
7 novembre 2023
Si è spento nella notte tra il 6 e il 7 novembre nella sua casa di Roma il Maestro Dino Piana, uno tra i più grandi trombonisti della storia del jazz italiano e internazionale, simbolo di eleganza, artista colto e raffinato, nato il 3 agosto del 1930 a Refrancore, nelle campagne del Monferrato astigiano da una famiglia di pasticceri.
Dino Piana muove i primi passi come trombettista nella banda del paese, che si scioglie con lo scoppio della Seconda guerra mondiale. E proprio negli ultimi mesi di guerra, durante un rastrellamento a Refrancore di tedeschi e fascisti, questi ultimi entrano in casa sua cercando i partigiani; in quel momento in casa ci sono solo Dino con il nonno, l’ufficiale tedesco vede un pianoforte e chiede chi lo suoni; Dino si alza e si mette alla tastiera, e come lui stesso ha raccontato: «Suonavo la fisarmonica, mi arrangiavo con i tasti. Non so come, ho improvvisato Lili Marleen, il tedesco si è commosso e se ne è andato«.
Finita la guerra, quando la banda si riforma, a Dino viene assegnato un altro strumento, il trombone, che all’inizio detestò perché lo considerava uno strumento con cui potesse fare solo accompagnamento.
Dino inizia poi la sua carriera nel mondo del jazz, suonando agli esordi in una band con Paolo Conte e poi con Gianni Basso.
Nel 1959 partecipa al concorso radiofonico “La coppa del jazz”, iscritto a sua insaputa dal musicista di Alessandria Gianni Coscia, nel quale vince il titolo e si mette subito in luce come solista.
Successivamente, entra a far parte del quintetto “Basso-Valdambrini” e di alcune orchestre radiofoniche e televisive, tra cui quella di Gorni Kramer, che lo fa suonare nonostante Dino gli avesse confessato che non sapesse leggere la musica.
Dino Piana si è esibito nei più importanti festival nazionali e internazionali e ha partecipato a innumerevoli incisioni con alcuni grandissimi musicisti come Frank Rosolino, Chet Baker, Charlie Mingus, Kai Winding, Kenny Clarke, Freddie Hubbard, Gil Evans, etc. suonando anche nelle big band di Thad Jones, Mel Lewis e Bob Brookmeyer.
Nel 1978 fonda un sestetto con Oscar Valdambrini e il figlio trombettista e flicornista Franco, un gruppo che è diventato uno dei più importanti nel mondo del jazz italiano.
Il 12 maggio 1993 ha suonato in una reunion del sestetto “Basso-Valdambrini” alla “Town Hall” di New York, portando sul palco come sempre la sua gioia e il suo eterno amore per la musica.