21 ottobre 2018
Gli ABC sono un elettrizzante trio composto da Sebastian Marino a pianoforte e tastiere, Jacopo Ferrazza al basso elettrico e Luca Fareri alla batteria: i tre musicisti hanno appena pubblicato Begin Again per AlfaMusic: li abbiamo intervistati.
Perchè il nome ABC?
Volevamo riassumere alcuni concetti in un’unica parola, diretta ed universale: alchimia, fratellanza ed allegria (Alchemy Brotherood Cheerfulness) sono l’acronimo perfetto per rappresentare le caratteristiche della nostra musica e del nostro rapporto umano. Inoltre ABC rappresenta trasversalmente il concetto di basico, essenziale, ancorato alle origini ma base di partenza per un’infinità di parole da scrivere in musica. Infine è anche autoironico, perfetto per i nostri caratteri personali.
Il vostro trio suona brani dal grande livello tecnico ma sempre in modo funzionale; come lavorate a composizioni e arrangiamenti?
Siamo molto spontanei in questo, ognuno di noi mette il proprio bagaglio tecnico e musicale per valorizzare le composizioni. Cerchiamo di esprimerci attraverso i temi, crediamo che la melodia sia sempre l’elemento fondamentale, e consideriamo i pezzi più che come canzoni. Il fatto inoltre che curiamo ogni fase artistica (dall’arrangiamento alla registrazione, al mix e perfino al mastering) e tutto il processo creativo e realizzativo, contribuisce a rendere fruibili, per noi stessi in primis, brani complessi dal punto di vista esecutivo.
Interessante anche la commistione piano/synth, che richiama space rock e affini; come avete sviluppato questa sonorità?
Inizialmente i brani avevano una forma più acustica, in cui Sebastian suonava solamente il piano. Durante lo sviluppo e l’arrangiamento dei brani, un’intuizione (che ha trovato tutti d’accordo) di Jacopo e Valentina, la nostra manager, ci ha portato a valutare l’ipotesi di inserire le tastiere, alternando suoni atmosferici a lead synth. La formazione polivalente di Sebastian, a metà strada tra pianista e tastierista, ha fatto il resto.
Tra l’altro i suoni usati sono stati creati da noi ex novo, studiati sui brani per valorizzarli al meglio e per essere riproducibili live.
Molti brani hanno il tema anche cantato, una caratteristica non proprio tipica di un power jazz trio come il vostro: perché questa scelta?
Come già detto, uno degli aspetti a cui prestiamo piu attenzione è la melodia. Abbiamo la forte convinzione che in un qualsiasi nostro brano,seppur ricco di momenti tecnici e articolati, debba esserci un elemento di riconoscimento che coinvolga l’ascoltatore e riesca ad intervallare le fasi di ascolto. Poi, sembrerà banale, ma siamo italiani e portiamo con noi oltre al bagaglio jazzistico/classico anche le influenze mediterranee, pregne di elementi e articolazioni uniche e coinvolgenti. L’aspetto cantato perciò, aiuta l’ascoltatore ad entrare più in profondità nella composizione, e facilita la memorizzazione degli elementi tematici che caratterizzano Begin Again.
Il vostro disco in tre aggettivi.
Energico, dinamico, elegante
Cosa è il jazz oggi?
Non è mai facile definire cosa sia il jazz, e forse non lo è mai stato neanche nei decenni scorsi. Si potrebbe azzardare dicendo che il jazz è una forma mentis, un ricettario per unire ingredienti diversi. Ormai al giorno d’oggi non possiamo piu identificare la parola jazz con un determinato stile come swing, bop, cool o altro, perché la storia ci ha insegnato che questo tipo di musica si evolve parallelamente alla nostra crescita culturale e sociale, modificandosi e mischiandosi con altri stili. È sempre stato così, e ogni cambiamento è stato sempre criticato dai puristi della generazione precedente la nuova, ma è un processo naturale e, a nostro parere, salutare per il bene e l’arricchimento della musica. Dove va il jazz non lo sappiamo, ma possiamo pensare che la sua direzione sia parallela a quella della nostra società, che deve fare dell’aggregazione sociale ed etnica un arricchimento.