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Pedras et Sonus Jazz Festival 2023

Pedras et Sonus Jazz Festival 2023

15 agosto 2023

Dal 17 al 22 agosto a Mogoro (OR) musica e tradizione si incontrano per la sesta edizione del Pedras et Sonus Jazz Festival, tra gli appuntamenti musicali di spicco in Sardegna, con la direzione artistica della clarinettista Zoe Pia.

Nato nel 2018, il festival si svolge in Marmilla, territorio della provincia di Oristano, e si pone come obiettivo la diffusione della musica jazz e dei suoi grandi valori, la valorizzazione dei talenti, il coinvolgimento delle nuove generazioni, la commistione delle arti e la promozione del territorio, ricco di un passato glorioso, tra archeologia, paesaggi naturalistici e poli museali.

Il festival quest’anno sarà dedicato alla scrittrice Michela Murgia, scomparsa il 10 agosto. «Quando mi è giunta la notizia della morte di Michela Murgia è stato un tonfo al cuore», dichiara la direttrice artistica Zoe Pia. «Le lacrime si sono, però, trasformate presto in sorrisi colmi di riconoscenza, mentre ripercorrevo le ultime interviste e dichiarazioni da lei date. Una donna shardanica, che ha tracciato una rotta verso il futuro e ha spinto a prendere in considerazione prospettive importanti per un forte sviluppo etico della nostra nazione. Mentre lavoravo all’album “Shardana” nel 2016, uno dei brani in programma sarebbe dovuto assolutamente essere S’Accabadora, perché il libro scritto da Michela aveva scaturito in me una forte ispirazione, che ho tradotto come una conferma dell’importanza di riconoscere e dare valore alle proprie radici. E lei è per me un forte esempio di donna sarda, come una familiare che ha avuto il coraggio di essere se stessa e che continua a irradiare la sua energia grazie alla sua azione di comunicazione. È per questo motivo che il Pedras et Sonus Jazz Festival 2023 sarà dedicato a lei, Michela Murgia, e dal 17 agosto al Nuraghe Cuccurada inizieranno i concerti anticipati dai rituali con alcune delle maschere tradizionali dell’isola nostra.»

La rassegna rafforza la sua presenza tra gli eventi dell’estate isolana, proponendo anche in questa sesta edizione la sua consueta formula – fortemente ricercata e voluta da Zoe Pia -, in cui musica ed elementi della tradizione dialogano alla ricerca di paesaggi sonori e originali commistioni artistiche, tra centri storici, chiese e suggestivi scorci naturalistici dell’oristanese.

Il Pedras et Sonus Jazz Festival 2023 avrà inizio giovedì 17 agosto nella suggestiva cornice del Nuraghe Cuccurada di Mogoro, situato nell’omonimo parco archeologico, arroccato sul ciglio meridionale del tavolato di sa Struvina, immerso nella natura mediterranea, a pochi passi dal centro abitato. In questo scenario alle 21.00 aprirà il festival la direttrice artistica Zoe Pia con il suo nuovo progetto in solo “Mascheras”, un susseguirsi di impressioni sonore legate al concetto di maschera, visto non come artificio per nascondersi, ma come strumento per contattare una parte di sé e comunicarla agli altri, andando a esplorare la poesia del mistero ontologico e dell’anima altrui che, come sosteneva Debussy, «è una foresta oscura dove bisogna camminare con precauzione». L’artista mogorese sarà affiancata da tre figure delle maschere tradizionali del paese di Ottana: Su Boe, Su Merdule e Sa Filonzana.

Protagonista, subito dopo, sarà il Me’Ta Quartet Reloaded di Antonello Salis (pianoforte e fisarmonica), con Sandro Satta (sax alto), Riccardo Lay (contrabbasso) e Fabrizio Sferra (batteria). Il progetto nasce come un’estensione del gruppo jazz progressive Cadmo, fondato da Salis, Lay e Paliano. Un incontro storico, reso di nuovo attuale appositamente da una produzione originale di Insulae Lab – Centro di Produzione Musica, dopo vent’anni di assenza dalle scene e in omaggio ai cinquant’anni di carriera di Antonello Salis.

Venerdì 18 agosto, alle 21.00, sarà ancora il nuraghe mogorese a ospitare il doppio set della cantante e pianista Yumi Ito, artista svizzera di origini polacco-giapponesi con il suo trio composto da Nadav Erlich al contrabbasso e Iago Fernandez alla batteria. La formazione porterà al festival il progetto musicale “Ysla”, in cui i tre musicisti si muovono con virtuosismo attraverso onde sonore, groove e improvvisazioni. Il lavoro ruota attorno alla solitudine, alla separazione, alla fine del mondo e alla rinascita. L’evento è realizzato in collaborazione con Pro-Helvetia, la Fondazione Svizzera per la Cultura.

Il progetto “Perpetual Possibility” della cantante Camilla Battaglia caratterizzerà la terza giornata del festival (sabato 19 alle 19.30): si tratta di una performance dedicata ad alcuni passaggi contenuti nei versi dei Quattro Quartetti di T.S. Eliot, accompagnata dal passo cadenzato delle maschere del Gruppo Etnico Cultuale Mamutzones de Samugheo. In un set di circa un’ora, scandito da una suite suddivisa in otto temi, la Battaglia esplorerà il materiale poetico di Eliot, elaborando dal vivo la sua voce con l’utilizzo di pedali, effetti elettroacustici e vari supporti elettronici. Il risultato è una narrazione sonora onirica e ipnotica, dall’impatto emotivo non comune, per l’occasione accompagnata dal passo cadenzato delle maschere tradizionali di Samugheo.

La serata del festival proseguirà a Mogoro, dove a partire dalle 22.30 il trio del chitarrista Antonio Floris e Lorenzo Manfredini (già protagonista della manifestazione nelle edizioni passate) suonerà al Caffè Gitano, inaugurando ufficialmente la seconda edizione di “Jatzilleri”, il festival nel festival che trasforma i locali mogoresi in veri e propri jazz club.

Ancora il nuraghe Cuccurada farà da scenario alla quarta giornata del festival: domenica 20 agosto alle 19.30 il contrabbassista Paolo Damiani presenterà il suo album “Memorie future”, la cui musicalità sarà accompagnata dalla danza e dai movimenti tipici di una rappresentanza delle maschere tradizionali del paese di Ilbono, le Janas e Amaymonaus. Compositore, direttore d’orchestra, contrabbassista e violoncellista, didatta, direttore artistico e architetto, Paolo Damiani esegue principalmente jazz d’avanguardia, in costante esplorazione verso nuovi linguaggi musicali. L’artista romano è un musicista di grande progettualità, che ha sviluppato un linguaggio jazzistico originale ed europeo, distinguendosi per la capacità di far vivere l’estetica del jazz in contesti differenti da quelli tradizionali. Parteciperà al concerto l’attrice-performer argentina Mariana Millapan, con il testo di Stefano Benni “Tema d’Amore-Lisa”, per un omaggio del Maestro a Michela Murgia.

Sabato 19 e domenica 20 agosto prima dei concerti si terrà una degustazione dei vini della Cantina Ariu.

Il secondo appuntamento di Jatzilleri, alle 22.30, ospiterà il P.N.L. Swing Trio presso Il Tunnel: la formazione proporrà brani del repertorio swing anni Trenta anche italiano, world music, blues e latino, puntando sulla dimensione del divertimento e del piacere che la musica infonde a chi la suona e al pubblico che ascolta. Sul palco ci saranno Piera Marsilio (voce, sax, ukulele), Nick D’Orazio (voce, chitarra, ukulele) e Luca Grani (chitarra, basso).

Il penultimo giorno del Pedras et Sonus Jazz Festival 2023 (lunedì 21 agosto) si aprirà alle 19.30 presso il nuraghe Cuccurada con il progetto Le Scat Noir di Natalia Abbascià (voce e violino), Ginevra Benedetti (voce) e Sara Tinti (voce e pianoforte). Il trio nasce nell’estate del 2013 dall’incontro delle sue componenti al Conservatorio di Musica di Ferrara. In modo naturale e spontaneo le tre artiste hanno successivamente dato vita a un progetto per tre voci, pianoforte e violino. Dopo aver arrangiato diversi standard jazz, brani tratti dal repertorio del cantautorato italiano e di diversa provenienza, il trio vocale si è focalizzato maggiormente nella realizzazione di brani originali. Pezzi caratterizzati dall’unione e dalla diversità del background musicale delle tre componenti del gruppo e da un’attenta ricerca timbrica d’insieme. Nel 2019 Le Scat Noir hanno autoprodotto il loro primo album “Aerography” e attualmente stanno lavorando a nuove composizioni.

Alle 22.30 il terzo appuntamento di Jatzilleri si terrà presso il Baradeo, negli spazi della Fiera dell’Artigianato di Mogoro: in scena il duo composto da Danilo Lico e Irene Serra. Si tratta di un incontro inedito, una prima assoluta per il festival, dove la cantante sarda emigrata a Londra incontrerà il cantante-chitarrista calabrese, che risiede da anni a Ferrara, per raccontare un repertorio di ampio respiro.

Il sipario sul festival calerà martedì 22 agosto al nuraghe Cuccurada con il progetto “Sardinia Caput Mundi” della cantante Claudia Aru. Il periodo della pandemia ha trasformato profondamente il nostro agire. È stato un anno di paura, preoccupazione e situazioni surreali, che mai avremmo pensato di vivere. Un anno in cui i viaggi si sono ridotti all’indispensabile e che quindi ci ha obbligato a lavorare con la nostra fantasia come mai prima. È da questa riflessione che nasce il nuovo spettacolo di Claudia Aru dal titolo “Sardinia caput mundi”: si tratta di un viaggio per il mondo, ma che gli spettatori affronteranno stando comodamente seduti. Partendo dalla Sardegna, si toccheranno infatti suoni e contaminazioni da tutti i continenti, portando l’isola nel mondo e il mondo nell’isola. In “Sardinia caput mundi” la lingua sarda e le storie di vicinato intrecciate alla storia della nostra isola incontrano il delta blues del Mississippi, il tango argentino, il manouche francese, lo swing newyorkese, i ritmi africani, le sonorità indiane, le pronunce giapponesi, l’allegria dissacrante messicana e tanto altro ancora, in un concerto che vuole essere un’esperienza multisensoriale per rompere gli indugi e riprendere, in qualche modo, a vivere. La Sardegna diventa così l’ombelico del mondo per riabbracciarlo, per aprirsi, per crederci di nuovo, per contaminarsi e contaminare. Ad affiancare Claudia Aru, ci saranno Simone Sassu al pianoforte ed Emanuele La Barbera al contrabbasso.

L’ultimo appuntamento di Jatzilleri si terrà presso il bar La Fortezza, nei pressi del nuraghe: alle 22.30 al centro dei riflettori ci saranno Mebitek & Mariana Millapan con “Where Orchids Goes To Die”, un progetto che, come le storie degli antichi, canta le pantomime della tragedia chiamata vita. Multiforma, fragili, ineluttabili, queste storie di perdizione e redenzione sono lo specchio e il labirinto dell’essere umano.

Fin dalla sua prima edizione il festival veicola le proprie comunicazioni utilizzando anche la lingua sarda, presente in ogni aspetto comunicativo grazie alla collaborazione con il dottor Francesco Grussu.

Il regista Alberto Gambato documenterà la manifestazione attraverso la realizzazione di un cortometraggio, dopo il grande successo riscontrato dal recente Mesania, terzo documentario dedicato all’edizione 2022.

Il Pedras et Sonus Jazz Festival è il risultato di un sogno, l’immaginario a tratti utopico, della clarinettista e compositrice sarda Zoe Pia. Il progetto entra nelle peculiarità antropologiche di valorizzazione universale dell’identità, per avviare un processo di conoscenza autentico del territorio e incrementarne la fruibilità in modo continuativo. Il festival si è caratterizzato sin da subito per l’alta qualità delle scelte artistiche, per un importante senso civico, per il coinvolgimento delle giovani generazioni e dei professionisti prevalentemente under 35, per l’utilizzo veicolare della lingua sarda e per il profondo rispetto nei confronti della cultura e della sua diffusione, in correlazione allo sviluppo della filiera turistica ecosostenibile.

INFO

www.pedrasetsonus.it