26 luglio 2017
L’associazione ALMAprogetto organizza dal 2016, ad Azzano S. Paolo (BG), “JAZZIAMO – Jazz in Azzano”, rassegna dedicata a musicisti under trenta attivi nella provincia di Bergamo. L’obiettivo è quello di dar la possibilità a questi giovani artisti di far conoscere le loro proposte e incentivare la diffusione del jazz. Abbiamo chiesto ai due direttori artistici, i due sassofonisti Marco Scotti e Marco Gotti, di parlarci del festival e della seconda edizione che si terrà il prossimo 9 settembre.
Di Antonino Di Vita
Cos’è ALMAprogetto?
Marco Scotti / È piuttosto complesso dare una definizione: è un laboratorio creativo in continua fase di crescita, sempre alla ricerca di nuove identità. ALMAprogetto nasce da un’idea di un’attrice (Alice Guarente) e di un musicista (Marco Scotti), ai quali negli anni si sono aggiunti altri collaboratori che ne condividono la visione artistica. Il progetto nasce come gruppo informale nel 2011 e da allora realizza spettacoli che coniugano teatro e musica con la partecipazione di musicisti e attori, collaborando con alcuni comuni della bergamasca e del nord Italia. Nel 2015 diventa un’associazione culturale. Oltre alle performance artistiche ci occupiamo anche di percorsi di formazione nelle scuole e dell’organizzazione di rassegne ed eventi per la comunità. Ci muoviamo a cavallo tra differenti espressioni artistiche, proponendo spettacoli originali che uniscono musica e recitazione. Le nostre proposte sono state presentate nei contesti più disparati, dai teatri alle biblioteche, dai festival musicali agli eventi privati. Abbiamo in cartellone spettacoli musicali, teatrali e letture su vari temi; realizziamo inoltre performance e letture a richiesta su un argomento specifico o per eventi particolari (concorsi letterari, incontri con autori). Siamo aperti a tutte le contaminazioni, crediamo nell’ironia e ci piace giocare con i vari registri. Con questo spirito lavoriamo su temi che ci appassionano come la musica jazz, cercando di rendere vive le arti e di portarle davvero al cuore, all’alma.
Come nasce l’idea di dar vita a una manifestazione dedicata a musicisti jazz under trenta e qual è il vostro obiettivo?
Marco Scotti / Le frequentazioni musicali ci portano inevitabilmente a conoscere gente, persone con le quali si instaurano dei rapporti che possono andare oltre le solite prove o un semplice concerto. Nello specifico, frequentando l’ambiente e la big band (diretta da Sergio Orlandi e Gabriele Comeglio) del CDpM, il Centro Didattico produzione Musica di Bergamo diretto da Claudio Angeleri (partner dell’evento), sono entrato in contatto con fantastici ragazzi, musicisti under trenta che subiscono purtroppo quelle che sono alcune delle leggi di mercato per ciò che concerne la musica live: «quanta gente mi portate? Si, ma non ci sono soldi! Suonate gratis una volta e poi vedremo». L’idea è stata allora quella di organizzare una vera e propria rassegna di una sera con un regolare cachet, con qualcuno dietro che pensava ai problemi cercando di risolverli per loro. Questo anche grazie all’amministrazione del Comune di Azzano S. Paolo (BG), in particolare l’Assessorato alla Cultura guidato dal Dr. Lucio De Luca. Under trenta perché mi sembrava una bella cosa aiutare ragazzi che faticano a trovare situazioni dove potersi esprimere liberamente e proporre la loro musica senza scendere troppo a compromessi. L’obiettivo è la divulgazione del jazz, dimostrare che questa musica significa davvero condivisione, interplay e amicizia, e che anche musicisti che hanno meno di trent’anni (avevamo anche un fantastico neo diciottenne durante la prima edizione) possono essere molto professionali. Inoltre vogliamo far passare il messaggio che i giovani possono anche non essere solo dei teppisti!
Marco Gotti / Da musicista under trenta vivo spesso sulla mia pelle le difficoltà che anche i miei coetanei devono affrontare ogni giorno per trovare spazi in un mondo che si basa sul pensiero per cui «sono in pochi a fare jazz, ancora meno quelli che lo ascoltano!». Sono quindi felice che l’associazione ALMAprogetto mi abbia chiesto di far parte della direzione artistica, potendo così mettere sul piatto della bilancia anche le mie esperienze. L’obiettivo, personalmente, è quello di dare l’opportunità ad alcuni miei colleghi di far ascoltare la propria musica esprimendosi su un palco, possibilmente con un cachet fisso, un impianto professionale e in una situazione nel quale sei in primo piano, una cosa che capita raramente all’inizio.
Quali sono le maggiori difficoltà che avete incontrato nella realizzazione di “Jazziamo: Jazz in Azzano”?
Marco Scotti / Principalmente l’organizzazione, cioè gli incontri con l’amministrazione comunale, pur disponibilissima, la ricerca della backline (strumenti e amplificazione), le offerte dei service, la ricerca di sponsor, i migliaia di messaggi, la pubblicità, il muoversi in un ambito che va oltre quello del musicista (fino alla prima edizione di Jazziamo non avevo mai organizzato una rassegna). Non è semplice mettere in piedi un evento, seppur di piccole dimensioni!
Marco Gotti / Un ulteriore problema è stata la ricerca di formazioni under trenta attive sul territorio bergamasco: ci sono giovani musicisti validissimi, presenti in gruppi poco conosciuti che non riescono a esibirsi e farsi notare. Allestire un cartellone di formazioni sconosciute facendo una call, senza appoggiarsi al passaparola, è stato difficoltoso. Anche far capire ai giovani, che oggi vivono immersi nella cultura di X-Factor, che questo festival non è un talent, e quindi non ci sono né vincitori né un premio alla fine dell’esibizione, non è stato facile.
La selezione dei musicisti che si esibiranno com’è avvenuta?
Marco Scotti / Per la prima edizione ho contattato direttamente alcuni musicisti di cui conoscevo bene le proposte e le formazioni andando sul “sicuro”! Ad alcuni ho anche chiesto se era possibile allargare la band per ospitare altri musicisti, creando così nuove collaborazioni!
Marco Gotti / Per questa seconda edizione abbiamo pensato di fare una call, di pubblicare cioè l’evento e di chiedere alle formazioni under trenta che agiscono sul territorio di Bergamo e provincia di mandarci del materiale, dei link e dei curriculum nel caso avessero intenzione di partecipare.
Come sarà strutturato “Jazziamo: Jazz in Azzano”?
Marco Scotti / Quest’anno abbiamo pensato di avvalerci di un presentatore professionista, un giovane comico di Milano, Antonello Arabia, under trenta pure lui, e di dare spazio a quattro o cinque gruppi (valuteremo in base al materiale ricevuto) che suoneranno circa mezz’ora proponendo il loro repertorio in un anfiteatro artificiale baciati dalle stelle!
Marco Gotti / E allora spazio agli under trenta, almeno nella musica.