
29 settembre 2023
Dal 3 al 26 novembre andrà in scena il Bologna Jazz Festival 2023, organizzato dall’Associazione Bologna in Musica, all’insegna delle donne e della libertà, con un programma che prevede una cinquantina di concerti, in cui risaltano le presenze artistiche femminili, una straordinaria rappresentanza del jazz internazionale e innovative produzioni nazionali, e innumerevoli attività collaterali, tra didattica, mostre, incontri con gli artisti e conferenze, che spazieranno anche oltre il capoluogo emiliano, raggiungendo i comuni dell’area metropolitana e le province di Ferrara, Forlì e Modena.
Il Bologna Jazz Festival, che da anni si dedica all’impegno civile e all’interdisciplinarietà del jazz, riunirà quest’anno i due aspetti nel progetto “Donna, vita, libertà”, che affida l’immagine coordinata dell’intera manifestazione a quattro artiste iraniane: Atieh Sohrabi, Hanieh Ghashghaei, Nazli Tahvili e Roshi Rouzbehani, le cui opere, ispirate al programma del BJF e in collaborazione con l’associazione Hamelin, fondono più significati in nome della lotta, soprattutto femminile ma non solo, che dall’Iran si è estesa a tutto il mondo libero e che saranno esposte in Sala Borsa dal 3 al 26 novembre, oltre che sui muri della città. Il jazz, musica rivoluzionaria, i cui artisti hanno spesso dovuto combattere contro la discriminazione, fornisce una base culturale ideale per ospitare le odierne rivendicazioni di libertà del popolo iraniano, che il BJF condivide e vuole valorizzare.
Le star del Bologna Jazz Festival 2023
Protagonista del primo dei grandi live in teatro del Bologna Jazz Festival 2023 sarà Hiromi Uehara, la funambolica pianista giapponese, che travolgerà il pubblico con la sua strabiliante tecnica il 7 novembre all’Arena del Sole, dove presenterà il suo nuovo progetto in quartetto “Sonicwonder”.
Photo Credit To Muga Miyahara
Il 12 novembre sarà poi la volta di uno dei più grandi contrabbassisti della storia del jazz, Ron Carter, che si esibirà al Teatro Auditorium Manzoni con la sua ultima formazione in quartetto “Foursight”.
Il 17 novembre, all’Unipol Auditorium, salirà sul palco Samara Joy, rivelazione della più recente edizione dei Grammy Awards, ai quali ha vinto due premi per il miglior disco di jazz cantato dell’anno e come miglior artista esordiente, che riesce a far tornare il jazz, fortemente legato alla tradizione afroamericana, come un fenomeno di costume, che vibra in sintonia con la nostra contemporaneità.
Photo Credit To Meredith Truax
Bill Frisell, con il suo trio completato da Thomas Morgan al contrabbasso e Rudy Royston alla batteria, sarà al centro della serata del 21 novembre al Teatro Duse. L’eccezionale chitarrista incanterà la platea con i suoi ultimi progetti musicali, che esprimono contrasti espressivi a tinte forti: la musica metropolitana in sintonia perfetta con sonorità rurali, postmodernismo e primitivismo, stilemi di genere estremamente definiti e improvvisi mix nei quali i diversi stili vengono mescolati insieme. In apertura di serata si esibiranno gli Unscientific Italians, formazione all stars italiana che, sotto la direzione di Alfonso Santimone, lavora sin dalle sue origini sulle musiche di Frisell.
Photo Credit To Monica Jane Frisell
Il 24 novembre all’Unipol Auditorium torna il grande jazz afroamericano con uno dei protagonisti assoluti del jazz contemporaneo, il sassofonista di Chicago Steve Coleman, che si esibirà con il suo trio Reflex, un vero concentrato dell’estetica musicale del collettivo M-Base, da lui fondato, con i suoi ritmi metropolitani e le strutture metriche e melodiche dalle complesse geometrie.
Photo Credit To John D. and Catherine T. MacArthur Foundation
I jazz club di Bologna
Il Bologna Jazz Festival coinvolge come sempre anche i noti jazz club del centro storico di Bologna, promuovendo in essi una ricca programmazione che si intreccia ai grandi live nei teatri.
La Cantina Bentivoglio, il club cittadino dalla più lunga tradizione jazzistica, in questa edizione scommette sulle forze artistiche locali, impegnate in collaborazioni e progetti di notevole spessore. Dopo un’apertura internazionale, con il quartetto di una superpotenza del pianoforte come Joey Calderazzo, con Miguel Zenón al sax (8 novembre), si passerà ai sestetti del sassofonista Michele Vignali (il 10) e dell’organista Emiliano Pintori (il 15), al quintetto co-diretto dal cornista Giovanni Hoffer e dal batterista Marcello Molinari (il 18), al trio del pianista Alessandro Altarocca, con l’esuberante presenza di Horacio “El Negro” Hernández alla batteria (il 23).
Il Camera Jazz & Music Club conferma inoltre la sua vocazione per il jazz statunitense di matrice bop, con un cast stellare: il piano solo di Bill Carrothers (5 novembre), il quartetto della vocalist Emily Braden (l’8), il trio del pianista Dave Kikoski, al quale si aggiungeranno come solisti ai fiati Piero Odorici e Roberto Rossi (il 10 e l’11), un quintetto con due leader di spicco come i sassofonisti Eric Alexander e Vincent Herring, oltre a Mike LeDonne al pianoforte (il 18 e 19), il quartetto della pianista e cantante Francesca Tandoi, che si avvale di Jason Brown alla batteria (il 25).
Le partnership in città
Le partnership con gli operatori culturali del territorio sono alla base di un cartellone esteso come quello del Bologna Jazz Festival. Tra le collaborazioni più solide quella con CUBO, il museo d’impresa del Gruppo Unipol, che in questa edizione si concretizzerà in due serate: il 14 novembre con il sassofonista Francesco Bearzatti in duo con Luca Zennaro (chitarra) e il 5 dicembre, in un appuntamento “dopo festival”, con il solo del chitarrista Marc Ribot, guru della scena avant newyorkese.
Continuano anche i legami con il Conservatorio “G. B. Martini”, presso il quale si terrà un concerto dedicato a Miles Davis e Gil Evans della Martini Big Band, diretta da Michele Corcella, e con Alessandro Presti solista alla tromba (4 novembre, Sala Bossi del Conservatorio).
Il Bologna Jazz Festival 2023 conquista anche nuovi spazi: il 26 novembre il pianista Sullivan Fortner si esibirà in un solo pomeridiano alla Sala Borsa, mentre in serata il festival scenderà nella Cantina Doctor Dixie, unendo il proprio nome a quello della formazione che più rappresenta la storia del jazz cittadino, la Doctor Dixie Jazz Band.
Musica per l’aggregazione giovanile
Nel circuito del Bologna Jazz Festival confluiscono tre spazi bolognesi per la musica dal vivo, con uno spiccato orientamento al pubblico giovanile, in cui il jazz si mescola ai nuovi linguaggi afroamericani, alle sonorità underground e all’elettronica.
Il Locomotiv Club aprirà le porte ai concerti dell’iconico bassista MonoNeon (4 novembre), del tastierista inglese Alfa Mist (il 10) e del batterista Kassa Overall (l’11).
Al Binario69 la scena musicale regionale e nazionale si presenta con performance piacevolmente provocatorie: i Venus Ship (3 novembre), gli Emong del chitarrista Michele Bonifati (il 9), il trio Ma-Rea (il 19), i Tell No Lies (il 22), il gruppo del chitarrista Max Puglia, con ospite Vito Ranucci al sax (il 23).
Lo Sghetto Club propone gruppi fuori dai ‘soliti giri’: il Kubalé Sextet (3 novembre), i Kolosso con il vibrafonista Pasquale Mirra (il 16), i Westfalia (il 18), JSPHYNX, alias il trombettista Johnny Woodham (il 25).
Jazz nella Città Metropolitana
Con la creazione della Fondazione Jazzer, nata per promuovere le attività jazzistiche a livello regionale e di cui l’Associazione Bologna in Musica è socio fondatore assieme a Jazz Network e al Jazz Club Ferrara, il Bologna Jazz Festival si estende al di fuori dei confini cittadini, uscendo dal capoluogo regionale per approdare nella Città Metropolitana di Bologna, espandendosi poi ulteriormente sino alle province di Ferrara, Forlì e Modena.
Questa politica culturale a largo raggio geografico porterà così a Budrio, dove la star indiana delle percussioni Trilok Gurtu si esibirà assieme al FontanaMIX Ensemble (13 novembre, Teatro Consorziale); a Castel Maggiore, dove invece si ascolterà una delle cantanti più eclettiche del jazz italiano, Vanessa Tagliabue Yorke (il 19, Teatro Biagi D’Antona); a Castenaso, con il duo formato dal chitarrista manouche Paolo Prosperini e dal clarinettista Guglielmo Pagnozzi (il 22 novembre, PUBlic).
Jazz in regione
Si confermano inoltre le tappe del Bologna Jazz Festival a Ferrara, tutte presso il Torrione Jazz Club. Si inizia il 4 novembre con il solo del pianista Bill Carrothers, per proseguire poi con i celeberrimi, e rinnovati, Bad Plus (il 5), il quartetto di Joey Calderazzo con Miguel Zenón (il 10), il trio con Greg Osby (sax), Arno Krijger (organo) e Florian Arbenz alla batteria (l’11), il quartetto dello straordinario batterista Mark Guiliana (il 15), il quartetto di Fabrizio Bosso, con il suo omaggio alla musica di Stevie Wonder (il 18) e il piano solo di Sullivan Fortner (il 25), che sarà il protagonista anche dell’unico concerto a Modena (27 novembre, La Tenda).
Il Bologna Jazz Festival copromuove nel proprio cartellone anche i concerti organizzati dall’Associazione Culturale “dai de jazz” a Forlì: il trio del chitarrista John Scofield (3 novembre, Naima Club); il solo di Bill Carrothers (l’8, Fabbrica delle Candele); la band della chitarrista e cantante serba Ana Popović (il 9, Naima Club); il duo con la voce di Maria Pia De Vito e la chitarra di Roberto Taufic (il 10, Sala Melozzo); il trio Circuits del sassofonista Chris Potter (l’11, Sala San Luigi); il trio con Fabrizio Puglisi, Stefano Senni e Alessandro Paternesi (il 12, Ristorante Villa Carpena).
Attività didattiche e altri eventi
Si articola in varie sezioni l’undicesima edizione del Progetto Didattico “Massimo Mutti”, dedicato al fondatore del festival bolognese, con un workshop di musica d’insieme tenuto dal pianista Bill Carrothers, riservato agli studenti del Conservatorio e del Liceo Musicale “L. Dalla” di Bologna (dal 5 al 10 novembre, Camera Jazz & Music Club). Il 9 novembre, in occasione del saggio finale in forma di concerto con gli allievi diretti da Carrothers (al Camera), verrà assegnato il “Premio Massimo Mutti”, consistente in due borse di studio che consentiranno agli studenti selezionati di partecipare ai corsi internazionali di perfezionamento estivi 2024 della Fondazione Siena Jazz – Accademia Nazionale del Jazz e del Berklee College of Music a Umbria Jazz.
Samara Joy sarà inoltre protagonista di un incontro-intervista in forma di blindfold test, occasione rara per entrare in contatto con l’artista al là della sua performance live, curato da Ashley Kahn, grande firma del giornalismo jazz statunitense (17 novembre, Sala Bossi del Conservatorio “G. B. Martini”).
Torneranno anche le lezioni musicali “Jazz Insights”, con Emiliano Pintori, ideate e ospitate dal Museo internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna (dal 4 al 29 novembre): cinque approfondimenti tematici su alcuni dei più grandi protagonisti della musica jazz, raccontati dalla prospettiva di un musicista.
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