
20 luglio 2023
La 13° edizione del Festival Internazionale Palermo Classica si terrà dal 21 luglio al 16 settembre con un programma ricco di novità, confermando allo stesso tempo la collaborazione con la Fondazione Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group, che ne cura la sezione jazz, un connubio che oramai si protrae da anni e che ne determina la peculiarità come festival internazionale, all’insegna della musica classica e jazz, con progetti inediti e prime assolute.
Trentadue appuntamenti concertistici con diverse cifre stilistiche, che ne determinano una programmazione di alto valore artistico. Tra le varie esibizioni emergono prevalentemente i concerti sinfonici, la musica da camera, recital pianistici e la jazz section. Non mancano inoltre i debutti di giovani artisti, musiche eseguite in prima assoluta ed eventi fuori programma.
Quest’anno l’intenzione del direttore artistico, Girolamo Salerno, è stata quella di creare un programma più composito rispetto alle edizioni passate, in grado di intercettare meglio le diverse fasce di pubblico e in particolare i più giovani, favorendo così un migliore accesso all’universo della musica più tradizionale.
Nello specifico il programma spazierà da brani della letteratura musicale più classica e quelli più moderni, individuati nella grande musica da film del Novecento e non solo.
Verranno proposte intere suite sinfoniche di autori che hanno determinato la storia del cinema, con musiche scritte per colossal cinematografici come l’Ultimo Imperatore di Ryūichi Sakamoto, Il Gladiatore di Hans Zimmer, Schindler’s List e Guerre Stellari di John Williams, Il Padrino di Nino Rota, Titanic di James Horner, C’era una volta in America di Ennio Morricone, Wolfgang Korngold con la sua mitica colonna sonora The Adventure of Robin Hood; e poi altri brani tratti da Pirati dei Caraibi e Superman, fino ad arrivare a Dangerous Moonlight, per il quale il noto compositore britannico Richard Addinsell scrisse il celeberrimo “Concerto di Varsavia”.
A tutto questo si aggiungono altre pagine straordinarie della musica del Novecento, come Cuban Ouverture, Un Americano a Parigi e un estratto da Porgy and Bess del tanto amato George Gershwin, e ancora le Danze sinfoniche da West Side Story e un estratto da Candide del grande Leonard Bernstein.
Il Festival Internazionale Palermo Classica si arricchisce in modo innovativo per questa nuova edizione, recuperando una fetta di contemporaneità notevole ma poco nota, come il Concerto per pianoforte e orchestra del grande rocker Keith Emerson o il Concerto per archi di Nino Rota, e ancora il brano Company per orchestra d’archi di Philip Glass.
Non mancano inoltre le composizioni più recenti come il brano Isolitudine per orchestra d’archi del palermitano Simone Piraino e quelle scritte per il solo pianoforte dal pianista e compositore austriaco Ingulf Wunder e dal giapponese Hayato Sumino, considerato uno tra i più grandi pianisti della sua generazione.
A completare il programma della sezione classica un evento tutto dedicato al musical, genere che viene inserito per la prima volta in cartellone e che metterà insieme oltre 120 elementi tra solisti, coro e orchestra, per proporre, in forma semiscenica, i brani più noti di musical internazionali quali The Phantom of the Opera, West Side Story, Les Misérables, Candide, Evita e Cats. Con un cast d’eccezione, “The Musical in Concert” andrà in scena il 16 settembre, con solisti e performer di straordinario livello artistico.
Uno spazio speciale è stato dedicato inoltre al grande compositore russo Sergej Rachmaninov, per celebrarne il 150esimo anniversario dalla nascita. Cinque appuntamenti proporranno l’esecuzione dei suoi quattro concerti per pianoforte e orchestra, della celeberrima Rapsodia su un tema di Paganini, eseguiti rispettivamente dai pianisti Alexey Volodin, Tiffany Poon, Alexander Yakovlev e Garam Cho. Il 6 settembre andrà in scena l’omaggio più significativo, una maratona cameristica di circa tre ore e mezza, divisa in due parti, alla quale parteciperanno quattordici artisti provenienti da diverse parti del mondo.
Oltre sessanta saranno i musicisti, tra solisti e direttori d’orchestra, che si alterneranno sul palco di Palermo Classica durante tutto il festival. Ospite speciale, la Turkish National Youth Philharmonic Orchestra, diretta da Cem Mansur, che il 29 agosto eseguirà il Concerto per pianoforte e orchestra in la minore di Edward Grieg, con al pianoforte Dmitri Levkovich, Sogno di una notte di mezza estate, Op. 61 di Felix Mendelssohn e Finlandia di Jean Sibelius.
La stessa orchestra sarà impegnata il 1° settembre nel Parco Archeologico di Selinunte e il 2 settembre a Palermo con la leggendaria Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven, alla quale prenderanno parte i cori siciliani Cantate Omnes e Laudate Dominum, con solisti d’eccezione come Marjukka Tepponen (soprano), Flaka Goranci (mezzo soprano), Gabriel Arce (tenore) e Oscar Marin-Reyes (basso).
Anche quest’anno Palermo Classica ha voluto riproporre la serie di concerti pomeridiani gratuiti denominati “Welcome Series Concert”, finalizzati a promuovere diversi artisti e a incoraggiare nel contempo i più giovani e quella fascia di pubblico meno abbiente a godere di un momento musicale del festival. Tra gli artisti emergenti si segnalano la presenza del pianista palermitano Tommaso Bruno Lannino e della pianista lituana Milda Daunoraite.
Per la “Jazz Section” saranno sette gli appuntamenti previsti: il 29 luglio Chiara Civello, il 6 agosto Yamandu Costa & Francesco Buzzurro, il 10 agosto Daria Biancardi, il 26 agosto Nick The Nightfly, per continuare con Anna Bonomolo, Jany McPherson e chiudere con Diego Spitaleri.
La cantante, compositrice e polistrumentista Chiara Civello inaugurerà la Jazz Section, curata dalla Fondazione Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group, il 29 luglio alle ore 21.15 a Palazzo Chiaramonte – Steri Hall, con lo spettacolo “Sono Come Sono”, in scena con il nuovo tour 2023, in un live che, muovendosi tra jazz, pop e musica d’autore, attraversa tutta la sua carriera, accompagnata da Dario Bassolino alle tastiere e synth, Ameen Saleem al contrabbasso e Stefano Costanzo alla batteria.
“Sono Come Sono” è il richiamo diretto al titolo dell’ultimo singolo dell’artista, un brano che è un inno alla libertà di essere e di amare, in cui Chiara Civello continua a propagare uno dei topos della sua carriera, la libertà di essere ciò che si è, senza dover necessariamente appartenere a un genere o a uno stile.
«Questa tournée rappresenta il punto di congiunzione delle mie due anime, l’anima autorale e quella da interprete» – sottolinea Chiara Civello. «Nel repertorio spazio dalle mie canzoni originali, scritte insieme a Bacharach, Bianconi, Dimartino, a brani di altri grandi che da sempre costellano il mio percorso: Michel Legrand, Ennio Morricone, Sergio Endrigo e tanti altri». Un viaggio nel percorso artistico di una musicista che da sempre si mostra avidamente aperta al mondo, la cui musica potrebbe essere definita da una serie di ossimori: naturalmente sofisticata, globale e italiana.
Dagli esordi a New York alle collaborazioni brasiliane, agli incontri e ai featuring con musicisti provenienti da tutto il mondo, la forte formazione internazionale di Chiara Civello rappresenta da sempre il suo tratto distintivo, uno stile che l’artista ha sin dagli esordi fatto dialogare con le sue radici italiane, ibridando i linguaggi e sperimentando senza paura di osare. I musicisti che la accompagnano nel corso del tour tengono fede a questo imprinting, «sono musicisti con una versatilità, una storia e una sensibilità che li rende pronti a ogni volo, a personalizzare i contesti musicali su cui scelgo di affacciarmi».
«Da Stefano Costanzo, un improvvisatore radicale, che entra ed esce dalla forma, perdendosi per poi ritrovarsi sempre, ad Ameen Saleem, musicista di Washington DC, che mi riconnette ai miei esordi americani, sino a Dario Bassolino, con cui abbiamo più punti di congiunzione, da Pino Daniele a tutti i grandi della musica da film. Tre persone dalla sensibilità fuori dal comune, che si alterneranno in delle date con Paolo Petrella (Nu Genea) e Seby Burgio, altro musicista che mi ha accompagnato per tanti anni», evidenzia Chiara Civello.
Il percorso musicale di Chiara Civello inizia a Boston e New York, città in cui si forma artisticamente ed entra in contatto con personaggi come Burt Bacharach e Tony Bennett, che la definisce la miglior cantante jazz della sua generazione; è stata la prima italiana a incidere per la leggendaria etichetta Verve. In Brasile trova un’altra casa, collaborando con Chico Buarque, Ana Carolina, Maria Gadù, Gilberto Gil, Daniel Jobim e tantissimi altri. Attualmente, tra le altre cose, cura la direzione artistica di “Festambiente Sud”, l’eco-festival ufficiale di Legambiente per il sud Italia. Artista e donna avventurosa, ha metabolizzato le culture dei continenti che ha attraversato e oggi parla e canta in inglese, italiano, portoghese, spagnolo e francese, senza mai prendere fissa dimora, né in una città, né in uno stile.
Photo Credit To Arturo Di Vita
Il 6 agosto, alle ore 21.15 a Palazzo Chiaramonte, un duo d’eccezione, quello di Francesco Buzzurro e Yamandu Costa, salirà sul palco dello Sheri Hall: Francesco Buzzurro con un repertorio originale di sue composizioni ispirato al Mediterraneo, Yamandu Costa con i suoi ritmi sudamericani, e poi andrà in scena il terzo atto che vedrà insieme i due maestri della chitarra. Yamandu è giovane gaucho e figlio d’arte, con il padre chitarrista oltre che trombettista, e la madre cantante con sangue veneto. Nella sua musica si alternano choro, baião, chamamé, ma anche porro colombiano, un accattivante e lieve intreccio di bossa, musica cubana e improvvisazione jazzistica. Il siciliano Francesco Buzzurro, appassionato di chitarra classica e jazz, è stato definito dal Maestro Ennio Morricone «tra i più grandi al mondo, perché capace di far fruire a tutti la musica colta». Apprezzato grazie al suo approccio orchestrale alla chitarra, possiede uno stile trasversale che abbraccia il genere classico, il jazz e quello folkloristico.
Il 10 agosto, alle ore 21.15 a Palazzo Chiaramonte, andrà in scena lo spettacolo della black voice siciliana Daria Biancardi in “The Magic of Soul” nella Sheri Hall.
La Biancardi per l’occasione sarà accompagnata dalla sua band, composta da Fabrizio Francoforte alla batteria, Gabriel Guarneri al basso, Osvaldo Lo Iacono alla chitarra, Beppe Zito al piano ed hammond e dal background vocals formato da Simona Burrafato, Dalila Galati, Marzia Molinelli, Livia Paolazzi e Giulia Tarantino.
Il concerto sarà un percorso in musica tra i più importanti standard jazz soul, interpretati dalla voce inconfondibile di Daria, in tournée questa estate in tutta Europa, dall’Inghilterra alla Germania, dalla Francia all’Olanda.
Photo Credit To Arturo Di Vita
Il 26 agosto, alle ore 21.30 a Palazzo Chiaramonte, sarà la volta dello spettacolo di Nick The Nightfly “Me and Burt” nella Sheri Hall. Le canzoni di Burt Bacharach saranno protagoniste del concerto di Nick The Nightfly, la voce di Radio Montecarlo che mette in scena uno spettacolo tutto dedicato a uno dei più grandi compositori del secolo scorso, la cui eleganza ha segnato un tratto distintivo, capace di influenzare la musica colta contemporanea del Novecento.
Una magnifica impresa musicale quella di unire il pop raffinato di Bacharach con lo swing della sua band, composta da Claudio Colasazza al piano, Jerry Popolo al sax, Francesco Puglisi al basso e Amedeo Ariano alla batteria, con la partecipazione di una nuova voce femminile carica di swing, che si unisce al gruppo con un timbro pop soul molto radiofonico: la giovane cantante italo-scozzese Maggie Charlton, figlia minore di Nick. I brani arrangiati dal sassofonista e arrangiatore Gabriele Comeglio sono inseriti nell’ultimo disco di Nick The Nightfly, “Hey! Mr. Bacharach”, nella cui tracklist figurano i brani del grandissimo compositore più amati da Nick. «Ho scelto quelli che fanno parte della memoria musicale che ho di lui – dichiara – nel disco c’è anche un mio brano originale, Still In Love, che dedico a Mr. Bacharach, un pezzo nel quale ad influenzarmi è stata la sua musica. Ho avuto il piacere di intervistarlo in diverse occasioni – aggiunge – e il mio ricordo di lui è di una persona piacevolissima, colta, curiosa, simpatica e piena di aneddoti sulla sua lunga vita nel mondo della musica. Il ricordo più nitido di Bacharach che ho è stato in occasione di un suo concerto all’Arena di Milano, che ho presentato e a cui ho assistito dal palco, insieme alla mia famiglia. Un concerto indimenticabile. Quella sera, ascoltando le sue musiche, ho rivissuto una parte della mia vita e nel mentre pensavo a quanta magia ci sia dentro una canzone, legata a ricordi e momenti della vita, che ci accompagnerà per sempre. Spero che il nostro omaggio alle musiche di Burt Bacharach, Hal David e altri autori vi piacciano – conclude – regalandovi emozioni e momenti belli, come quelli che abbiamo vissuto durante le registrazioni e l’esecuzione dal vivo di “Hey! Mr Bacharach”».
Photo Credit To Arturo Di Vita
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