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Nusica.org</br>Intervista a Nicola Fazzini e Alessandro Fedrigo

Nusica.org
Intervista a Nicola Fazzini e Alessandro Fedrigo

 3 giugno 2018

Nusica.org è una interessante etichetta discografica guidata da Alessandro Fedrigo e Nicola Fazzini; li abbiamo intervistati.

Di Eugenio Mirti

Come nasce nusica.org?
Alessandro Fedrigo / Ad un certo punto della mia vita di musicista ero piuttosto deluso da come venivano promossi i CD che registravo e ho cominciato ad immaginare un’etichetta che provasse a muoversi in modo innovativo, cercando di utilizzare le potenzialità del web e tenendo a mente che l’obbiettivo non doveva essere quello di vendere i CD ma piuttosto quello di comunicare, promuovere e spiegare la motivazione che spinge gli artisti a registrare i dischi. Insomma diffondere il lavoro dei musicisti (ecco perché sul sito tutta la musica è scaricabile con le partiture delle composizioni), ma anche permettere loro di  suonare (nelle rassegne Sile Jazz e Jazz Area Metropolitana) e avere un servizio di ufficio stampa e di diffusione sui social network.

Chi sono i suoi fondatori?
Nicola Fazzini / Alessandro Fedrigo è il fondatore, e tuttora Presidente, di nusica.org; io ho fin da subito e progressivamente con maggiore impegno aderito al progetto, perché ne condivido pienamente sia le idee che il modus operandi. Più o meno occasionalmente partecipano altri musicisti, Nico Soffiato ad esempio è il nostro uomo a NYC, e ci sono giovani ragazzi che si occupano di vari aspetti della gestione dell’associazione e fanno un percorso di crescita umano e professionale.

Quali sono le caratterstiche progettuali e musicali che la differenziano?
Alessandro Fedrigo / Il nostro obbiettivo è quello di promuovere e produrre quegli artisti che fanno musica originale e che ricercano con i loro progetti musicali di definire un linguaggio improvvisativo e compositivo proprio con delle caratteristiche di innovazione. Ci piace lavorare con artisti che abbiano un focus sui loro progetti e che investano sui gruppi, non amiamo i progetti estemporanei, i tributi fini a se stessi. In particolare ci piace promuovere i giovani o i progetti in cui riscontriamo una forte organicità, un impegno collettivo.

Come scegliete i dischi da produrre?
Nicola Fazzini / Ascoltiamo insieme le proposte musicali, coinvolgendo anche i ragazzi dello staff, perché ci interessa il parere di “non addetti ai lavori” che ascoltano le musiche di oggi. I criteri che ci guidano sono poi quelli dell’originalità, della produzione di musica propria e della forza espressiva. Poi, non essendo un’etichetta tradizionale, cerchiamo di fare due chiacchiere con gli artisti per capire come collaborare al meglio con loro per promuovere il progetto e spiegare quello che possiamo offrire loro con sincerità e chiarezza. Li stimoliamo inoltre a fornirci le partiture dei brani con una piccola spiegazione e un video di presentazione.

Nell’era dello streaming ha ancora senso produrre i dischi?
Alessandro Fedrigo / Secondo noi il disco fisico è una parte del processo di registrazione e diffusione di un gruppo. I CD sono un biglietto da visita che può consentire ai musicisti di suonare di più, di essere recensiti, di sostenersi con le vendite (che avvengono al termine dei concerti per lo più). Crediamo che ai musicisti interessi innanzitutto suonare e condividere la musica, il CD è un tassello di un processo di produzione e comunicazione più ampio.

Internet: un regalo o una maledizione?
Nicola Fazzini / Eh buona domanda… credo che come tutti gli strumenti e mezzi di comunicazione abbia dei pro e dei contro. Sicuramente a noi, che viviamo nel nord est e alle volte abbiamo la percezione di essere un po’ ai lontani dal fulcro del jazz italiano (sempre che ne esista ancora uno), ha fornito un’opportunità di entrare in contatto diretto con molte persone, mi riferisco in particolare a stampa, colleghi e organizzatori, altrimenti difficilmente raggiungibili. Sicuramente la diffusione della musica liquida, dello streaming e del download ha messo in crisi il modello tradizionale di vendita e promozione delle etichette, però se l’obiettivo dell’artista è quello di farsi conoscere da un più ampio pubblico, senza farsi grandi illusioni sui risultati perché non è mai semplice, internet e i social sono uno strumento utile, anzi direi imprescindibile soprattutto per chi si affaccia per la prima volta o non è già pienamente  affermato nella scena musicale

Quali sono i progetti del futuro?
Alessandro Fedrigo / Le prossime uscite saranno il trio di un giovane e molto interessante chitarrista che vive a Bologna, Marco Magnelli che viene accompagnato da Federico Gueci al contrabbasso e Jacopo Sferruzza alla batteria, un CD di composizioni originali di un gruppo affiatato e trasversale che ha un suo linguaggio autentico.
Dopo di loro produrremo il CD di Mirko Pedrotti, bravissimo compositore e vibrafonista trentino. Sempre musica originale per quintetto che collabora da anni e mescola jazz, progressive ed elettronica.