
28 ottobre 2019
Il nuovo appuntamento con “Inside the Score”
Nuovo appuntamento con la rubrica Inside The Score: abbiamo chiesto ad alcuni dei musicisti più emblematici della comunità jazzistica italiana di raccontarci una loro composizione. Buona lettura.
Di Peppe Santangelo; a cura di Eugenio Mirti
Wayne è una dedica scritta ad uno dei miei compositori preferiti, Wayne Shorter. È un tassello che fa parte di un discorso molto più ampio che ho elaborato per “My Name Is…”, il mio disco uscito il 4 Marzo del 2019 e dedicato ai grandi compositori ed esecutori che più mi hanno influenzato. L’omaggio però è molto personale, nel senso che prendo spunto liberamente da brani storici di questi ultlimi per tracciare poi liberamente la mia strada compositiva ed esecutiva.
Wayne prende spunto da due composizioni di Shorter: Ju-Ju e 502 Blues. Il brano ha una velocità metronomica di 192 al quarto, diversamente da come indicato in calce alla partitura originale. L’inizio, affidato al trio composto da batteria, Rhodes e chitarra, è sviluppato su una metrica di 6/4 ma intesa in modo moderno, e l’accordo esatonale richiama proprio Ju-Ju. Si passa poi al tema, ancora in 6/4. L’armonia richiama la progressione di 502 blues, salvo poi distaccarsene per procedere nel mio mondo melodico e armonico; la melodia è molto ariosa, larga e cantabile, una prerogativa costante dei miei brani.
Dopo aver eseguito il tema per due volte interviene un pedale in 19/4 che permette di aprire al mondo nuovo, la modernità di cui faccio parte. In questo frangente, mentre batteria e Rhodes ripetono in modo ossessivo il groove-pedale, sax e chitarra si ostinano in un controtempo, che ritrova il battere con gli altri strumenti ogni due cicli del 19/4.
Dopo l’esecuzione dell’ostinato per quattro volte si sviluppano gli assoli, e a seguire sax e chitarra si cimentano in un bridge arrangiato e molto veloce in 5/4. In questa sezione batteria e rhodes richiamano la figurazione, una minima, che sax e chitarra eseguivano sul pedale dopo la fine del tema, creando cosi un nuovo controtempo ritmico. Ancora il tema per due volte e poi un finale con assolo in batteria su pedale, mentre il trio ripete in crescendo e in modo ossessivo il riff in 19/4.
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