
10 dicembre 2021
Compie oggi ottant’anni il trombettista e compositore Franco Ambrosetti, nato a Lugano il 10 dicembre del 1941 da madre italiana e padre ticinese, un grande nome del jazz internazionale e, allo stesso tempo, un industriale e manager aziendale di altissimo profilo.
L’amore di Franco per la musica sboccia sin da bambino, in quanto figlio del brillante sassofonista Flavio Ambrosetti, uno dei pionieri del jazz moderno in Europa, con cui ha sempre condiviso la passione musicale e il lavoro nelle industrie di famiglia.
Franco inizia così a studiare il pianoforte classico nel 1952 e dopo diversi anni lo abbandona per dedicarsi allo studio della tromba da autodidatta.
La sua carriera professionale inizia a Roma nel 1961 con il quintetto di Romano Mussolini e durante gli anni dell’università (si laurea in economia nel 1968 presso l’Università di Basilea), continua a suonare negli ensemble del padre e poi a Zurigo forma il suo primo gruppo.
A partire dal 1962 si esibisce così in tutti i festival jazz più importanti al mondo, suonando al fianco di straordinari musicisti, come Gato Barbieri, Daniel Humair, George Gruntz, Kenny Clarke, George Joyner, Pierre Favre, Dexter Gordon, Johnny Griffin, Benny Golson, Woody Shaw, Louis Haynes, Sam Jones, Donald Byrd, e molti altri ancora.
In Italia si esibisce al Derby Club con Enrico Intra, Franco Cerri, Giorgio Azzolini, Franco D’Andrea, Dino Piana, Gianni Basso, Oscar Valdambrini, Renato Sellani, Enzo Jannacci e diversi altri noti musicisti della scena jazzistica italiana.
Dal 1963 al 1970 suona con il quintetto di suo padre; nel 1966 vince il primo premio al Vienna International Jazz Competition diretto da Friedrich Gulda e nel 1967 debutta negli Stati Uniti al Monterey Jazz Festival proprio con il gruppo del padre e Jean-Luc Ponty.
Dal 1970 in poi Franco Ambrosetti suona come freelance e incide anche con musicisti jazz di fama mondiale, come Dexter Gordon, Cannonball Adderley, Michael Brecker e Mike Stern tra i tanti.
Nel 1972 nasce la formazione George Gruntz Concert Jazz Band, gruppo fondato con suo padre e composto da George Gruntz e Daniel Humair, con i quali collabora ancora.
Negli anni Settanta forma inoltre il suo quartetto con alcuni tra i migliori musicisti jazz italiani come Alfredo Golino, Antonio Faraò e Dado Moroni; suona inoltre con musicisti svizzeri quali George Gruntz, Daniel Humair, Ron Mathewson, Jean-François Jenny-Clark, Henri Texier, guidando gruppi come The Swiss Leaders. Si esibisce poi con Arnie Lawrence, Michael Brecker e Hal Galper in innumerevoli festival internazionali, tra cui il Jazz Festival di Berlino, il Festival di Montreux, Umbria Jazz, Camden Festival e in diversi altri.
Negli anni Ottanta e Novanta registra la maggior parte dei suoi album a New York, dove suona in alcuni dei jazz club più famosi della Grande Mela, tra cui il Blue Note, Visiones, Sweet Basil, Bradley’s, Birdland, al fianco di musicisti quali Kenny Barron, Dado Moroni, Marvin Smitty Smith, Victor Lewis, Uri Caine, Seamus Blake, David Sanchez, Ira Coleman, Gary Bartz e Peter Washington, solo per citarne alcuni.
Ambrosetti ha registrato inoltre più di sessanta album in veste di band leader e come ospite; come solista ha partecipato anche alle registrazioni di numerosi dischi di Mina.
Tra i numerosi premi ottenuti, ha vinto anche il premio come Miglior Musicista indetto dalla RAI a Venezia nel 1985, ed è stato nominato Chevalier des Arts et des Lettres della Repubblica Francese.
Franco Ambrosetti è così una personalità multiforme, che si è sempre divisa tra la sua carriera di musicista e il suo ruolo manageriale nell’azienda di famiglia, l’Ambrosetti Industrial Group, in una straordinaria dicotomia che ha raccontato nel libro La scelta di non scegliere (edito da Vanni Editore e in vendita su questo sito: www.jazzit.it/prodotto/franco-ambrosetti-la-scelta-di-non-scegliere), in cui la narrazione delle sue vicende personali si fonde con importanti considerazioni sul jazz, l’economia e la vita familiare, regalando un quadro completo di un eccezionale e formidabile percorso di vita.
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