
23 novembre 2019
Il Moncalieri Jazz Festival celebra la storia del jazz-rock italiano
Giovedì 14 novembre alle Fonderie Limone di Moncalieri è andato in scena un superbo spettacolo: protagonisti Area Open Project e Arti & Mestieri, per una serata che ha fatto rivivere la storia del jazz-rock italiano (e non solo).
Di Eugenio Mirti; fotografie di Ferdinando Caretto
Temevo di partecipare a una sorta di Amarcord musicale, ma dopo pochi minuti i miei dubbi vengono fugati dagli Arti & Mestieri; il gruppo guidato da Furio Chirico e Luigi Venegoni presenta un set inusuale, con in scaletta le out takes degli album storici della band; il livello tecnico è formidabile, la voglia di suonare (benissimo, aggiungerei) palpabile, il pubblico delle Fonderie Limone (ennesimo sold out per il Moncalieri Jazz Festival, ennesimo risultato dell’impeccabile direzione artistica di Ugo Viola) tifa per i beniamini piemontesi.
Un veloce cambio palco e arrivano gli “Area Open Project” di Patrizio Fariselli: il gruppo rivede in chiave contemporanea alcuni classici degli Area (ma non solo, vedasi il toccante omaggio a Demetrio Stratos per tastiera sola) raggiungendo l’apice nella brillante versione de “La mela di Odessa”.
A chiudere la serata le due band insieme propongono “The Wind Cries Mary” di Hendrix (un omaggio toccante) e “King Kong” di Frank Zappa, con lunghi assolo di tutti i musicisti coinvolti.
Nell’insieme una serata memorabile: bravò ad Arti & Mestieri e Area Open Project, e anche a Ugo Viola e allo staff tutto del MJF.