamenti clou di questa edizione del Piacenza Jazz Fest, con il concerto del bostoniano Mike Stern, uno dei più grandi chitarristi della sua generazione, accompagnato da una super band formata da Leni Stern alla chitarra, n’goni e voce, Bob Franceschini al sax, Chris Minh Doky al basso e Dennis Chambers alla batteria, figura di riferimento tra i batteristi, molto rinomato per tecnica, velocità e groove, specialmente nell’ambito del funk e della fusion, pur suonando ad altissimi livelli tutti i generi musicali. Il programma della serata sarà un viaggio musicale attraverso la sterminata discografia di Mike Stern, considerato una delle figure di primo piano nella storia chitarristica moderna che, con cinque nomination ai Grammy Awards, ha lasciato a bocca aperta il pubblico mondiale del jazz (e non solo) in virtù della sua incessante sfida, cioè quella di portare la chitarra elettrica oltre i propri confini tecnici e stilistici. Bostoniano di nascita, allievo di Pat Metheny, nella sua carriera, iniziata sul finire degli anni Settanta, spiccano le collaborazioni con i Blood Sweet & Tears, Billy Cobham e il sassofonista Bill Evans. Rimane fondamentale il periodo al fianco di Miles Davis, nei cui gruppi suona ininterrottamente dal 1982 al 1985, apparendo in ben tre album: “Man with the Horn”, “Star People” e il mitico live “We Want Miles”. Stern ha la capacità unica di suonare con la finezza e il lirismo di Jim Hall, lo swing trascinante di Wes Montgomery e il turbolento attacco di Jimi Hendrix. Figure che ovviamente Stern venerava fin dalla tenera età, insieme a potenti chitarristi blues come Albert King e B.B. King. Ora più che mai Stern è impegnato in una varietà di progetti che alimentano la sua insaziabile curiosità e creatività.

Photo Credit To Sandrine Lee

Altro protagonista presente tra i big sarà Maurizio Giammarco, che si esibirà sabato 15 aprile al Milestone Live Club (via E. Parmense, 27). Il sassofonista (nato a Pavia, ma romano d’adozione) è un grande strumentista, un valente didatta e saggista – suo un magnifico volume su Sonny Rollins del 1997 – nonché uno dei maggiori compositori jazz europei. In occasione del festival, Giammarco presenterà diverse sue nuove composizioni, appositamente pensate per il gruppo Halfplugged Syncotribe,  ovvero una versione del solido e navigato trio Syncotribe allargato a quintetto, con Maurizio Giammarco al sax tenore, Luca Mannutza all’organo Hammond, Paolo Zou alla chitarra, Makar Nobikov al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria.

L’ensemble affronta il funky-soul anni Settanta, presentandolo con inedita eleganza. Nella versione “halfplugged” che strizza l’occhio al crossover tra classico e moderno, Luca Mannutza si alternerà fra organo e pianoforte e le sonorità crossover saranno per lo più affidate alla creatività di Paolo Zou, fra i più interessanti chitarristi emergenti e interpreti di un’estetica “nujazz” tutta italiana. L’articolato contrappunto ritmico è invece affidato a due assolute certezze, ovvero al contrabbasso di Makar Nobikov e alla batteria di Enrico Morello. Da molti anni Giammarco segue caparbiamente una sua personale strada di jazz d’autore, dove sia la tradizione che l’attualità del jazz confluiscono in un’elaborata e ponderata sintesi compositiva. Fra classicità e sperimentazioni, scrittura e spazi lasciati alla creatività estemporanea, la sua musica non perde mai di vista quella caratteristica che egli ritiene primaria per suonare qualsiasi tipo di jazz degno di questo nome: la capacità di usare le note per raccontare sempre una storia.

Ogni anno il Concorso Bettinardi per Giovani Talenti del Jazz Italiano dà l’occasione ai vincitori delle tre categorie in cui è suddiviso – Solisti, Gruppi e Cantanti – di esibirsi nel cartellone principale dell’anno successivo, dato che uno dei premi più ambiti e interessanti è l’ingaggio al festival per i primi classificati. Per aumentarne la visibilità, i loro concerti sono programmati in doppio set con musicisti più popolari. È così che Donatella Montinaro canterà alla testa di un suo quintetto nella stessa sera del Claudio Fasoli Samadhi Quartet, il flautista Aldo Di Caterino si esibirà in trio prima del progetto di Umberto Petrin e il gruppo Michele Sannelli & The Gonghers salirà sul palco prima dei Syncotribe di Maurizio Giammarco.

BIGLIETTI E ABBONAMENTI

Per il terzo anno consecutivo il costo dei biglietti è rimasto immutato, per non gravare troppo sui bilanci familiari, vista la situazione di pesanti rincari di molti settori cruciali.

Il singolo biglietto costa dunque 22 euro intero e 18 euro ridotto (le riduzioni sono valide per gli over 65, gli under 20, i soci del Piacenza Jazz Club e i possessori della Jazzit Card).

Gli studenti di Piacenza e provincia, fino alla secondaria superiore e con elenco inviato dalla segreteria della scuola per ogni evento, potranno usufruire di un ingresso privilegiato a € 5, fino a esaurimento posti disponibili (solo per i concerti in abbonamento).

I biglietti, senza nessun diritto di prevendita, si potranno acquistare sia presso la sede del Piacenza Jazz Club in via Musso n. 5 a Piacenza, passando di persona dal lunedì al venerdì dalle 15:00 alle 19:30 e al sabato dalle 10:30 alle 12:30, oppure online sul sito vivaticket.it, in questo caso le commissioni di servizio saranno pari al 10% del costo del biglietto. Per info per abbonamenti e biglietti scrivere a [email protected].

PROGRAMMA XX EDIZIONE PIACENZA JAZZ FEST

ANTEPRIMA PIACENZA JAZZ FEST
Domenica 19 febbraio 2023 – ore 18:00
Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano
MUSICA NUDA 20
Petra Magoni (voce)
Ferruccio Spinetti (contrabbasso)

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CONCERTO INAUGURALE
Sabato 4 marzo 2023 – ore 21:15
Spazio Rotative
CIAO, MAESTRO!
La Sugar Kitty Band omaggia e ricorda il Giuseppe Parmigiani
Gilberto Tarocco e Sergio Piva (sax alto)
Andrès Villani e Andrea Zermani (sax tenore)
Giuliano Cerioli (sax baritono)
Andrea Tofanelli (1ª tromba aggiunta)
Gianni Satta (1ª e 5ª tromba)
Mauro Ferrari, Mauro Pilla e Carlo Rossetti (trombe)
Andrea Andreoli (1° trombone)
Enrico Fornasari e Silvio Malinverno (tromboni)
Federico Cumar (trombone basso)
Stefano Caniato (pianoforte)
Alex Carreri (contrabbasso)
Fabio Villaggi (batteria)

Direzione: Gianni Azzali

Sabato 11 marzo 2023 – ore 21:15 – DOPPIO SET
Milestone

CLAUDIO FASOLI SAMADHI 4ET
Claudio Fasoli (sax tenore e soprano)
Michelangelo Decorato (pianoforte)
Andrea Lamacchia (contrabbasso)
Marco Zanoli (batteria)

Aldo Davide Di Caterino Trio
Aldo Davide Di Caterino (flauto)
Nando Di Modugno (chitarra)
Dario Deidda (basso)

Sabato 18 marzo 2023 – ore 21:15
Sala degli Arazzi c/o Galleria Alberoni
MICHEL PORTAL QUINTET
“MP85”
Michel Portal (clarinetto basso e sax soprano)
Samuel Blaser (trombone)
Bojan Z. (pianoforte)
Bruno Chevillon (contrabbasso)
Stephane Galland (batteria)

Sabato 25 marzo 2023 – ore 21:15
Sala degli Arazzi c/o Galleria Alberoni
ENRICO RAVAFRED HERSCH
“The Song Is You”
Enrico Rava (flicorno)
Fred Hersch (pianoforte)

Mercoledì 29 marzo 2023 – ore 21:15
Basilica di San Savino
GIANNI AZZALI
“Peke yako”
Gianni Azzali (flauti, sax soprano ed elettronica)

Sabato 1° aprile 2023 – ore 21:15 – DOPPIO SET
Milestone

UMBERTO PETRIN TRIO
“Everybody Dance”
Umberto Petrin (pianoforte)
Danilo Gallo (contrabbasso)
Ferdinando Faraò (batteria)

Donatella Montinaro 5et
Donatella Montinaro (voce)
Gabriel Marciano (sax)
Domenico Sanna (pianoforte)
Giulio Scianatico (contrabbasso)
Cesare Mangiocavallo (batteria)

Giovedì 6 aprile 2023 – ore 21:15
Teatro President
MIKE STERN BAND
feat.: Dennis Chambers, Leni Stern, Chris Minh Doky & Bob Franceschini
Mike Stern (chitarra)
Leni Stern (chitarra, n’goni – voce)
Bob Franceschini (sax)
Chris Minh Doky (basso)
Dennis Chambers (batteria)

Sabato 15 aprile 2023 – ore 21:15 – DOPPIO SET
Milestone

MAURIZIO GIAMMARCO HALFPLUGGED SYNCOTRIBE
Maurizio Gammarco (sax tenore)
Luca Mannutza (organo Hammond)
Paolo Zou (chitarra)
Makar Nobikov (contrabbasso)
Enrico Morello (batteria)

Michele Sannelli & the Gonghers
“Inner Tales Live”
Michele Sannelli (vibrafono)
Davide Sartori (chitarra)
Edoardo Maggioni (pianoforte e tastiere)
Stefano Zambon (contrabbasso e basso elettrico)
Fabio Danusso (batteria)

Martedì 18 aprile 2023 – ore 21:15
Sala degli Arazzi c/o Galleria Alberoni
BILL FRISELL & THOMAS MORGAN SMALL TOWN’ DUO
Bill Frisell (chitarra)
Thomas Morgan (contrabbasso)

PROGRAMMA L’ALTRO FESTIVAL

JAZZ BREAKFAST
Domenica 5 marzo 2023 – ore 8:00/10:30
“La Veranda” – Park Hotel Best Western
LARA FERRARI TRIO
Lara Ferrari (voce)
Renato Podestà (chitarra)
Alex Carreri (contrabbasso)

JAZZ AL “CENTRO” – APERITIVO SWING
Domenica 5 marzo 2023 – ore 17:30
Centro Commerciale “Gotico”
MILANO HOT JAZZ ORCHESTRA
Max Paganin (tromba, flicorno)
Claudio Perelli (clarinetto, saxofoni, flauto)
Andrès Villani (saxofoni, flauto)
Filippo Perelli (saxofoni, flauto)
Jimmy Straniero (contrabbasso)
Mauro Porro (pianoforte, tromba, clarinetto)
Achille Legnazzi (batteria)

APPROFONDIMENTI
Martedì 7 marzo 2023 – ore 21:00
Milestone
GIAMMARCO, FASOLI, PETRIN E IL JAZZ ITALIANO
A cura di Maurizio Franco
con ascolto guidato

Martedì 7 marzo 2023 – ore 21:30
Baciccia
BLUE MOKA
Emiliano Vernizzi (sax tenore)
Michele Bianchi (chitarra)
Alberto Gurrisi (organo Hammond)
Michele Morari (batteria)

JAZZ AL “CENTRO” – APERITIVO SWING
Domenica 12 marzo 2023 – ore 17:30
Centro Commerciale “Gotico”
ALKORD FLAMENCO JAZZ QUINTETTO
Alberto Capelli (chitarra flamenca)
Eugjen Gargjola (violino)
Silvia Dal Paos (violoncello)
Gabriele Rampi (contrabbasso)
Stefano Rapicavoli (batteria)

Martedì 14 marzo 2023 – ore 21:30
Luppoleria
VILLAGE JAZZ BAND
Stefano Aimo (tromba)
Massimo Parizzi (sax)
Mauro Bonfanti (trombone)
Fabio Allegri (pianoforte)
Paolo Vezzosi (basso)
Fabio Villaggi (batteria)

Mercoledì 15 marzo 2023 – ore 21:30
Tuxedo Beers House
MAX FERRI TRIO guest Tullio Ricci
“Message”
Max Ferri (chitarra)
Tullio Ricci (sax tenore)
William Nicastro (basso)
Giorgio di Tullio (batteria)

APPROFONDIMENTI
Martedì 16 marzo 2023 – ore 21:00
Milestone
MICHEL PORTAL E IL JAZZ EUROPEO
A cura di Jody Borea e Claudio Casarola
con ascolto guidato

JAZZ AL “CENTRO” – APERITIVO SWING
Domenica 19 marzo 2023 – ore 17:30
Centro Commerciale “Gotico”
THE McKEENEY SISTERS & THE HOT FELLAS
Milena Macchini, Micaela Calvano, Clelia Giardina (voci)
David Ambrosioni (clarinetto e sax)
Francesco Moglia (chitarra)
Vito Zeno (contrabbasso)
Marcello Colò (batteria)

OMAGGIO A ENZO FRASSI
Martedì 21 marzo 2023 – ore 21:15
Teatro Filo (Cremona)
FLACO CANTA GUCCINI
Flaco Biondini (chitarra e voce)
Giovanni Guerretti (pianoforte e tastiere)
Giacomo Marzi (contrabbasso)
Roberto Pellati (batteria)

JAZZ E POESIA
Mercoledì 22 marzo 2023 – ore 21:15
Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo
MASSIMO SILVOTTIGIANNI MIMMO
Massimo Silvotti (poeta)
Gianni Mimmo (sax soprano)

Giovedì 23 marzo 2023 – ore 21:30
La Muntà
TIZIANO CHIAPELLI QUINTET
Tiziano Chiapelli (fisarmonica)
Sandro Bertozzi (sax alto)
Pino Bifano (chitarra)
Carmelo Isgrò (basso)
Rino Dipace (batteria)

JAZZ BREAKFAST
Domenica 26 marzo 2023 – ore 8:00/10:30
“La Veranda” – Park Hotel Best Western
STEFANIA RAVA TRIO
Stefania Rava (voce)
Luca Savazzi (pianoforte)
Stefano Carrara (contrabbasso)

Domenica 26 marzo 2023
Milestone
SPECIALE “MUSIC INN”
Ore 16:30 – Presentazione del libro Pepito di e con Marco Molendini
Ore 17:30 – Visione del film Music Inn – Arriva il jazz a Roma di e con la regista Carola De Scipio

Martedì 28 marzo 2023 – ore 21:30
La Sosteria
LUA NOVA TRIO
Sara Tinti (voce)
Claudio Francica (chitarra)
Gianfilippo Invincibile (batteria)

Giovedì 30 marzo 2023 – ore 21:30
Dubliners Irish Pub
BLUE SPHERES 4ET
“Monk’s Tunes”
Mauro Negri (sax alto e clarinetto)
Michele Bianchi (chitarra)
Alex Carreri (basso elettrico e hollowbody)
Michele Morari (batteria)

JAZZ BRUNCH
Domenica 2 aprile 2023 – ore 12:30
Dubliners Irish Pub
MALAZÙR
Stefano Goia (chitarra solista)
Paolo Bertazzoli (chitarra acustica)
Luca Negro (contrabbasso)

APPROFONDIMENTO E CONCERTO
Domenica 2 aprile 2023 – ore 17:30
Milestone
BALLANDO BALLANDO
Casadei e il jazz
Flavio Massarutto (relatore)
Simone Zanchini (fisarmonica)

APPROFONDIMENTI
Martedì 4 aprile 2023 – ore 21:00
Milestone
JAZZ EXPERIENCE – La chitarra jazz dopo Jimi Hendrix
A cura di Jody Borea e Claudio Casarola
con ascolto guidato

Mercoledì 5 aprile 2023 – ore 21:30
Circolo Arci Amici del Po
CIRCUS QUARTET
Fabio Buonarota (tromba)
Walter Calafiore (sax alto)
Max Tempia (organo Hammond)
Tommy Bradascio (batteria)

INFO

www.piacenzajazzclub.it