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“Jazzinsieme”, musica che fa rete in Friuli Venezia Giulia. Intervista a Giorgio Ivan

“Jazzinsieme”, musica che fa rete in Friuli Venezia Giulia. Intervista a Giorgio Ivan

16 agosto 2023

Intervistiamo Giorgio Ivan, Presidente dell’Associazione Culturale Blues in Villa e organizzatore del festival “Jazzinsieme”, che hanno segnato il ritorno del grande jazz internazionale a Pordenone e in Friuli Venezia Giulia.

a cura di Arianna Guerin

Ciao Giorgio e bentrovato su Jazzit. Partirei dalle tue origini professionali in ambito musicale: come nasce la tua passione per la musica e quando hai deciso di diventare organizzatore e promoter di eventi musicali?
Fin da ragazzo ho sempre avuto una certa attenzione per la musica. Più o meno a vent’anni questa attenzione si è via via trasformata in passione, in particolare per quei generi musicali che si possono identificare come musica “afroamericana”: soul, funk, blues jazz. Nel 2004 ho iniziato la mia avventura come organizzatore di eventi musicali e ho promosso la costituzione dell’Associazione Culturale Blues in Villa.

Blues in Villa produce una serie di innumerevoli festival, concerti, mostre fotografiche e d’arte, convegni, workshop e presentazioni di libri: ci illustreresti quelli in programma quest’anno?
Per il 2023 abbiamo programmato due festival importanti: “Jazzinsieme” e “Blues in Villa | Blues & Jazz Festival”. Jazzinsieme rinasce nel 2019 a Pordenone a trentun anni dall’ultima edizione, che si è svolta nel 1988. L’Associazione Culturale Blues In Villa APS, con la collaborazione e il supporto del Comune di Pordenone e il sostegno della Regione FVG, insieme ad alcuni importanti sponsor privati, ha riportato in scena la storica rassegna, recuperandone il nome e il bellissimo logo, per un’edizione ricca di appuntamenti e nomi altisonanti, che ha segnato il ritorno del grande jazz internazionale a Pordenone e in Friuli Venezia Giulia. L’edizione 2023 segna una svolta che conferma la trasformazione della rassegna in un festival “diffuso”, nonché in un vero e proprio “progetto culturale”. È l’idea di città-palcoscenico, fatta di strade, piazze, attività commerciali e teatri, che si è sviluppata in un ampio periodo di tempo, a partire da maggio per concludersi a luglio con svariati eventi: dj set, concerti, mostre e visite guidate della città. Blues In Villa festeggia nel 2023 la sua XXV edizione, un traguardo importante che consolida il festival come uno fra i più significativi a livello nazionale. Come di consueto i concerti verranno organizzati nella sede storica del Parco di Villa Varda a Brugnera (PN).

La tua associazione, attraverso gli eventi che organizza, si pone l’obiettivo di promuovere e valorizzare il territorio friulano: come ci riesce e quali caratteristiche desideri far emergere maggiormente?
La nostra organizzazione ha due obiettivi: realizzare una manifestazione artisticamente e culturalmente importante e fare in modo che il festival produca un circolo virtuoso economico e turistico. Proprio per questi motivi, grazie anche alla fattiva collaborazione con Promoturismo Friuli Venezia Giulia, abbiamo sin da subito messo in campo della azioni e delle attività promozionali per sviluppare e incentivare i flussi turistici in occasione del festival. Con Promoturismo FVG abbiamo partecipato a varie fiere nazionali e internazionali sul turismo, con vari proposte di soggiorno in città e un’interessantissima promozione che prevedeva l’ingresso gratuito ai concerti con la FVG CARD per chi avesse soggiornato a Pordenone.

Quest’anno è andata in scena la quinta edizione del festival “Jazzinsieme”, tra gli eventi di punta organizzati dalla tua associazione e tra le più importanti rassegne jazz organizzate in Friuli Venezia Giulia. Ci racconti com’è andata?
Jazzinsieme 2023 è andato molto bene. Abbiamo organizzato un grande numero di eventi: tre dj set con i dj Paolo Scotti e Alessio Bertallot, sei main concerts con Lehmanns Brothers (01/06), Valdobbiadene Jazz Ensamble (02/06), Jelly Roll Plays Morton (02/06), Gianluca Petrella “Cosmic Renaissance” (03/06), Collettivo Immaginario (04/06) e Rymden (04/06), un concerto solidale (03/06) realizzato presso una casa di riposo della città con Enrica Bacchia e Massimo Zemolin, otto live club e diversi aperitivi musicali nel centro città. Va inoltre menzionata la mostra “1000 dischi per un secolo. 1900>2000″, curata dal musicologo Enrico Merlin: la mostra è un viaggio nel tempo, un’escursione nel suono del XX secolo, attraverso alcune delle opere discografiche più innovative. Le copertine esposte si configurano come un vestito o un contenitore di un paesaggio sonoro. Lo scopo dell’esposizione è quello di costruire un percorso che consta di 332 opere sonore estratte dal volume “1000 dischi per un secolo. 1900>2000” (edizioni Il Saggiatore), realizzato in oltre vent’anni di ricerca e passione. Dalla mostra, che ha riscosso un enorme successo di pubblico e di gradimento, sono scaturite due importanti attività collaterali: gli approfondimenti musicali in Galleria H. Bertoia (sede della mostra), con percorsi di approfondimento musicale attraverso l’ascolto e il racconto di curiosità e aneddoti di grandi artisti che hanno fatto la storia della musica e “Jazz Icons”, guide sonore della città per scoprire, attraverso le storie della musica, gli angoli più belli di Pordenone.

In quanto operatore culturale, sicuramente crederai nella cultura come motore di sviluppo sociale ed economico per il nostro Paese. Ci illustri il tuo punto di vista in proposito?
Gli eventi come Jazzinsieme hanno un impatto significativo sul territorio che li ospita: danno maggiore visibilità e aumentano la reputazione territoriale (place brand), promuovono lo sviluppo sociale attraverso la capacità di attivare, mobilitare e coinvolgere la comunità, o parti di essa, e contribuiscono a creare e/o potenziare l’identità e il senso di appartenenza della comunità locale, contaminandola attraverso l’incontro con artisti e soggetti esterni, formano e valorizzano i talenti locali. Gli eventi alimentano inoltre lo sviluppo economico e creano opportunità a favore del sistema territoriale. L’attrazione di turisti e l’attivazione di filiere locali di approvvigionamento di beni e servizi per l’organizzazione dell’evento producono ricadute economiche di tre tipi: dirette (acquisti da parte dei visitatori-turisti); indirette (acquisti dei soggetti organizzatori e/o partner dell’evento, inclusi gli stipendi per lo staff e gli artisti) e indotte (i ricavi dei residenti vengono poi rilasciati sul territorio). I nostri eventi puntano molto inoltre sulla sostenibilità ambientale e sulla riqualificazione urbana: l’organizzazione di un evento richiede la predisposizione di spazi adeguati (per estetica e funzionalità), e questo implica interventi di sistemazione/qualificazione come la bonifica di aree degradate, la creazione di parcheggi, il miglioramento dell’accessibilità ai luoghi, etc.

Quali sono i tuoi prossimi progetti e magari un sogno che vorresti realizzare nel tuo lavoro?
Abbiamo un nuovissimo progetto pronto a decollare che si chiamerà “Jazzinsieme Factory”, con il quale porteremo la musica all’interno delle attività produttive, coinvolgendo il personale e il mondo esterno alle aziende.

INFO

www.jazzinsieme.com

 

 

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