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Sassofono jazz: intervista a Simone Garino
Photo Credit To Valerio Averono

Sassofono jazz: intervista a Simone Garino

19 dicembre 2019

L’intervista al sassofonista piemontese

Simmone Garino è un brillante sassofonista piemontese; da anni è protagonista della trasmissione di Rai5 “Nessun Dorma” insieme ai Night Dreamers, e da poco ha vinto il bando MIDJ per una residenza a Stoccolma come rappresentante del jazz piemontese. L’abbiamo intervistato.

Di Eugenio Mirti

Hai appena vinto il bando MIDJ come musicista del Piemonte per una residenza all’estero. Complimenti.
Sì, starò quattro settimane a Stoccolma; per partecipare bisognava mandare un curriculum e una lettera motivazionale allegando un massimo di tre brani. L’ho fatto quasi per scherzo: selezionano un musicista per regione e qui in Piemonte il livello è altissimo, e quindi sono rimasto molto sorpreso. Mi sento davvero fortunato, vedremo cosa succederà!

Come è iniziata la tua carriera musicale?
Quando avevo cinque anni i miei hanno caldeggiato lo studio del pianoforte classico; dopo qualche anno volevo suonare la chitarra (mio papà la suona). Mi iscrissi a un corso ma non c’era più posto e così iniziai lo studio del clarinetto, che era l’unico strumento rimasto. Il mio primo insegnante è stato Luciano Meola, un musicista e didatta meraviglioso. Il jazz era molto presente in casa, quindi il passaggio al sax è stato naturale. Mi piace ringraziare Massimo Baldioli del conservatorio di Aosta, che mi ha insegnato a essere me stesso: gli devo davvero tantissimo. E anche Jesse Davis, con lui ho fatto tre seminari estivi per tre anni di seguito e mi ha insegnato moltissimo sulla tradizione del jazz.

Ti occupi di musica nel senso più ampio.
Sono un “ex” laureato in lettere ma non esercito! Dopo il liceo classico ho seguito parallelamente la laurea in lettere (ma con una tesi sul sax) e il conservatorio. Leggere è sempre stata la mia passione, scrivo anche (quando il tempo me lo permette) recensioni di libri sul jazz per “L’indice dei libri del mese”. È un’attività che mi piace molto: la vendetta del musicista che recensisce i critici!

Chi sono i tuoi miti musicali?
Chi ha segnato la mia infanzia sono stati i Beatles, e se dovessi scegliere un singolo album sarebbe “Revolver”. Per il sax la prima memoria di un assolo è un brano di Ruth Brown (“Nobody knows when you’re down and out”), credo che il sassofonista fosse Hank Crawford; verso i 18 anni ho letto l’autobigrafia di Miles Davis che mi ha influenzato moltissimo. Poi Paul Desmond, Jackie McLean, John Coltrane, Steve Lacy… tra i contemporanei Steve Lehman e anche Mark Turner.

In generale fino ad oggi sei stato più sideman che leader (a parte il progetto Night Dreamers). C’è un motivo?
Mi reputo una specie di anarchico e non mi piace parlare di leader. Poi ho la fortuna di essere chiamato da anni da moltissimi musicisti, e insegno tantissimo. Insomma, il tempo è poco e inoltre sono un compositore molto poco prolifico, quindi avere un gruppo tutto mio sarebbe forse troppo impegnativo in questo momento.
Forse per questo uno dei miei progetti principali è Mizookstra, il duo con Mario Conte, in cui è tutto programmaticamente estemporaneo: è una dimensione che mi piace particolarmente.
Chissà che dopo l’opportunità di questa residenza artistica non cambi qualcosa…

Cosa ti ha lasciato la partecipazione alla tv con i Night Dreamers nel programma “Nessun dorma” di Rai5, dove siete la resident band?

Devi veramente essere sempre pronto: è quasi come una performance atletica, diventi una specie di centometrista che condensa al massimo la validità della performance e della preparazione. Questo naturalmente ci ha fatto crescere moltissimo.

Se avessi una bacchetta magica quale sogno esaudiresti?
Mi piacerebbe tornare indietro nel tempo tra gli anni 30 e 40 a New York, alla Savoy Ballroom, e poter conoscere e parlare con Duke Ellington, Charles Mingus, Charlie Parker, John Coltrane… e anche poter rivedere Hamiet Bluiett. Con lui ho potuto fare solo due lezioni, proprio a New York qualche anno fa, ma sono state importantissime. Purtroppo è mancato un anno fa.

E un musicista con cui ti piacerebbe suonare?
Pharoah Sanders!

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© Rita Bernardi