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Italian Life in Contemporary Time</br>Parla Massimiliano Rolff

Italian Life in Contemporary Time
Parla Massimiliano Rolff

Il 19 e 20 febbraio 2016, presso il Teatro della Tosse di Genova, andrà in scena la prima di “Italian Life in Contemporary Time”, il nuovo spettacolo musicale del compositore ligure Massimiliano Rolff, con la regia di Fabio Niccolini in una produzione BlueArt e Fondazione Luzzati/Teatro della Tosse. Ne abbiamo parlato con l’autore.

di Luciano Vanni

Come nasce l’idea di “Italian Life in Contemporary Time”?
Ho iniziato a scrivere la musica per “Italian Life in Contemporary Time” qualche anno fa, senza sapere esattamente dove sarei arrivato e che cosa ne avrei fatto. Proseguendo con la scrittura mi sono presto reso conto che sarebbe stata, a differenza del solito, una musica quasi totalmente scritta, con poca improvvisazione, e lontana dall’idioma jazzistico che ha sempre contraddistinto i miei lavori precedenti. A mano a mano che la musica prendeva forma, mi allontanavo sempre più da schemi prestabiliti, alla ricerca di forme più libere e timbri per me nuovi. Mi sono ritrovato con una partitura di circa un’ora di musica scritta per quartetto d’archi, clarinetto, contrabbasso jazz e percussioni, in un mix di elementi di musica europea contemporanea, jazz, elementi etnici e rock… il tutto costruito profondamente intorno a me, alle mie passate esperienze musicali, e al mondo e alla società che vivo e che mi circonda ogni giorno. A differenza di molta musica strettamente jazzistica, il risultato costruiva un percorso di visioni, ambienti ed emozioni apparentemente ideale per essere accompagnato da quella che io amo definire «una colonna visiva”, ovvero delle immagini che associate alla musica possano costruire un viaggio emozionale. È successo quindi che “Italian Life in Contemporary Time” è diventato sia un concept album musicale, in uscita a febbraio su CD per BlueArt (a cui hanno preso parte, tra gli altri, il clarinettista Gabriele Mirabassi e il percussionista Marco Fadda), sia uno spettacolo multimediale, che attraverso i suoi sette “quadri musicali”, vuole rappresentare i molteplici aspetti della società italiana.

Si tratta di un qualcosa che supera l’idea stessa di performance jazz, di spettacolo teatrale, di balletto, di mostra fotografica e d’installazione; probabilmente è tutto questo messo assieme. Che cosa andrà in scena?
Lo spettacolo dal vivo è un’installazione dinamica. Lo spettatore, ancora prima che si spengano le luci, viene assorbito nell’evento. Si tratta di sette quadri musicali. La musica, in quadrifonia, è il cuore dello spettacolo in un mix di contemporanea, etnica e jazz, eseguita dal vivo da otto musicisti (quartetto d’archi, contrabbasso, clarinetto e due percussionisti), mentre migliaia di immagini e fotografie, raccolte appositamente da decine di fotografi sul territorio nazionale, saranno proiettate per la regia multimediale di Fabio Niccolini, che coadiuvata dalla presenza della danzatrice/performer Olivia Giovannini creerà un percorso emozionale suddiviso in sette quadri, rappresentando con ritmo, freschezza, obiettività e modernità l’Italia contemporanea, attraverso altrettanti momenti emozionali. Da ultimo è stato aggiunto anche un breve componimento verbale a cura del poeta Guido Caserza, le cui parole saranno proiettate tra le immagini, per creare un ulteriore contrappunto al concept. Lo spettacolo è in costante work in progress, perché la raccolta delle foto, fatta perlopiù fra non professionisti, continuerà costantemente, rinnovando di volta in volta lo scenario immaginario.

Quale tipo di emozioni vuoi suscitare nel pubblico?
Ognuno dei sette quadri musicali corrisponde a un’emozione, e vuole testimoniare come la società italiana sa riflettere e interpretare quell’emozione. Lo storyboard che ho scritto vuole illustrare in maniera abbastanza spietata (come solo le immagini ferme sanno fare) come e quanto la società italiana viva le proprie radici, il sesso, il potere, gli affetti, l’immaginazione, la visione del sé e infine il pensiero personale e collettivo, nelle intricate relazioni che crea quotidianamente. Ognuno di questi aspetti ha come sua metafora naturale un elemento della natura che contribuisce alla nostra vita: la terra, l’acqua, il fuoco, l’aria, l’etere, la luce e il pensiero, che sono invece ampiamente descritte sul lato musicale. Lo spettatore, colpito dalla neutralità e dalla totalità della comunicazione, viene portato a braccetto in un viaggio dentro la sua stessa vita, e, possibilmente, accompagnato fino in fondo per raggiungere la consapevolezza che la via della felicità, anche in un’Italia così piena di incognite, è pronta a sbocciare, dentro ognuno di noi, pronta a essere raccolta quando avremo la forza e la consapevolezza di cercarla. È un viaggio di speranza … è l’Italia dalla terra al cielo.

Il 19 e 20 febbraio, presso il Teatro della Tosse di Genova, sarà organizzata la prima di “Italian Life in Contemporary Time”. Ci saranno delle repliche?
Italian Life in Contemporary Time è un’importante produzione a opera di BlueArt e della Fondazione Luzzati/Teatro della Tosse, indubbiamente la più grande che io abbia mai partorito fino a oggi. Per l’allestimento di questo spettacolo, oltre al tempo di scrittura (che per un jazzista come me è stato infinito!), sono state coinvolte diverse decine di persone, tra musicisti, regista, visual maker, fotografi, light designer, tecnici audio, performer, poeta. Insomma, una cosa importante. Di certo questo debutto è il preludio a numerose repliche negli anni a venire, poiché rappresenta un’Italia in evoluzione, di certo di grande interesse anche, e soprattutto, nelle piazze estere, per teatri, auditorium, musei e piazze. Ci attendiamo quindi un’importante stagione di booking e di performance. Siamo solo all’inizio! Viva…