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La necessità di rivendicare i diritti e i doveri del musicista. Intervista ad Alceste Ayroldi

La necessità di rivendicare i diritti e i doveri del musicista. Intervista ad Alceste Ayroldi

26 maggio 2022

Intervistiamo il docente, saggista, critico musicale e musicologo Alceste Ayroldi in occasione dell’uscita del suo nuovo libro, intitolato La legislazione dello spettacolo e il diritto d’autore delle opere musicali, pubblicato da Arcana Edizioni. Un libro che mette in chiaro le regole, le leggi e le consuetudini del mondo dello spettacolo, con un particolare riguardo alla professione del musicista.

a cura di Andrea Parente

La pandemia ha messo a dura prova tutto il settore artistico, alterando in maniera significativa le prassi del mondo dello spettacolo. Come si colloca “La legislazione dello spettacolo e il diritto d’autore delle opere musicali” (Arcana, 2022) nella situazione attuale?
Penso che gli artisti di arti performative abbiano acquisito – obtorto collo – la consapevolezza di quanto sia necessario conoscere le normative: i diritti e i doveri del proprio settore lavorativo. Durante i vari lockdown e le diverse restrizioni sono emerse le reali esigenze del settore della musica e gli errori commessi in passato da buona parte dei musicisti, che hanno ritenuto di poter affrontare il lavoro senza una reale programmazione e una percezione della realtà normativa, anche ai fini previdenziali: mi riferisco in particolare ai ben noti “ristori”, che hanno preso in “contropiede” molti musicisti che non avevano mai prestato attenzione alle formalità di ordine amministrativo e fiscale. Spero che questo libro possa costituire una bussola, un prontuario per il musicista e, in generale, per chi si occupa di spettacolo, al fine di poter limitare (non eliminare, perché ritengo sia impossibile) gli effetti dirompenti di situazioni di stallo o di blocco delle attività del mondo dello spettacolo.

Quanto è importante per un musicista conoscere tutto ciò che regola il proprio lavoro?
Pensiamo per un attimo agli altri settori lavorativi, alle altre filiere produttive. Il personale impiegato conosce bene, o quantomeno è informato, su quelle che sono le regole poste alla base del proprio rapporto lavorativo di settore: conosce diritti e doveri, al fine di poterne rivendicare la titolarità. Non vedo perché il musicista o, in generale, l’artista non debba essere preparato e conoscere quali sono le normative che regolamentano il proprio settore. È questo lo spirito con cui ho inteso redigere questo libro. In realtà, tutto è nato grazie agli stimoli dei miei studenti che si sono succeduti nel corso degli anni sia presso il Saint Louis College of Music di Roma, sia presso l’Art Village di Roma e anche nei corsi che tengo istituzionalmente presso l’University of the West of Scotland in Italia. I miei studenti operano prevalentemente nel mondo dello spettacolo: musicisti, danzatori, attori, producers, performers. E se all’inizio c’è un certo scetticismo di fronte alla disciplina, poco dopo ne comprendono l’importanza; l’importanza di sapere quali sono le regole – non sempre chiare – che regolano il loro mondo lavorativo.

Cosa, per te, manca davvero a chiunque voglia intraprendere questo delicato mestiere?
La consapevolezza del pubblico e delle persone che l’essere artista è un mestiere, non un hobby o un’attività dopolavoristica. Nel momento in cui tutti raggiungeremo questa consapevolezza, riusciremo a occuparci delle performing arts in altro modo. A guardare i musicisti con un occhio meno sornione, a considerarli così come si possa rivolgere l’attenzione nei confronti di avvocati, medici, architetti, ingegneri e così via. Per fare ciò, però, bisognerebbe dare “ordine” al settore: ciò significa che, come tutte le professioni intellettuali, sarebbe necessario creare un ordine professionale, con regole etiche e giuridiche. Ma sembra che questa proposta non trovi sempre il benestare delle rispettive categorie, soprattutto dei musicisti. È vero, l’arte è libera e non può essere ricondotta a degli schemi. Questo non significa però che non debba – o possa essere – sottoposta a delle regole.

Adesso entriamo nello specifico. Come hai sviluppato il percorso narrativo del libro?
Come ho fatto cenno prima, è il frutto di lezioni tenute in diversi settori dell’Alta Formazione Artistica Musicale e nei percorsi didattici Pearson. Il percorso narrativo, quindi, l’avevo già creato nello strutturare i programmi di insegnamento, attenendomi a quelle che sono le esigenze manifestate dagli artisti durante i vari workshop tenuti in buona parte d’Italia. Quindi, il taglio che ho voluto dare non è accademico, bensì pratico. La prima parte è legata alla legislazione dello spettacolo in generale: contrattualistica, regole per gli spettacoli dal vivo, norme di carattere generale. La seconda, invece, concerne il diritto d’autore, con particolare riguardo alle opere musicali. E qui ho realmente fatto appello a quelle necessità che ho percepito, in maniera diretta o indiretta, da parte dei musicisti in tanti anni di militanza: mi occupo di musica dal 1982 e ho svolto, tra l’altro, anche la professione forense per oltre quindici anni.

Quali temi hai trattato? Che fonti hai utilizzato?
I temi sono stati i contratti (management, discografico, edizione, con i promoter/impresari), le norme per gli spettacoli dal vivo, come aprire una casa discografica. Poi, vi è una corposa parte che si occupa del diritto d’autore. Il tutto, ovviamente, contestualizzato. Le fonti sono le leggi, i regolamenti, la SIAE. È tutto riportato nella sitografia/bibliografia.

Cosa ti ha motivato nello scegliere Arcana come casa editrice del libro?
La sua meravigliosa storia, la sua specializzazione nel settore della musica. E, soprattutto, la sua attenzione nei confronti degli scrittori: un sistema organizzativo impeccabile, con persone eccezionali. Ne approfitto per ringraziare editori e staff per la comprensione e il grande supporto prestato in occasione di questo lavoro.

Che messaggio vuoi lasciare a chiunque sia interessato al tuo libro?
È difficile lasciare un messaggio. Semmai è vero il contrario: chi avesse la bontà di comprarlo, vorrei che mi facesse sapere cosa ne pensa e se lo ha trovato un utile supporto.

Che progetti hai per il futuro? Dove presenterai il libro?
Progetti diversi: insegnamento e attività giornalistica a parte, ho iniziato la stesura di un libro di taglio differente (ma non posso anticipare nulla); inoltre, ho iniziato un progetto per un nuovo libro di “settore”, che coinvolgerà anche altre professionalità del mondo della musica. Per quanto riguarda La legislazione dello spettacolo e il diritto d’autore delle opere musicali, dopo aver presentato il libro a Roma (10 maggio all’Art Village e 11 maggio alla Casa del Jazz), a Napoli (il 13 maggio al Conservatorio San Pietro a Majella), e a Capurso (il 19 maggio alla Biblioteca D’Addosio), ho in serbo altre date: il 1 luglio a Palermo, il 1 agosto a Bitonto in occasione del Beat Onto Jazz Festival, il 26 agosto a Matera al festival Gezziamoci, il 27 agosto a Muro Leccese, il 29 agosto a Bari al Piano Festival. E poi Toscana e Marche

INFO

www.arcanaedizioni.com

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