21 ottobre 2020
L’intervista al contrabbassista torinese.
Marco Piccirillo è uno dei musicisti più noti della comunità piemontese, ha effettuato numerosissimi tour nazionali e internazionali con artisti di grande valore, e da anni si dedica anche all’organizzazione di concerti. L’abbiamo intervistato.
Di Eugenio Mirti; fotografie di Simona Lombardo.
Quale strada ti ha portato al jazz?
Un percorso casuale, la mia famiglia non era di musicisti. Un mio compagno di classe suonava la chitarra e mi diceva “dai, io suono la chitarra e facciamo un gruppo con te al basso!”. La prima volta che toccai lo strumento capii immediatamente che era un amore a prima vista!
Se la batteria è il “portiere” del gruppo come vedi il contrabbasso?
Il contrabbasso è un centrale della difesa! In effetti se hai un solista meraviglioso ma una ritmica scarsa crolla tutto il castello musicale…
Come ti approcci al suonare con un nuovo artista, in modo da sostenere senza prevaricare?
Ci si mette in gioco; bisogna ascoltare i dischi, ascoltare come suonano i suoi musicisti. Spesso faccio caso al registro che usa il bassista; poi naturalmente si chiede all’artista stesso.
Bisogna arrivare con la mentalità giusta, prendersi la responsabilità del proprio ruolo e fare molta attenzione a quello che sta succedendo.
Un disco del quale non puoi fare a meno?
Sto lavorando tantissimo su Miles Davis, mi piace particolarmente “Seven Steps To Heaven”, e adoro il suono di Ron Carter tra il 1965 e il 1970 circa.
Oltre a suonare il basso organizzi molte rassegne da molti anni. Ci racconti la prossima? Qual è la molla che ti spinge a organizzare?
La molla che mi spinge è sostenere la scena musicale della mia città, e organizzare vuol dire appunto aiutare a creare e mantenere una scena. Partirà venerdì 23 in questo bellissimo luogo che si chiama Corso Parigi (che si trova a Torino in corso Dante 28) una nuova rassegna realizzata in collaborazione con una azienda vinicola di La Morra, Xperienza, una serie di eventi in nome delle arti che si associano, in questo caso quella del vino e quella del jazz. Ci sarà quindi una cena con degustazione e il concerto che vedrà protagonisti Flavio Boltro alla tromba, Emanuele Cisi al tenore, Daniele Gorgone al pianoforte, me al contrabbasso e Gaetano Fasano alla batteria.
Prendi l’ascensore e incontri il Presidente del Consiglio. Cosa gli suggerisci per migliorare la situazione della musica in Italia?
Pronuoviamo la musica nelle scuole; e poi investiamo 100 milioni di euro per un corso di formazione per i musicisti: come si fa a proporsi, come si fa a darsi un’identità, come pensare i progetti, ecc. Dobbiamo imparare a diventare imprenditori dell’arte, applicando le logiche del mercato con un prodotto al centro.
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