Ultime News
Countertime<br/>Intervista a Edoardo Liberati

Countertime
Intervista a Edoardo Liberati

25 settembre 2019

L’intervista al chitarrista romano residente in Olanda

Si intitola “Countertime” l’ultimo disco realizzato da Edoardo Liberati con il suo quartetto: l’abbiamo intervistato.

Di Eugenio Mirti

Come ti sei avvicinato al jazz?
Dopo che avevo già iniziato a suonare la chitarra al liceo; ho sempre suonato pop e rock, mi sono approcciato al jazz in una scuola di musica di Roma, avendo saputo che c’era un insegnante che teneva laboratori di musica di insieme di questa musica.

E poi sei andato a studiare in Olanda?
Ho iniziato a frequentare il St. Louis dopo il diploma, e ho studiato con Nico Stufano e Umberto Fiorentino; ero poi stato ammesso al triennio sia al St. Louis sia al conservatorio di Rotterdam, ma ho optato per trasferirmi in Olanda.

Quali sono i musicisti che più ti hanno ispirato?
Tantissimi: John Scofield, Pat Metheny (è stato il primo in assoluto, non mi stanca mai), Wes Montgomery, George Benson, e poi tutta la matrice moderna con musicisti come Jonathan Kreisberg.

Come è nato il disco in quartetto?
SI intitola “Countertime”, ed è realizzato da un quartetto con tenore, contrabbasso e batteria; è uscito nella primavera del 2019 e l’ho autoprodotto io. I brani  (tranne uno) sono stati tutti composti da me.

Come componi?
Alcuni bran risalgono a tre o quattro anni fa, spesso da ispirazioni istantanee; ricordo una lezione in cui mi fecero vedere un video di Scofield, e questa cosa mi fece nascere  un’idea che è diventata poi “It’s still a matter of taste”. Altre volte mi metto dei “paletti”, cerco di evitare delle cose o di inserirne altre come obiettivo dichiarato.

Hai altri progetti?
I Like Minds, un gruppo di nove elementi con anche la voce, un ensemble che ha una matrice contemporanea ancora più forte. Ho sempre voluto fare un gruppo con la voce, i brani cantati credo siano più accessibili, ci si toglie da una visione puramente jazzistica rendendo il tutto più canzone.

Tornerai in Italia o proseguirai per il mondo?
Non ho ancora la risposta, ci sono molte opzioni a seconda di come si evolveranno i progetti. Vorrei fare un biennio di ricerca, non so ancora dove, mi piacerebbe tornare in Italia ma coltivo anche l’idea di rimanere in Olanda.

img

© Jazzit 2019