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Sostenere chi investe nel jazz

Sostenere chi investe nel jazz
Photo Credit To Emanuele Vergari

Mi domando spesso che cosa significhi, oggi, dirigere ed editare Jazzit. Ma davvero posso fermarmi al testo? Ed esaurire la mia funzione con recensioni, saggi storici, approfondimenti e interviste? La risposta è no: essere direttori di una rivista di settore significa esprimere un pensiero alto attorno alla nostra comunità artistica di riferimento e manifestare concretamente un’azione che possa creare un “io collettivo” e opportunità di incontro e scambio di idee tra musicisti e addetti ai lavori; sostenere l’attività di chi investe nel jazz; coinvolgere, motivare e far maturare un nuovo pubblico.
E allora vi racconto una piccola storia di ordinaria attività, che ci ha portati a promuovere la rassegna “Jazzit presents” all’interno dei locali del Cotton Club Roma. Tutto nasce all’inizio di settembre per iniziativa del batterista Matteo Cidale, un musicista che dedica molto del suo tempo per promuovere rassegne concertistiche. Matteo mi invita a visitare gli spazi del rinnovato Cotton Club, che di lì a poco sarebbe tornato in piena attività sotto una nuova gestione; ho conosciuto il team di lavoro, giovane e motivato, e la nuova proprietà, davvero lungimirante, propositiva e carica di buone intenzioni. Sono bastati pochi minuti di conversazione, e di scambio di idee, per convincermi dell’importanza di mettere a disposizione l’esperienza organizzativa e la rete relazionale di Jazzit per dare una risposta concreta alle criticità endemiche della nostra comunità di riferimento: quella dei musicisti, soprattutto degli emergenti, che hanno pochi spazi per far ascoltare la loro musica; quella dei promoter, dei produttori discografici e dei manager, che hanno visto sgretolarsi il loro mercato. Da qui l’idea di una programmazione “open source” (per iniziativa diretta dei musicisti) e di un finanziamento condiviso tra musicista e Cotton Club Roma: Jazzit metterà a disposizione, a titolo gratuito, i suoi contatti e la sua esperienza nel tentativo di creare nuove opportunità. Ingresso 10 euro e incasso condiviso al 50% tra musicisti e locale. Il cast si è generato con il coinvolgimento dei musicisti, che ringrazio tutti. Mi auguro che vada per il meglio. Da parte mia parteciperò, tutte le volte che potrò, e ogni volta pagherò il mio biglietto; inviterò familiari, addetti ai lavori e musicisti affinché si comprenda l’importanza del coinvolgimento attivo di una comunità.