10 dicembre 2018
Si intitola Reflections il nuovo album di Lello Petrarca, pubblicato dalla Dodicilune: l’abbiamo intervistato.
Di Eugenio Mirti
Raccontaci di Reflections: come è nato, come hai scelto i musicisti, come hai lavorato a composizioni e arrangiamenti?
È il secondo disco che ho registrato in Trio con Vincenzo Faraldo al contrabbasso ed Aldo Fucile alla batteria, ed è nato come continuazione ideologica del primo disco intitolato Musical Stories e pubblicato nel 2016 sempre dalla Dodicilune. La pubblicazione di questi due dischi ha voluto ufficializzare il progetto ” Lello Petrarca Trio ” incentrato su mie composizioni e sulla rielaborazione di temi tratti dalla musica classica e popolare, il tutto caratterizzato da un’ esecuzione fondamentalmente basata sull’ interplay, aspetto che mi ha portato alla scelta di musicisti come Vincenzo ed Aldo con cui si è subito creato dalle prime performance insieme una meravigliosa magia. Ho lavorato alle composizioni e agli arrangiamenti in modo abbastanza istintivo e naturale, di sicuro ispirato da esperienze vissute e realizzando con gli strumenti la simulazione della sonorità del trio così come avevo in mente.
Sei di recente stato in Bulgaria per un tour: come è la scena locale?
Ad ottobre scorso ho avuto l’ onore ed il piacere di esibirmi con il mio trio in location importanti in Bulgaria, come la Residenza dell’Ambasciata d’ Italia a Sofia, il Sofia Live Club, Il Plovdiv Jazz Club, concerti organizzati dall’Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con l’ Ambasciata Italiana. Ho trovato la scena bulgara molto accogliente, un pubblico competente e molto attento durante i concerti, insomma l’ ideale per noi musicisti.
Come hanno accolto la tua musica?
La mia musica è stata accolta in modo fantastico, è stato molto emozionante suonare lì portando il proprio suono e soprattutto avere richieste di brani in scaletta che erano già stati ascoltati in precedenza mediante internet (Youtube, Spotify ecc.) e che probabilmente avevano trasmesso emozioni.
Stai lavorando a un piano solo: come ti stai preparando?
Sto lavorando ad un primo piano solo che sarà dedicato alle canzoni più note e suonate in modo assolutamente estemporaneo dal sapore pop-jazz, un tributo personale alle composizioni che noi musicisti abbiamo suonato in un certo senso in tutte le salse, un secondo piano solo che proporrò più avanti sarà invece preparato su composizioni originali.
Cosa è il jazz oggi?
Il jazz è un’ espressione, un linguaggio, uno stile, un suono, una dimensione, un’ esperienza, una sfumatura di un bel colore che è sinonimo di libertà, ma anche una realtà difficile che per carenze culturali non sempre è compresa e rispettata soprattutto nel nostro paese.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il sogno nel cassetto in un certo senso l’ ho realizzato: fare in modo che il proprio lavoro coincida con la propria grande passione, investire sulle proprie idee e progettualità per quanto difficile sia portarle avanti. Fare ciò che piace ed avere la costanza di crederci è già un grande sogno. Concludo dicendo che la musica è come la vita stessa, una grande avventura nella quale riuscire a trovare continue emozioni.