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Gianpaolo Venditti Trio
Giarlo
Dodicilune, 2023

Gianpaolo Venditti Trio<br/>Giarlo<br/>Dodicilune, 2023

12 aprile 2023

“Giarlo” è il nuovo album del Gianpaolo Venditti Trio, prodotto dall’etichetta Dodicilune Records, distribuito in Italia e all’estero da IRD International Records Distribution e nei migliori store on line da Believe Digital.

Il pianista, compositore e arrangiatore laziale, che in questo progetto è affiancato da Mario Mazzenga al contrabbasso e Alessandro Blasi alla batteria, in una formazione ideale, che fa emergere la creatività e l’espressività dei singoli musicisti e l’interplay del gruppo, propone nove composizioni originali e la reinterpretazione di Sweet and Lovely, celebre standard jazz del 1931, composto da Gus Arnheim, Charles N. Daniels e Harry Tobias.

Dieci “piccole sinfonie da camera”, come le definisce nelle note di copertina il critico musicale e scrittore Davide Ielmini: «L’aspetto cameristico, qui, ha a che fare sì con l’intimità (le sue sfumature, soprattutto) ma anche con i suoi contrari: il gioco delle alternanze tra movimenti veloci e lenti (all’interno di uno stesso brano), tra armonie solari e cupe, tra atmosfere elfiche e gotiche, tra assoli e dialoghi a due o a tre. Una musica votata a quella ricerca dell’infinito che accompagna il jazz fin dagli albori e che Venditti porta dentro di sé. È lui a muoversi con leggiadria nella sostanza di un pianismo di struttura classica, che fa tesoro tanto di Franz Liszt (in Demone Currotto compare quasi una danza grottesca) e Thelonious Monk (il rapporto geometrico tra mano sinistra e destra in Chez Baker Big Ben Band), quanto di Jelly Roll Morton e Lennie Tristano. Di questi due, ad interessarlo sembra essere la visione prospettica e d’insieme, quasi sinfonica, del pianoforte. Una ricchezza di colori che si fanno nuances armoniche, potenziate a volte con il pedale di risonanza ma, in misura maggiore, da un fraseggio alla tastiera che mantiene sempre forza ed elasticità, con momentanee concessioni allo swing anche nei passaggi ritmicamente più elaborati: i break improvvisi in Giarlo e i temi circolari in Shu-Ku-Peu (che richiama la cantabilità di Kenny G. e Dave Grusin) e Twilight. Ecco, l’arte di Venditti non è mai divisa in due: tutto ciò che si ascolta in questo disco è il risultato di un continuum che dà valore tanto alla poetica della solitudine (in solo Gianpaolo mostra venature espressive tipiche di un crooner del pianoforte) quanto a quello sprint che sa stare in bilico tra il raccoglimento di una canzone romantica e la brillantezza di un “improvviso” che si scompone e ricompone in continue, e inaspettate, variazioni tematiche. Sospinte da un contrabbasso che assume a volte la morbidezza del caucciù e da un batterista che traduce le idee in movimento».

Gianpaolo Venditti sulla sua creatura discografica racconta: «“Giarlo” è il mio album d’esordio e racchiude brani composti in un arco temporale molto ampio. Ogni brano rappresenta il tassello di un percorso maturato in tanti anni di ricerca musicale. Il genere dell’album potrebbe essere definito crossover, essendo caratterizzato da sonorità provenienti da mondi musicali differenti, in particolare dal jazz contemporaneo (non mancano riferimenti anche alla tradizione), dal rock e dal pop. Sono tanti gli artisti e i gruppi che hanno influenzato il mio modo di comporre in questi anni: Esbjörn Svensson Trio, Shai Maestro, Marcin Wasilewski Trio, Avishai Cohen, Radiohead e tanti altri. I brani sono stati concepiti per il trio (piano, contrabbasso, batteria), in cui la sezione ritmica non si limita solo ad accompagnare, ma assume un ruolo di co-protagonista insieme al piano nella costruzione “architettonica” dei brani».

Gianpaolo Venditti, classe 1975, pianista, compositore, arrangiatore, session man. Inizia a studiare pianoforte classico a otto anni. A dodici anni comincia a fare le prime esperienze in formazioni pop/rock. Successivamente si avvicina allo studio del pianoforte jazz (pur non abbandonando mai gli studi classici) sotto la guida del M° Francesco Carlesi, con il quale approfondisce anche lo studio delle tecniche di arrangiamento per big band e piccoli ensemble. Nel 2005 frequenta un seminario di composizione tenuto dal pianista Stefano Bollani nell’ambito del Roccella Jazz Festival. Dal 2006 si afferma a livello professionistico, collaborando con artisti del mondo della musica e dello spettacolo. Nel 2007 frequenta il corso di jazz del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone, dove ha la possibilità di studiare con Maestri come Greg Burk, Bruno Tommaso, Ettore Fioravanti, Marco Tiso, Eugenio Colombo, Roberto Spadoni, etc. Nel 2012 consegue la laurea specialistica con una tesi su Thelonious Monk.

INFO

www.dodicilunestore.com

 

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