
1 maggio 2022
“Seven Colors” è l’album d’esordio della cantante, compositrice e insegnante catanese Floriana Foti, edito da TRP Music.
Nel segno del contemporary jazz, intarsiato con tratteggi di musica mediterranea, ethno jazz, world music e folk, “Seven Colors” è un viaggio immersivo, dal carattere introspettivo, un album dal quale emerge tutta la sensibilità compositiva, comunicativa e interpretativa di Floriana, come fosse un quadro dipinto con svariate gradazioni di colori volte a manifestare in parole e note sensazioni e stati d’animo mutevoli.
Un immaginifico affresco sonoro che emana calore umano, un ritratto intimistico capace di far vibrare le corde più recondite dell’anima. Accompagnata da sette brillanti partner come Suzan Veneman (tromba), Denis Pavlenko (sax alto), Daniele Nasi (sax tenore), Pasha Shcherbakov (trombone), Tony Hoyting (pianoforte), Andrea Caruso (contrabbasso) e Quique Ramírez (batteria), il CD consta di nove brani, di cui Seven Colors of the Rainbow, If You Stayed with Me e Spunta lu Suli sono figli della fertilità compositiva di Floriana, mentre Cu ti lu Dissi (canto tradizionale), Marzapaneddu (canto tradizionale – Matilde Politi), L’Amore Fugge (Rita Marcotulli), Dolcenera (Fabrizio De Andrè), Scitame Sole (Rita Marcotulli – Maria Pia De Vito) e S’Wonderful (George Gershwin – Ira Gershwin) sono intense reinterpretazioni di celebri brani della storia della musica.
Su “Seven Colors” la musicista sicula dichiara: «“Seven Colors” è il mio album d’esordio, la mia carta d’identità artistica, in cui ho provato a trasmettere le mie generalità in maniera chiara. Al suo interno, tutti i brani da me composti o rivisitati sono concepiti come pennellate di colore su tela di diverse tonalità: ascolterete brani al confine tra jazz, mediterraneo e world music in lingua dialettale, italiana e inglese, insieme a composizioni originali. Mi auguro possiate goderne dell’ascolto».
Photo Credit To Marco Foti
Da venerdì 29 aprile è inoltre in rotazione radiofonica il secondo singolo tratto dall’album, If You Stayed with Me (“Se Tu Fossi Rimasta con Me”), un’affettuosa ballad, scritta e arrangiata dalla musicista siciliana, dedicata alla sua compianta nonna paterna, dal mood particolarmente toccante, nonché dallo spirito profondamente evocativo, narrativo e descrittivo.
Per Floriana Foti l’angelica nonna ha rappresentato un autentico e forte punto di riferimento, che l’artista sicula ha avuto al suo fianco fino al 2016. Il fulcro del tema è quello del ricordo, della mancanza, proprio come dice il testo: «Accendendo candele, riscaldo questo spazio vuoto… quando mi sento sola, mi viene ancora in mente quando ridevi, come un amorevole dono che conservo dentro di me».
Su If You Stayed with Me, Floriana racconta: «Dopo l’uscita di Spunta lu Suli ho avvertito il desiderio di passare dai colori mediterranei caldi a quelli tenui e nostalgici: e come non ricreare una tale atmosfera se non attraverso una ballad jazz? Tra l’altro, non dedicata a chi c’è nella mia vita, ma a chi non c’è più, pur continuando a far sentire la sua presenza. Il brano è una dedica a mia nonna paterna, dalla quale ho ereditato anche l’amore per il canto. Spero che questa dichiarazione d’amore non convenzionale possa regalare un piccolo tremito, come quello che mi ha condotto a scriverla».
Il videoclip del brano vuole esprimere il tema del ricordo e della “mancanza-presenza”, di chi ci è stato vicino durante il percorso di vita e che, in qualche modo, continua a esserci e a guidarci da qualche parte dell’universo. Segue poi un secondo tema, ossia quello delle sfumature intese come emozioni e stati d’animo, che rendono la realtà variopinta e, allo stesso tempo, degna di essere vissuta. Regista e videomaker del video è Marco Foti, mentre l’ambientazione è la necropoli nella riserva naturale di Pantalica, in provincia di Siracusa, dichiarata patrimonio dell’umanità nel 2005. Il luogo presenta uno scenario naturale mozzafiato, incontaminato e spirituale e la protagonista è colta in due differenti momenti: quello del raccoglimento meditativo e quello della danza dei nastri colorati, che simboleggiano le proprie emozioni. La scelta della necropoli di Pantalica non è dunque casuale: tra le impervie montagne, migliaia di anni fa, diverse popolazioni hanno lasciato le proprie testimonianze attraverso delle grotte artificiali, così come una persona importante per la nostra vita può lasciare una traccia di se stessa dentro di noi.
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