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Al Jazzit Fest con
Leonardo De Lorenzo
Le interviste di Daniela Floris

Al Jazzit Fest con</br>Leonardo De Lorenzo</br>Le interviste di Daniela Floris

«Cari amici, queste sono le interviste che ho realizzato a Cumiana durante il Jazzit Fest 2016, nella mia residenza creativa di Villa Palmitia, messami a disposizione dal grande patron Luciano Vanni, cui sono immensamente grata. Sono interviste-format, con domande semplici, il cui fine era quello di far conoscere artisti e addetti ai lavori di questa bellissima “Fiera internazionale del Jazz”. Sono riuscita a intervistare tanta gente, ma tantissimi sono rimasti fuori, con mio grande dispiacere. Alcune domande prevedevano risposte secche, e hanno lasciato interdetti alcuni tra gli intervistati, che si sono trovati a dover dichiarare il loro piatto preferito prima ancora del loro progetto artistico. Ma quasi sempre ne hanno capito il senso: queste interviste volevano essere giocose, agili, divertenti, proprio per attirare l’attenzione dei lettori, e non hanno tolto spazio a domande più specifiche, poste da me volutamente in fondo alla sequenza. La domanda: “Sei al Jazzit Fest perché…?” spiega il senso del Jazzit Fest: alcune risposte sono divertenti, altre lapidarie, altre addirittura poetiche! Con me a Villa Palmitia c’era Carlo Mogavero, eccellente fotografo specializzato proprio nel documentare il Jazz, che ha realizzato ritratti bellissimi durante le interviste. Dove non c’era lui, mi sono avvalsa delle splendide foto scattate dal grande Paolo Galletta, fotografo ufficiale del Jazzit Fest. Insomma, vi auguro buon divertimento!».

Di Daniela Floris

Luogo di nascita? San Paolo Belsito, Napoli.
Età? 51.
Vivi a? San Giuseppe Vesuviano.
Bevanda preferita? Birra.
Piatto preferito? Spaghetti con le vongole.
Colore preferito? Verde smeraldo.
Squadra del cuore? Odio il calcio.
Il disco che ti ha fatto innamorare del jazz? “The Mad Hatter” di Chick Corea.
Il jazzista che più ti ha ispirato? Bill Evans!
Quale musica da ascoltare oltre al jazz?  Hip Hop, musica elettronica… c’è tanto da ascoltare al di fuori del jazz. E in fondo poi non ci sono grandi confini tra un genere e l’altro.
Ultimo libro letto? “Mamma marcia”di Curzio Malaparte; uno dei libri che mi ha lasciato mio padre, nella sua grande biblioteca.
Libro indimenticabile? “E venne chiamata due cuori”, di Marlo Morgan
Ultimo film visto? E chi se lo ricorda!
Film indimenticabile: “Un uomo chiamato cavallo”, di Elliot Silverstein
Città, mare, campagna o montagna? Mare e campagna.
Il tuo primo progetto: “Entropia”, un disco in trio.
Il tuo progetto attuale: Il secondo audiolibro delle favole de “l’isola dei girasoli”, che ci accingiamo a produrre proprio qui a Cumiana, al Jazzit Fest, avendo coinvolto le quarte e le quinte elementari. I bambini hanno scritto delle favole, le sei più belle io le ho musicate e le registriamo proprio qui al MILK studio. L’isola dei girasoli è l’associazione che presiedo e con la quale conduco ormai da più di due anni “Musica in corsia/I concerti del sorriso”: l’obiettivo è quello di portare la musica negli ospedali pediatrici e donare un audiolibro a ogni bambino partecipante.
Progetto sogno nel cassetto: Mi piacerebbe continuare su questa strada e fare lavori sempre più orchestrali, spendendo una parte di questo lavoro in contesti sociali di disagio, per portare un beneficio emotivo.

Sei al Jazzit Fest perché? Luciano Vanni va supportato e si trova assolutamente in linea con il mio modo di pensare! Per me è naturale esserci e ho voluto consolidare questa idea legando tra loro competenze e amicizie.

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© Carlo Mogavero