Ultime News
Out On The Ninth Day<br/>Intervista a Daniele Ciuffreda

Out On The Ninth Day
Intervista a Daniele Ciuffreda

 

30 ottobre 2018

Si intitola Out On The Ninth Day il nuovo disco di Daniele Ciuffreda, edito dall’etichetta Abeat Records; il chitarrista piemontese lo presenterà il 9 novembre al teatro della “Lavanderia A Vapore” di Collegno (TO) con Alberto Marsico all’organo, Daniele Pavignano alla batteria e Fabrizio Bosso alla tromba. Lo abbiamo intervistato.

Di Eugenio Mirti

Chi sono i musicisti che più ti hanno ispirato?
Sono tanti ma senza dubbio tra i più significativi per me ci sono Ray Brown, George Benson, Sonny Stitt, Ray Charles, Peter Bernstein e B.B.King, per citarne solo alcuni.

Cos’è il jazz oggi?
Il jazz è un linguaggio che unisce le persone, dalle enormi capacità espressive, ricchissimo di sfumature, di colori e di interpretazioni ma anche al tempo stesso molto rigido e severo. Credo che sia anche, in un certo senso, un modo di vivere. Il iazz può avere sicuramente la capacità di cambiarti la vita (si spera in meglio1) se lo accogli in modo aperto e curioso; questo perché è una forma d’arte e come tale porta con sé la storia degli uomini e delle donne che lo hanno esplorato e che tutt’ora lo suonano e ne fruiscono.

img

Cosa significa il titolo del tuo album, Out On The Ninth Day?
I titolo si riferisce ad un episodio della mia vita avvenuto tre anni fa. A quel tempo infatti sono stato ricoverato otto giorni in ospedale, sono stati giorni tutt’altro che facili ma per fortuna ne è venuto fuori qualcosa di positivo e stimolante. Il giorno in cui mi hanno dimesso, ovvero il nono giorno, tornato a casa, mi è venuta in mente una breve melodia carica di energia e gioia: da subito ho realizzato che aveva del potenziale ed ho iniziato a lavorarci su per svilupparla. Dopo qualche tentativo e prova sono riuscito ad arrivare ad un risultato per me soddisfacente. Tutto questo si è poi concretizzato nel brano Out On The Ninth Day che ha dato anche il titolo al disco. Questa è la prova che la musica è davvero collegata con le esperienze della nostra vita ed è espressione di essa.

Come hai lavorato a composizioni e arrangiamenti?
Il mio processo compositivo parte quasi sempre da frammenti di melodie che poi vengono sviluppate e danno vita ai brani. L’unica eccezione a questa modalità compositiva è il brano Rainy Mornings che è nato da un riff di basso e dall’idea di esplorare la forma del blues, senza però volerne perdere l’essenza e la radice. Per quanto riguarda invece gli arrangiamenti, molti consigli ed idee sono arrivate dai musicisti del trio ed in particolare da Alberto Marsico che ha contribuito molto alla realizzazione del disco.

img