
31 luglio 2017
A Feltre, durante la quinta edizione del Jazzit Fest, in una bellissima sala di Palazzo Guarnieri abbiamo ascoltato i musicisti che sono venuti da noi a raccontarci i loro progetti.
Abbiamo messo a disposizione le nostre capacità di descrivere la musica, Daniela con le parole, Carlo con le immagini. E abbiamo creato per ognuno di loro uno scritto e due ritratti fotografici firmati.
Il testo non prevede un parere critico sulla musica descritta, le foto sono state scattate secondo i desideri degli artisti: ci siamo messi al servizio delle loro inclinazioni e dei loro desideri.
Questo è il risultato del nostro lavoro, che gli artisti potranno usare nei loro siti, come liner notes, come comunicato stampa, o comunque vorranno.
Di Daniela Floris e Carlo Mogavero
Falcone Capalbo
Ilaria Capalbo e Stefano Falcone hanno un lungo percorso compiuto inseme alle loro spalle: un itinerario musicale fatto di ascolti, preparazione, formazione stilistica, affinamento di gusti. L’uscita di questo primo lavoro discografico, “Invisible Atlas”, è il frutto del bisogno di mettere un punto, scattare finalmente la foto di un viaggio cominciato da tempo; è un album–concetto, articolato su otto tracce, con un prologo ed un epilogo: una sorta di cammino, una mappa affascinante costruita su suggestioni molteplici. La formazione di Stefano Falcone e Ilaria Capalbo è classica, il loro amore per il Jazz è acclarato, così come quello per la musica barocca. La loro personalità come musicisti è netta, vivida. Impossibile imbrigliare la loro cifra espressiva in un genere rigido. Di certo il loro stile è deciso, per la scelta di un suono cameristico, per la forte attitudine all’improvvisazione radicale anche in solo, partendo da sezioni scritte per pianoforte e contrabbasso in duo. Ma anche per la precisa la volontà di realizzarlo in questa formazione, a partire dalla fase compositiva. E per la cura attenta della timbrica e della coloristica: il suono complessivo dei due strumenti è come fosse a sua volta un terzo strumento, e nella fase del mastering questo è stato un aspetto importantissimo, che Stefano Falcone e Ilaria Capalbo hanno voluto ottenere esattamente come lo avevano immaginato. Falcone Capalbo è un punto di arrivo, denso a tal punto di sostanza che non può che rappresentare anche il prossimo, promettente, punto di partenza.