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28a edizione della rassegna “MetJazz” di Prato, tra “tradizione e innovazione”

28a edizione della rassegna “MetJazz” di Prato, tra “tradizione e innovazione”

Dall’11 febbraio al 13 marzo a Prato va in scena la XXVIII edizione della rassegna “MetJazz 23”, organizzata dal Teatro Metastasio di Prato e con la direzione artistica di Stefano Zenni, che si articola in due sezioni – “official” e “off” – e presenta un variegato programma di otto concerti e due conferenze.

Per la sezione official, con concerti dislocati tra il Teatro Fabbricone e il Teatro Metastasio, si inizia lunedì 13 febbraio, alle ore 21.00, al Teatro Fabbricone con un doppio appuntamento: dapprima Mirco Rubegni, uno dei più brillanti trombettisti jazz italiani (già membro dei Funk Off, voce solista dei gruppi di Gianluca Petrella), presenta “My Louis”, una produzione nata per il Festivaletteratura di Mantova, che si ispira al leggendario Louis Armstrong, maestro della tromba e padre di tutti i cantanti jazz, colui che un secolo fa ha forgiato il linguaggio del jazz solistico, e lo assimila al punto da renderlo irriconoscibile. Accompagnato da Gabrio Baldacci alla chitarra, Glauco Benedetti alla tuba, Federico Scettri alla batteria e Simone Padovani alle percussioni, Rubegni trasforma la musica di Armstrong attraverso il groove funky, l’elettronica e le trame percussive, fino a creare una musica totalmente nuova.

Mirco Rubegni

A seguire Gaia Mattiuzzi, giovane cantante classica e jazz e compositrice dalla formazione cosmopolita e incline alla varietà, forte di una rete di scambi, incroci ed esperienze diversificate per stile e caratteri, ha stratificato nel progetto “Inner Core” (nelle classifiche dei migliori dischi di jazz italiano del 2022) suoni acustici ed elettronici, ispirandosi vocalmente alle liriche di James Joyce, in cui la parola e il suo suono, disposte in forme nuove e suggestive, diventano parte essenziale di un racconto. Con lei sul palco Alessandro Lanzoni al pianoforte e al sintetizzatore, Alfonso Santimone all’elettronica, Gabriele Evangelista al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria.

Gaia Mattiuzzi

Il secondo doppio appuntamento è fissato per lunedì 27 febbraio, alle ore 21.00, al Teatro Metastasio: con un “Assolo” in cui si esibisce con sax contralto e tenore, clarinetto e tárogató, apre la serata la presenza chiave di questa edizione, “il maestro radicale” Peter Brötzmann, musicista rivoluzionario e innovatore, che ha attraversato più di quarant’anni di carriera nel segno della coerenza e dell’assenza di compromessi e che con la potenza del suono, l’asprezza del timbro, l’energia travolgente del suo sassofono e del tárogató (uno strumento ad ancia della tradizione popolare ungherese), ha segnato una svolta nelle pratiche di improvvisazione solistica e collettiva, nella manipolazione del suono, nel livello di energia della musica e ha rivelato al mondo l’originalità della scena europea. Ora, superata la soglia degli ottant’anni, affiora il suo legame col passato e se ne riscoprono dolcezze, sfumature e giocosità.

Peter Brötzmann – Photo Credit To UC大人

Frutto di quella libertà di cui proprio Brötzmann è stato alfiere, il duo formato dal batterista e percussionista Tiziano Tononi (storica figura di riferimento del jazz italiano) e dal violinista Emanuele Parrini (tra i più apprezzati solisti del suo strumento e da tempo membro dei Nexus di Tononi) offre poi con “The Many Moods Of Interaction” un confronto singolare e rischioso tra batteria, percussioni, gong e violino o viola, un caleidoscopio di idee ricco di soluzione fantasiose, colori strumentali, giochi di interazioni, cambi di prospettiva e atmosfere cangianti.

Ancora due esibizioni in sequenza lunedì 6 marzo, alle ore 21.00, al Teatro Fabbricone: con “Creative Music Front”, il sax tenore di Leonardo Radicchi (compositore e musicista dalle esperienze internazionali, diplomato alla Berklee, nonché operatore umanitario per Emergency) guida un quintetto di talenti e, assieme al vibrafono e alle percussioni di Nazareno Caputo, alla chitarra e agli effetti di Ruggero Fornari, al contrabbasso di Pietro Paris e alla batteria e alle percussioni di Lorenzo Brilli, presenta composizioni originali e brani tipici del folklore di varie parti del mondo, guardando alla musica come prolungamento dell’impegno civile, come una forma di intervento nel presente, consapevole della storia, ma orientato a mutare gli equilibri in gioco.

Leonardo Radicchi

A seguire il trio Anokhi, un classico trio jazz che vede il batterista Cristiano Calcagnile, il pianista Giorgio Pacorig e il contrabbassista Gabriele Evangelista eseguire in “Inversi” composizioni originali e confrontarsi con la tradizione dei maestri del trio jazz in termini di ruoli degli strumenti, struttura dei brani, libertà e vincoli nel dialogo tra i tre vertici del triangolo, un trio che si rispecchia nel passato con classicità, ma rinnovandolo con piccoli scarti, con quelle sottili differenze che portano il passato dritto nel presente.

Lunedì 13 marzo, alle ore 21.00, al Teatro Metastasio, nel concerto “Belladonna” (presente in numerose classifiche tra i migliori dischi di jazz del 2022), realizzato in collaborazione con Musicus Concentus Firenze, la chitarrista Mary Halvorson, con il quartetto d’archi Mivos, propone un dialogo con la tradizione del tutto nuovo e, accanto agli archi che swingano e alla chitarra che fa la parte del quinto strumento a corda classico, crea una fusione timbrica tra gli strumenti acustici ed elettrici, deformazioni spiazzanti di intonazione, un entrare e uscire spesso indistinguibile tra composizione e improvvisazione, una ricca fusione di jazz, musica contemporanea, folk e tradizione classica. Sul palco con la Halvorson, il violino di Olivia De Prato e Maya Bernardo, la viola di Victor Lowrie Tafoya e il violoncello di Tyler J. Borden.

Mary Halvorson

Tra gli eventi della sezione off si terranno altri tre appuntamenti, due conferenze e un concerto, realizzati in collaborazione con la Scuola Comunale di Musica Giuseppe Verdi di Prato e il Centro Pecci Prato: sabato 11 febbraio, alle ore 18.00, presso la Scuola di Musica Verdi, una conferenza del direttore artistico Stefano Zenni approfondirà il tema che dà il titolo alla rassegna: “Tradizione o innovazione? Come funziona il jazz”.

Domenica 19 febbraio, alle ore 11.00, presso il Centro Pecci di Prato, l’infaticabile leader dei Funk Off, Dario Cecchini, uno dei nostri migliori sax baritoni, sarà protagonista di “Echoes”, un progetto nato nel 2017, in totale solitudine, in cui lo strumento diventa voce suggestiva ed evocativa e la cui rugosità, gli slanci lirici, il silenzio e il riverbero compongono una suggestiva riflessione intorno al senso della musica (l’evento si svolgerà nelle sale dell’installazione sonora “Hagoromo” di Massimo Bartolini).

Dario Cecchini

Venerdì 24 febbraio, alle ore 21.00, presso la Scuola di Musica Verdi, una conferenza di Stefano Zenni ricostruirà i contorni dell’estro creativo di Peter Brötzmann, ripercorrendo la carriera e l’evoluzione stilistica di questo straordinario artista, padre dell’improvvisazione radicale.

INFO

www.metastasio.it