«Cari amici, queste sono le interviste che ho realizzato a Cumiana durante il Jazzit Fest 2016, nella mia residenza creativa di Villa Palmitia, messami a disposizione dal grande patron Luciano Vanni, cui sono immensamente grata. Sono interviste-format, con domande semplici, il cui fine era quello di far conoscere artisti e addetti ai lavori di questa bellissima “Fiera internazionale del Jazz”. Sono riuscita a intervistare tanta gente, ma tantissimi sono rimasti fuori, con mio grande dispiacere. Alcune domande prevedevano risposte secche, e hanno lasciato interdetti alcuni tra gli intervistati, che si sono trovati a dover dichiarare il loro piatto preferito prima ancora del loro progetto artistico. Ma quasi sempre ne hanno capito il senso: queste interviste volevano essere giocose, agili, divertenti, proprio per attirare l’attenzione dei lettori, e non hanno tolto spazio a domande più specifiche, poste da me volutamente in fondo alla sequenza. La domanda: “Sei al Jazzit Fest perché…?” spiega il senso del Jazzit Fest: alcune risposte sono divertenti, altre lapidarie, altre addirittura poetiche! Con me a Villa Palmitia c’era Carlo Mogavero, eccellente fotografo specializzato proprio nel documentare il Jazz, che ha realizzato ritratti bellissimi durante le interviste. Dove non c’era lui, mi sono avvalsa delle splendide foto scattate dal grande Paolo Galletta, fotografo ufficiale del Jazzit Fest. Insomma, vi auguro buon divertimento!».
di Daniela Floris
Luogo di nascita? Torino.
Età? 56.
Vivi a? Torino.
Bevanda preferita? Vino.
Piatto preferito? Minestrone.
Colore preferito? Blue di Prussia.
Squadra del cuore? Toro e Juve.
Il disco che ti ha fatto innamorare del jazz? Un’autobiografia musicale di Louis Armstrong . La musica la ascoltavo in alta fedeltà con un grande impianto americano valvolare e quindi l’ho potuta apprezzare tantissimo, anche grazie a mio padre.
Il jazzista che più ti ha ispirato? Miles Davis, Charles Mingus, John Coltrane.
Quale musica da ascoltare oltre al jazz? Mi piace molto la musica contemporanea: Stravinskij, Debussy, Ravel, Satie, Bartok; Nino Rota e la sua musica sinfonica, ma anche Ottorino Respighi e tutta la classica.
Ultimo libro letto? La trilogia di Elena Ferrante.
Libro indimenticabile? “A sangue freddo“ di Truman Capote.
Ultimo film visto? “Gli Uccelli“ di Alfred Hitchcock.
Film indimenticabile: “2001 Odissea“ nello Spazio, ma in realtà tutto Stanley Kubrick.
Città, mare, campagna o montagna? Montagna.
Il tuo primo progetto: Il lavoro che feci all’esame di maturità al liceo artistico: ritrassi tutti i miei compagni di classe in forma di caricatura animale.
Il tuo progetto attuale: JazzPainting, che ho esposto a Cumiana in occasione del JazzitFest.
Progetto sogno nel cassetto: Poter dedicare una linea di ristampe di vinile a periodi della storia del Jazz, e avere la possibilità di pubblicare le mie opere come copertina dei vinili.
Sei al Jazzit Fest perché? Perché penso che tutte le arti siano interconnesse, per cui spero di poter dare un parallelo di emozioni pittoriche a quelle musicali.
© Paolo Galletta