30 marzo 2018
Quello suonato dai Blue Moka si può definire un ottimo jazz in perfetto stile italiano con sapore newyorkese; il concerto al Blue Note di Milano del 29 marzo è stato caratterizzato da brani e arrangiamenti originali, tramite i quali il gruppo ha riesplorato il jazz degli anni ’60 attraverso unaa continua ed incalzante interazione. Il risultato è stato di grande effetto.
Di Angela Bartolo
Il gruppo nasce nel 2009 dalla collaborazione tra Michele Bianchi, Michele Morari e Alberto Gurrisi; i tre giovani musicisti elaborano il loro personale stile che caratterizza Blue Moka, e il gruppo si arricchisce presto di Emiliano Vernizzi, che porta un contributo importante.
La collaborazione con Fabrizio Bosso inizia nel 2013. Bosso è musicista di fama internazionale e con il suo contributo arricchisce ulteriormente il sound già molto intenso, il che genera un’energia capace di catturare l’ascoltatore immediatamente nel vortice musicale.
Un concerto in continua comunicazione con un pubblico, tra pezzi originali e classici, nel quale non è mancato un tributo a Lucio Dalla con una straordinaria interpretazione di “Futura”. Una ulteriore conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, della continua ricerca di qualità e innovazione nella proposta del Blue Note di Milano.
